• , ' '\ o . . PROF. GIUSEPPE SAITT A LA NECESSITÀDELLANAZIONE SERA DEL 7 GENNAIO 1925 \ A TALUNI che er;,mo prèsenti nella passata lezione, la mia critica del concetto di nazione, s~rà sembrata corrosiva, é tale era veram~nte, perchè, in realtà,. io mi sono soffermato a rilevare piuttosto la parte negativa, anziché la parte positiva del concetto di nazione. Per questo ritengo opportvno di ripigliare gli. accenni, che io feci per una costru-) zione positiva del concetto di nazione, per svilupparli adeguatamente. Se ricordate, io vi parlai del concetto mazziniano di Nazione, che consiste nel concepire la nazione come la volontà comune di un popolo che afferma sè stesso. Questa definizione, alta, stupenda, ha bisogno di alcuni chiarimenti. Se la nazione è realmente, come vuole. il· Mazzini, la volontà comune di un popolo che afferma sè stesso, noi evidentemente non possiamo più parlare di una nazione concepita nella sua materialità. In altri termini, la nazione non è più un tesoro che noi abbiamo il compito di custodire gelosamente,.perchè ~e è volontà, essa è -essenzialmente una conquista. Come la libertà, l'uguaglianza e la fraternità, di cui parlano tanto i cosidetti democratici, non sono doni che noi riceviamo dalla natura, ma sono una conquista laboriosa del nostro spirito ; cosi la nazione non è un fatto, dicevamo, ma è una volontà, ed è una volontà operosa, e· nergica, efficace, cioè una nostra conquista. Difatti basterebbe che noi penetrassimo un pò più profondamente in noi stessi, per accorgerci subito della verità di questo concetto. La necessità della nazione, secondo noi, deriva dalla necessità stessa dell' operare, e l'operare è volontà. Ora, la vera volontà non è la volontà particolare e individuale, ma è la volontà universale, giacchè la volontà parti~ colare non esiste se non in forza o in fun- _zionedi quella, universale. Noi tutti quanti agiamo, tutti quanti compiamo delle azioni, ma queste azioni non hanno mai un valore prettamente particolare._Ogni azione è veramente nostra, perchè siamo noi a compierla. Ma una volta che l'azione è ca Gino Bian ·o compiuta da noi, essa è investita dall' afflato della universalità. In altri termini, in quanto. noi agiamo, l'azione si dice veramente nostra, ma l'azione in quanto è compiuta da noi, ha dei riflessi larghi e profondi, cioè essa investe tutto quanto l'universo. Di qui deriva la grande responsabilità che ·ciascun uomo deve sentire tutte le volte che agisce, perchè anche l'azione più insignificante ha una .ripercussione grandiosa, benchè spesso inavvertita, nella comunità, anzi, vi dirò meglio, l'universo morale che è poi l' universo umano, è fatto .precisamente di tutte. queste p~ccoleazioni, le quali poi, ingrandendosi, ingrossandosi, dàn luogo alle grandi azioni, oppure alle grandi gesta. Noi crediamo che gli eroi siano degli uomini straordinari o come -il potenziamento di un popolo e di una nazione, e veramente gli eroi sono tali, ma, essi rispecchiano e ricreano originalmente in sè tutto qu1nto il fervore di vita che si agita in un dato popolo o in una data nazione. Negli eroi, se, mai, c'è una accentuazione superiore di universalità, ma propriamente l' eroismo è in ciascuno di noi, se per eroismo s'int~nde superare la pro- · pria partic9larità. Difatti in quanto operiamo, la nostra azione non è particolare, ma ha un valore universale. Ora, se è così, è chiaro che noi non possiamo agire se n.on•in conformità colla nazione e collo stato. Un'azione che si concepisce come diretta contro lo Stato e contro la nazione, non è un' azione,. ma è una semplice velleità, perchè da questo dilemp:1a non s'esce : o l'azione di un uomo i:iesce a scalzare un determinato stato, e ~llora egli · è Stato, Q la sua azione non riesce in questo, e allora il suo destino é segnate ; cioè a dirè l'individuo in quanto opera contro lo Stato non può non ess~re compresso, stritolato dallo stesso Stato. . Per rendere \più intelligibile questo con- .cetto, permettete che io mi serva di un esempio : il delinquente opera, ed ha la coscienza di operare contro '1a comunità, contro lo stato, '• •
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==