Vita Nova - anno I - n. 5 - 1 giugno 1925

fisso al maestro che..doveva ·tenere aperta una scuola nel convento. · .. .. T aie scuola fu-mantenùta dai frati sinò · alla prima. . . . soppressione delle · corporazioni religiQse, e-nel ·1 798 si I • pensò di adibire. la « Malatéstiana » a ca-serma per le truppe del Bonaparte, durante la sped~zi9~ein Italia! ... - ~ . ' . . **·* . "' Dalla facciata interna,-rimasta quasi intatta; si può facilmente. ricostruire. quello che fu il. vèro aspetto esteriore ·ilell' edificio, prima che fosse .cof'erto dalla nuova fabbrica, destinata ora alla biblioteca comunale. Precedeva la « Malatestiana » uria · sala a due , I navate, dello ·stesso stile di ~q~lla del refettorio; dalla quale si _saliva per m~zzo•di due scale laterali, · che mettevano in un picc~lo atrio coperto, poggiante sulla facciata del Nuti. _ . . . . Un, frontale sempl~ce·e severo,. di schietto sapore quattrocentesco; :nel cui frontone triangolare è scolpito l' elefante malatestiano, racchiude ·.}'iò~tto della porta gotica di acero·: ·operJ mirabile di ·Cristoforo·di S.~Giovanni in Persiceto, co motto « Elephans indus non. hunet culius • e due festoncini iloeclassici, aggiunti in . epoca posteriore. Sopra il portale, .in un alto rilievo di marmo, domina il solito elefante, segno di potenza militare, circondato dalla cornice con gli stemmi dei . Malatesta. Ai lati due svelte aperture ad arco tondo e sotto le spie a rettangolo; da cui i frati bibliotecari potevano scorgere ciò che avveniva ali' estero.o,complei:- tando l'aspetto di tempio di ·questa facciata austera. 6# La sala ·della biblioteca è divisa in· tre n~vate: con la volta a botte, quella centrale, più alta e stretta che serve di corridoio d' accesso ai plutei e la volta a crocera quelle laterali, più ampief. basse, poggianti. su capitelli di marmo bianco, sostenuti verso le pareti - La fama della biblioteca sorpassò in breve la cerchia angusta delle città vicine, e ·parecchi studiosi furono attratti dalla importanza delle opere ivi raccolte. Flavio Biondo, umanista e storico forlivese così scrive della . · « .Malatestiana » : « La città di .Cesena, che possiede un vecchiò nome, è governata ora da Malar~~t~Novel19, · dotto di lettere e di storie e da lui è stata arricchita • · · 'di una biblioteca, che .può figurare tra , le ~igliori .. d'Italia ·». Ed è invero·la quarta per antichitil, essendo state-fondate prima di .essa soltanto·la Biblioteca Vati- . cana nel 1411, quella Universitaria dr Torino nel 1436 e _quelladi Firenze, · che verrà poi chiamata << LaJDentiana » nel 144~. Annibal· Caro in u~•arguta lettera dice ali' amico Paolo Manuzio, che s'era rinchiuso pér studiar~ alla « Malatestiana »: « ·Ma che ·beffe s6il queste ~he ci andate faceJido, messer Paéi;; a seppel~ lirvi bello e vivo ?. . . lo ·sò ora, che siete stat<:a>guisa di. quei .grandi erQi a domare i Cerberi, . le .Chimère ~ gli altri mostri della lingua latina, per i~m~rtalarvi D0'1 -per morire... intendo che avrete trovate ir.i·. qu~lla libreria di Cesena ·cose mirabili, mi sarà .caro inten- , dere sopra quali autori ». ·Tra i codici, custoditi. tra i « plutei » di acero, elegantissimi e ben proporzionati, quellò che più è ricercato come opera d'arte è il « De Civilati Dei J) di Sant' Agostino; Ma nòn di minor interesse è il « De Consolatione Philosophiae » di Severino Boazio: Nella prima iniziale del testo è miniata la filosofiain •lòtta con le muse per schiacciarle e rimaner sola, vera consolatr-icedello sfortunato ministro di Teodorico..Vi . . sono poi ~n « Demostene » del sec. XIV - prendo · così a caso - acquistato a Costantinopoli da Ema-- nuele ·Crysolone con le annotazioni scritte· da lui stesso, un « De republica ». di Platone, le « Istituzioni », le « Costituzioni A ulenliche » e le « Pandette » di· Giu- ,, da mezze colonnine murali che scendono fi~oal pavi- .. mento. La navata centrale invece poggia su.una doppia· . 61a di colonne striate, dai c~pitelli composti, graziosi stiniano, il « De jocis et seriis » di Francesco Filelfo, dedicato dall'autore a Malatesta Novello e altre op_ere interessanti di- filosofia, di letteratura e di medicina da e voii e dalle basi eleganti e leggere, che, si dice, fossero tagliate nel marmo di Montecodruzzo, -uno dei caitelli di confine dei ·feudi' Malatestian'i,· in ·cui -·la . . . ~ leggenda vuole si sia rifugiato -~Gianciatto, d~po aver uccisi Paolo e Francesc:a. In conispondenza ad ogni c~lonna è ._fissatanel pavimento d~lla navata ·centrale ..u. na lapi~e qu~drangolare ·di marmo, cori le iniziali del ~mecenate-,e suita parete di fondo si apre un occhio· circolare con cornice -lobata, c;he p~rta tra .un-lobo..e l' altro .t.erminanti ~ in graziosi capitellini, i segni. dei :Malatesta. . ,. ' . raggiungere il numero complessivo di trecentonovan- ,; tolto volumi. \ · .A. questi trecentonovantotto codici, di cui centosedici raccolti dal .Malatesta, centodiciannove lasciati dal medico Giovanni Marco da Rimini, centonove acquista~i forse in seguito dai frati conventuali, che - qui -ne avevano raccolto una cinquantina prima· della ;.costruzione della bil>lioteca, ed .una decina ·lasciati da • Nicolò Masini di Cesena; bisogna aggiungere i sette dei diciotto ..corali che il cardinale Bessarione aveva commesso per farne dono ad una chiesa di Costanti- _·9 - ■ e a 1no ne • ' •

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