.. condizioni che agli addetti al tempio erano utili, gli mossero una guerra spietata. Ed eglinel 732 dovette abbandonare la città santa, la Mecca, e ritirarsi in un'altra città del!'Arabia, più a nord, detta poi Medina cioè città del Profeta. Medina era sossopra per le varie fazioni che l'agitavano, e Maometto col suo ingegno naturale, colla sua astuzia, seppe scalzare dette fazioni, e profittare di un rancore che da lungo tempo esisteva tra Medina e la Mecca. Tutti i Medinesi furono con lui, e poichè egli aveva por(ato nel campo religioso, nel campo del pensiero, il principio della forza e delle • armi, e aveva detto che non si poteva diffondere un'idea, sopratutto se era santa e derivata da Dio, se non si era ispirati da Dio, e se non si ..aveva la / orza ·di diffonciere una tale idea; fu seguito ·in questo da tutti i Medinesi, e fu fatta una spedizione armata, guidata da · lui, contro la città santa, il centro di tutta l'azione religiosa. La Mecca fu conquistata da Maometto; di guisa che egli diventò il capo della nuova religione, perchè la vecchia era stata abbattuta. Maometto e i suoi successori ricostruirono tutto il mondo religioso arabo in un modo che meglio rispondesse alla finalità che essi si prefiggevano e alla vita di tutto il -·popolo arabo. La concezione di Maometto non parte da un principio oltremodo profondo;·e non doveva, perché egli aveva da fare con una popolazione che non poteva arrivare. fino alla concezione · del martirio per una fede, non poteva arrivare ad una speculazione elevata, senza vederci connesso un qualche cosa che tornasse di immediato giovamento; e perciò egli costrui, accanto a questa idea monoteista, una forza militare per unire -in un complesso solo la idea religiosa e la idea di forza. Le armr dovevano essere a servizio diquesta idea, perciò ne veniva che quando era necessaria la forza per l'idea, quella diventava sacra oltre che -utile; e fu lui ad istituire per primo la guerra che dicesi santa, cui tutti erano obbligati, e tutti dovevano concorrere, per compiere un dovere religioso prima di tutto., E fu appunto per questo principio che egli potè ottenere quei successi che più tardi ebbe. . Egli disse che nella vita ultramondana · coloro che avevano operato bene, secondo voleva lddio ed il suo Profeta, avevano i benefici ed i piaceri che godevano sulla terra. Combattere perciò voleva dire vincere ·o morire. Morire era il più grande dei benefici, perchè nel ~ondo di là c'era in misura grandissima tutto \ Biblioteca i· o Bi neo ciò che ciascuno avesse mai potuto bramare. Se vincevano avevano offerta la loro opera per la venerazione di Allah, e avrebbero po- • tuto godere dei benefici della vittoria. Nell'un caso o nell'altro bisognava combattere, combattendo valorosamente si otteneva il massimo dei successi. Con queste fondamenta si comprende come la conquista riuscisse abbastanza facile, e anzi alla facilità contribuisse (oltre tale concezione della vita) la condizione in cui si trovavano i popoli vicini. Ad oriente dell'Arabia eravi il regno di Persia, in cattive condizioni ormai, perché, nonostante avesse ereditato in parte la coltura greca fin dal tempo di Alessandro, non aveva ordinamenti saldi, non aveva soldati. In condizioni deboli si trovava pure l'impero d'oriente; noi l'Fibbiamo gia visto parlando di Giustiniano ; era ridotto in condizioni da non poter fare un'offensiva di gran momento. Al massimo l'impero d'oriente poteva difendersi; e si difese realmente in un primo tempo e con fortuna, ma poi fu vinto e ridotto molto nei suoi confini. Si estende la conquista araba, ancor vivo· Maometto, all'oriente, col regno dei Persiani fino al Turkestan; e si arriva in sostanza fino all'Indo, fino all'estremo confine orientale, a cui era arrivata Roma. , Dopo una quindicina d'anni dal 632, dalla presa della' Mecca, da quel punto cioè che designa l'Egira, che vuol dire fuga e stabilisce il principio di un'era che dicesi arabica, l'idea era cosi radicata negli Arabi, che continuarono con· più fervore, di quello che non avessero fatto al tempo di Maometto stesso. Poi l'azione si svolge ad occidente; è tolta all 'impero bizantino una gran parte dell'Asia Minore, gli viene cioè lasciata solamente la costa verso il mare Egeo e una parte delle terre bagnate dal mar Nero. Poi si prendono l'Egitto e la Ciren~ica, la Libia intera: i Vandali sono· soppiantati, e tutta l'odierna Tunisia viene assoggettata com~ anche l'Algeria. Gli Arabi, dopo un secolo preciso, arrivano (dopo aver conquistato tutto l'oriente conosciuto) a Poitiers, non lontano da Parigi, ed è là che sono arrestati; perché se non c'era la :vittoria di Carlo Martello a Poitiers (uno di quei nomi che deve restare impresso nella mente nostra, appunto perchè segno essenziale della civilta europea,) gli Arabi si sarebbero forse impadroniti di buona parte dell'Europa. E' un immenso impero: più grande,· pet un lato, di quello dei Romani. Maometto diede anche ~aisuoi seguaciuna --
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