Vita Nova - anno I - n. 5 - 1 giugno 1925

.. - « ••• Il vecchio Blanchet · guardò ~o sfrontate;, con aria canzonatori•, e come per. burlarsi di lui, lanciò in una risata : un centesimo la c;opia ». - Accettai, accettai. - « ••• L' ardito era di. facile accontentaturai. Accettò : e. due righe di c6ntratto furono stese, nel quale i venti franchi furono notati come anticipo dà detrarsi dai futuri diritti I~..• 1 . - E il vecchio ghignava I credeva di avermela fatta I • i -- - « ••• Il vecchio Blanèhèt sorridendo : Fra sei mesi liquideremo : verrète a portarmi diciannove lire e novantanove centesimi I... » • t - Me lo ricordo ancora : non avremo venduto che una copia. Qyella che avrete comperata voi. - « ••• Sei 'mesi dopo l'autore intascava seimila e seicento franchi. A tutt'oggi. Valse nuancée parole e musica di Humbert Bernieux ha reso ali' autore~ esclusi i diritti di riproduzione, la bellezza di quattrocentomila franchi, ·corrispondenti ad un numero di .copie assolutamente sbalorditivo : quaranta milio._i I ». - E dopo ·quel valzer ne ho scritto altri settantadue, e venti romanze, e· dieci minuetti, e tutti hanno avuto un successo straordinario... - E ci hanno arricchiti I - E~, non è mica brutta la vita I , E i due felici si ·guard~rono sorridendo : lei ancora piacente nell'opulenza un po' grave dellé forme, lui sempre azzimato, profumato, elegante, ·coi baffi neri e la barba brizzolata, tagliata quadra. Sorrideva. Aveva ben ragione di sorridere I EccQ un uòmo che non aveva mai preso ·ai fronte la vita e non ne era rimasto schiacciato. Qyesta ·è la vera, la buona 61oso6a I E lo disse alla moglie che approvò energicamente. · - La valse nuancée I E chi non lo èonosce adesso I Tutti gli ·organi di Barberia ne hanno riempito le 1trade ed i sobborghi ... - E ancora dopo venticique anni, nei crocivia, quando la suonano, le copie si fermano e ballano ... - Mi mi... la mi do re... do mi... la... • --- ..•.La sol.•• fa mi fa mi..• la· do... mi... - E quelle parole I..• così semplici I - E cosi profonde I - Perchè non hai scritto serppre tu stesso le parole per tutti i tuoi valzer e le tue romanze ~ . - Ah I Qyello è un segreto... E si versò adagio · adagio con mistero un bicchiere di quel vino sciropposo e biondo che soleva regalani ogni dopo pranzo. - Dimmelo~ Umberto: A me lo puoi dire I 6nse di implorare la moglie, porgendo il proprio bic- . chiere per partecipare della liberalità del marito. .E il marito si lasciò andare a confessare, compia- , cendosi forse ·della propria buona scelta tànto da dimepticare i~ dolore della rinnegata paternità, che le parole erano qovute ad un suo ex compagno di Conservatorio : un bel tipo, pieno di talento magari; ma . . cosi strambo, che ·non era neppure riuscito a strappare il suo diploma. Versi fatti per ischerzo, sul tavolino di marmo del caffe, e poi lasciati lì, da q~el pezzente gran signore che sprecava l'ingegno come. i denari ... e che lui, Umberto, s'era ricopiati ed aveva musicati: per conto suo... Poi, qualche anno dopo, quando si · era presentato ai Fletscher, tutto, musica e poesia era passato sotto il suo nome... Non poteva lamentarsene il suo compagno ·Ranier~ ·~ A proposito, chissà dove· sarà mai adesso ~ - Aveva fatto fare il giro del mondo a questi pochi versi scritti sul tavolino del . . ' caffè, lui, Bernieux, il celebre Bemieux I - Anche '. il Figaro lo aveva chiamato celebre. - Ma chi sa mai dove sarà quel pazzo ~ . . E nell' ultimo sorso .di vin santo, il grande compositore di valzer mondiali .ciòndolava il capo e si appisolava. / *** ~ La consorte fedele lo scosse, prima che il sonno, quel sonno pericoloso del post-prandium, lo cogli~sse. - Va a fare un giretto. Hai ·quella corrispon- - denza da mettere alla pòsta : passa da Florian e to~na per le dieci. . ~ Tu non esci~ - sbadigliò ·r altro uri pò' riluttante. -+- Sono stanca stasera... domani abbiamo corvée ; Va tu.~ .... E il felice celebre uomo mise· la pelliccia, si calcò .il cappello un po' di traverso sugli occhi, per civet- , teria, s • incastrò nell' orbita la caramella e discese. Fuori faceva UIJ tempo gelido e bellissimo.. Il cielo sembrava un crivello d' oro verde e nelle strade .era un pulviscolo d' oro giallo, tutta la luce del)~ vetrine offrentesi alla cupidigia ed alla vanità. Passeggiò un poco a caso quasi ebbr~ di compiacimento per quella sua vita che gli pareva così utile e cosi gloriosa al ricordo, fischiettando il motivo della sua Valse nuancée. Aveva ben ragione di esser lieto. ·Era un vincitore, lui, checchè gli invidiosi - i vinti - gli mormorassero dietro le spali~ e gli facessero - 15 - ·bliote a Gino • 1a e - -

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