Vita Nova - anno I - n. 3 - 15 aprile 1925

' I In morte· del maggior pittore italiano I ARMANDOSPADINI L'anno passato in tempo di aprile a Venezia si inaugurava la XIV biennale ,.d'arte. Vedemmo sull' imbrunire un uomo giovane,, serio, cogli occhiali, appoggiato al parapetto del pontone d'imbarco ai Giardini. ; · Aspettavamo il vaporetto - 1 per S. Marco e non so chi fu a dire « quello là è Spadini ». Avevamotutti la testa pesante per · quel gran guardare quadri che s'era fatto, ma subito c' interessammo di quell'uomo il quale pareva non interessarsi di nulla e aveva nella faccia un che di mesto e di singolare, ben altrimenti singolare delle graziette petulanti di tanti altri artisti espositori dei cui maneggi e del cui coro erano ristucche fin le pareti del ·padiglione italiano. Ci è passato vicino e non abbiamo parlato con lui. Soltanto Rom.à- • I sincera, ben nata e ben cresciuta come una di quelle sue creature viventi di chiara vita che ha ritratto tante volte. . Non si era mai curato di esporre e forse in questa I noncuranza o ritrosìa, era un' intuizione. La sua pittura non guadagna ali' esposizione ; non guadagna fra la pittura degli altri • e nemmeno presentata 10 distesa come nelle mostre - individuali acquista quella imponenza materiale che stupisce. il pubblico e lusinga i medesimi ar- • • t1st1. La pittura di Spadini vuol essere goduta quadro per quadro in quella intima e prodigiosa atmosfera che è come l' essenza della sua vitalità. Come si potrebb·e mai, infatti, sentire un discorso bello e piano fra cento discorsi gonfi e rumorosi ? E come si può goderne uno in un parlottìo di venti altri? Spadini in quella sua ritrosìa, nel dominio della sua solitudine ha inveo~ gnoli ha parlato con lui ed ha ricevuto lodi cor-, . diali e veritiere per la sua mostra personale. Ma ARMANDO SPADINI lato una nuova retorica. Armando Spadini aveva per noi qualche cosa di invincibilmente rispettabile e nessuno s' arrischiò d' avvicinarlo. Forse avrebbe gradito l' espressione della nostra ammirazione e mi pento amaramente di non aver parlato. Adesso è morto. - Dicono che avesse sin d'allora il male addosso che covava e c'è chi vuole che a Venezia in quel1' aprile, non stesse bene ; che fosse noiato e bisbetico per quell' indisposizione funesta. Ma no, Spadini do-- veva essere cosi: appartato anche in mezzo a mille, con nella mente quella sua meravigliosa pittura, aperta, - 35 Biblioteca Gino Bianco Il procedimento della sua invenzione è inverso di quello di cent' altri. Si cercano in generale nuove forme ali' esterno, sui meno comuni e più capricciosi aspetti della natura quasi cogliendone un' ipotetica stortura, costruendo nuove apparenze coll' intelligenza e l'artificio. Le immagini provocate da tali artificiose presenze sono di una retorica pittorica che varia da autore ad autore, ma che ha le proprie origini in un diffuso difetto : quello della possibilità creativa. Uno di tali autori privato del suo materiale mondo di ~ mobili, di modelli e di arredi, per quanto abile · •

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