I ' I ...... I ... • .,,. • - 10 -- stessa, della stessa religione. E', insomma, una realtà tale che noi non possiamo ipostatizzare o immobilizzare nè in un determinato linguaggio, nè in una determinata trad!zione, nè in una determinata religione. Con questo, a scanso di equivoci, non intendo dire che la nazione debba essere fuori del linguaggio, o fuori della religione, ed anche fuori della tradizione. Ma c'è modo e· modo di intendere tutte queste grandi manifestazioni spirituali, giacchè noi ammet.: · . tiamo che la nazione, anzi, si costituisce crean- · do la. sua arte, creando la sua religione, la sua politica. Altro è dunque considerare tutte queste manifestazioni in sè e per sè, al- - tro è considerarle come costituenti la nostra personalità di nazione. . E' un concetto forse un pò astruso, che ha bisogno di chiarimenti. Noi nasciamo, ed in quanto nasciamo ;• troviamo già un linguaggio formato, un _linguaggio che è veramente una tradizione, troviamo una religione, un .certo governo ed anche una certa forma di stato. Ma se noi accett.assi·mo tutte queste forme spirituali così come noi le troviamo, senza che esse diventino la sostanza della nostra personalità, noi possiamo dìre rettamente che la nazione non c'è come espressione o celebrazione del nostro spirito .. La nazione, la vera nazione, in tanto si costituisce come realtà salda, come rea.Ifa ferma, in quanto siamo noi a crearla, in quanto siamo noi a promuoverla, e a solfecitarla. Che significato hanno queste nostre parole? Con esse vogliamo dire che per noi la _vita del1a nazione non.· si conchiude ad un determinato punto dello spazio o del tempo. Per noi essa è, ma nello stes,o tempo non è. Giacchè , la nazione che è bel1a e costituita, che noi accettiamo senz'altro, senza elaborarla, senza imprimerle il suggello della nostra personalità, è la nazione dei morti, ombra di ombre. Noi aspiriamo ad un concetto della nazione più· reale, ad un concetto attivistico di essa. Gli è che, come nel dominio della coltura, 1 noi non possiamo mai sostare, perchè ogni sosta rappresenta l'arresto della spiritualità, così Io stesso possiamo dire della vita delJa nazione. Ogni arresto, ogni pausa c·he noi inseriamo nel processo vitale di essa rappresenta la sua morte. Questo concetto attivistico della nazione che è il frutto del1a concezione idealistica della vita quale s'è configurata nel pensiero originale di G. Gentile e che è diventata patrimonio e conqµista del Fascismo, questo concetto attivistico de1la vita segna addirfttura il tramonto delle vecchie ideologie, e delle vecchie democrazie, le quali si cont~ntano del compiuto, , ' ibt· teca Gino Bianco cioè del definitivo, e vi p~rl~~o_contin?amente di diritti da rispettare, dt d1r1tt1a cui non è lecito sottrarsi, come s~ i d~ri_tti_fossefo de~l~ colonne d'Ercole che 1mpr1g1on1no ~ uman1ta tutta quanta. Laddove i di.ritti ci sono _inquanto ci sono gli uomini a farli o a crearli.: Ma se è così è inutile parlare dt una nazione e di uno St;to, che debba fossilizzarsi o immobilizzarsi in una certa costitJzione, o in una certa forma. Le forme statali, come le forme nazionali sono transeunti, sono passeggere, cosi com~ tlltte quante_nella vita dell_o spirito. E' vero che oggi s1 fa un gran discorrere del1e forme democratiche o delle forme aristocratiche dello Stato, ma quelli che parlano di forme dello Stato perfette o eterne n.on sanno quello che si dicono. Le forme in sè considerate sono vuote : la vera forma è costituita dall'idea dello Stato o dall'idea della nazione come un divenire continuo e come la stessa storia. Ma, direte voi: dunque la nazione non ha caratteri originarii, è quindi fissi? Forse quello che io vi dirò, a prima vista, potrà parere un paradosso, ma la verità è . questa: la nazione italiana per es. esiste, come esiste la nazione francese, e cosi tutte le altre nazioni, ma non già come forme fissate · una volta per sempre, ma come differenziazioni che la stessa storia umana ha composto, o creato. Difatti, se noi diamo anche uno sguardo fuggevole alla storia, subito ci accorgiamo che tra popolo e popolo, tra nazione e nazione avvengono delle fusioni (per esempio la fusione. tra i greci e i romani; nelle invasioni barbariche i Longobardi vengono in Italia, mantengono per lungo tempo le loro tradizioni, ma poi riescono a fondersi con gli aborriti romani; i Visigoti diventano senz'altro spagnoli, e l'esemplificazione storica potrebbe continuare). · Tutto questo vi dice che la nazione come raz~a.non es~ste: la_storia soltanto è la grande ~ fac1tr1ceqeglt eventi umani, e però è anche la grande facitrice delle nazioni e degli stati. Dunque i pretesi caratteri fissi della nazione non esistono_: questo noi dobbiamo dire con tutta franchezza. Ma qui si può obiettare: ma se le nazioni n?n ~anno ?ei caratteri originari fissi, come mat noi dobbiamo sacrificarci alla nostra nazione, come mai noi dobbiamo coltivare continuamente l'ideale della patria che si identifica poi coll'ideale della nazione?' Se voi cercate di dimostrare che 1a nazione ha la stes_samo.~ilita dello spirito, è facile indurre tutti nel p1u esasperante scetticismo cioè a dire. che noi non possiamo più avere' urta
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