Vita Nova - anno I - n. 3 - 15 aprile 1925

... Oriani di lì a poco tempo, proprio quando il germe potente della Rivolta, fruttificava nei primi consensi dei precursori, spersi per tutta Italia, ma tutt •ora incapaci di radunarsi per combattere, Oriani, moriva, con negli occhi l'ultima visione di una Italia men che mediocre, e nel cuore la certezza di aver donato a lei il libro della sua . . r1surrez1one. -~Qualcuno raccoglierà le mie pagine per farne una bandiera », mi disse un giorno; ed io traduco qui le parole ' meravigliosamente profetiche con mano tremante, perchè penso che il Maestro adorato, fu non solo il prof eta, ma il primo martire di questa nostra rinascita. Come lo invocò, come lo predisse. Ma bisognava che egli morisse, così, solo, sconosciuto e gigantesco nella preveggente audacia del proprio genio di storico e di cittadino, perchè qualcuno, finalmente tra il 191O e il 1914, osasse dire che Oriani era il primo scrittore politico d' Italia. I tempi in verità non erano, e non potevano essere maturi : e lo conferma la lettera rivelatrice di Alfonso Rubbiani, che ogni fascista puro leggerà con commozione, tanto è bella, tanto1 è vera, tanto dice l' intima essenza della idea che poi ha trionfato. Nelle poche righe che la compongono, non solo due anime fraterne si ritrovano in comunione di pensiero, univoche sino nella malinconica certezza dell'aver dato ai futuri, di non poter esse godere nulla del sacrificio fatto, ma si accenda una nuova fiamma. Bisogna leggere e meditare questo nuovo documento che ribadisce fatale l'avvento del fascismo. Con essa un uomo che Bologna stimò assai, ma non amò quanto meritava, balza al primo piano della storia attuale, e riconferma il necessario predominio dello spirito, sì, ma anche della virtù, a far più grande la nostra patria adorata. s. SANI La moderna letteratura per l' infanzia e la giovinezza. - L. Cappelli Edit., Bologna - Lire 8. Il lavoro è dovuto alla cura e alla intelligenza di un benemerito " insegnante e appassionato cultore di questo genere di studi, il professore Ugo Zannoni ordinario di lettere italiane e latine nei R. R. Licei, il quale si è accinto alla non facile impresa con ardore di fede e con la sicurezza di fare opera utile, non solo ai maestri candidati d'esame ma, nello stesso tempo, a tutti gl' insegnanti in genere, ai genitori e a quanti hanno cure della educazione dei piccoli. L, opera abbraccia il periodo letterario che va dall'inizio del secolo passato fino ai nostri giorni, Vi è premesso uno studio introduttivo che tratta dello sviluppo della letteratura infantile in Italia, dei diversi generi di libri, delle predilezioni letterarie dei fanciulli e che fornisce le più elementari norme di psicologia in/ antile. L, Autore ha creduto opportuno di assegna;e un buon posto alla letteratura infantile contemporanea, accennando q moltissimi autori scelti fra la enorme falange di quelli che quotidianamente vanno pubblicando volumi per fanciulli e il cui valore· tante volte 3f ugge alla considerazione dei più. Siamo sicuri dunque che, , dato il genere nuovo e data la assoluta mancanz.a di simili lavori che soddisfino alle attuali esigenze, questo non mancherà di suscitare vivi,Jimo interesse e di imporsi alla Universale approvazione. TEATRO ED ARTE . . PROSA Da Musco a Benelli A riudire Musco, ali' Arena del Sole, con involontario moto dello spirito ripenso al vecchio problema del Teatro italiano, e mi domando se la nostra arte più genuina, quella intendo che meglio risponde ai caratteri della razza, non sia per avventura, l'arte dialettale, non tanto per gli interpreti, quanto per i lavori. Spontaneità, freschezza di colore, un dialogo sempre saporito, una gran varietà di espressioni, sono le ricchezze genuine di questo teatro vernacolo, che è la mia passione , preferita, ed un poco il mio struggimento invidioso. Una tale ricchezza, fatte lod~voli, ma troppo scarse eccezioni, non mi pare che si ritrovi nel teatro italiano. Vecchio tema, siamo perfettamente d'accordo, ma non per questo meno essenziale per la originalità della nostra scena di prosa. Intanto è vero questo : che su dieci autori dialettali sei almeno sono ottimi. Non direi altrettanto di coloro che scrivono in lingua italiana. Si dice : la commedia dialettale è più facile. E si dice uno sproposito, perchè l' arte è sempre una cosa difficile : e se pur bisogna distinguere in essa, qualcosa che differenzi veramente, lavoro da lavoro, si tratta sempre di una questione di qualità. La forma non è mai cosa per se stante ; ma si connetura al concetto. È un tutt'uno col concetto che esprime, dunque non può costituire materia di giudizio ma non in quanto,· tale 'concetto, sia o non sia artistica- • mente interessante. Ma è ormai consegnato alla storia il giudizio errato che il dialetto sia inferiore alla lingua nazionale. e sulla faIsa riga di tale errore, si commettano altri innumerevoii errori di giudizio i quali giungonotutti ad una conclusione, non soltanto assurda, ma smentita dai fatti. Valga per tutti la Cavalleria Rusticana: tragedia stupenda, pensata e scritta in siciliano. É possibile sofisticare sul linguaggio di Santuzza, quando è certo che Santuzza è... figura .di greca bellezza ; la più viva, la più vera, e piu poetica rappresentazione dcli' amore furibondo che possiede tutta la letteratura drammatica dell'ultima metà del secolo .Passato? I pedenti possono indugiarsi in siffatta sofisticheria ma gli uomini d'arte ed i critici seri no. ' Vorrei che, per ridare al teatro un soffio di vita quale V ·1 d. · . erga: 1 gran 1ss1mo, seppe alitare dentro ali' opera sua. giovani .e vecchi, usassero non una ma dieci volte il dial~tto, se fosse possibile. tanto sono convinto che l' essenz~ale non è la lingua, ma ciò che si dice, è il modo del dirlo. Distinguere tra parlata vernacola e parlata italiana non e meno stupido dello stabilire differenza tra verso ~ prosa, e però, mentr.e il teatro italiano ai dibatte in una - 40 - Biblioteca Gino Bianco I ..

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