Da Gentile a Marinetti, tutte questi menti disparate e tormentate o dagli studi delle più severe e pazienti discipline, o dalle più ardite aspirazioni si protendono, si avvicinano, si fondono oggi in una super ba armonia che tutto in sè racchiude, e che tutte queste concezioni esprime : Il fascismo. Il fascismo che è il pensiero, il genio, la passione, !l palpito vivente, l' Italia che nuova, trionfalmente passa per dare ancora insegnamenti di grandezza e di luce al mondo. Il convegno bolognese non poteva essere più f ruttuoso. Le deliberazioni in merito ai più vitali problemi che si agitano nel campo del pensiero e dell' arte ; deliberazioni che dovranno servire di indirizzo alle azioni che il fascismo dovrà sviluppare, sono qualcosa di convincente che determi- • nano una precisa corrente alla rinascita del pensiero originario italiano. Prima e più notevole fra tutte è la progettata costituzione della Università fascista. Questa geniale iniziativa di Leandro Arpinati è la più confortevole e la più importante, specie dal punto di vista rivoluzionario. t Essa deve preparare e forPer cui direi che piuttosto che della cultura del fascismo noi ci dovremmo oggi interessare del fascismo della cultura. Giustamente abbiamo detto che i fascisti debbono armare la loro fede, la loro volontà di una istruzione che è necessaria a risolvere il problema della vita. La nostra classe dirigente deve ancora in gran parte formarsi, deve essere formata mediante la diffusione della cultura, mediante lo studio dei problemi moderni di quella scuola che abbiamo istituito e siamo lieti di aver istituito per la volgarizzazione di alcun nozioni, per lo studio di alcuni problemi che costituiscono la tecnica della vita sociale, che il fascismo vuole dominare. e· è l'altro concetto, secondo il quale la cultura non deve essere materia che si travasa da mente a mente, ma deve investire di sè, deve illuminare tutta quanta l' intelligenza degli uomini che vogliono partecipare attivamente alla vita moderna. . Bene ha detto l' amico Arpinati: noi vogliamo l'università fascista. Ce ne sono tante universttà in Italia, abbiamo sentito rammentare che ce ne sono troppe delle univer- , sità in Italia, dal punto di , · vista tecnico della scienza mare la classe dirigente di S. E. GIOVANNI GENTILE e della cultura in quanto la cultura e la scienza si domani, non già attraverso a quelle università che considerano la cultura e la scienza uguale per tutti, ma attraverso un organismo nostro. E deve, non solo preparare degli uomini capaci e culturalmente ali' altezza del loro compito, ma dare ad essi uomini una cultura fascista, cioè permeata dallo spirito e dalla passione fascista. A tale proposito Giovanni Gentile si è così espresso : « lo mi ero proposto di par lare in un convegno di studiosi, di intellettuali che non soffocarono in sè l'antico germe dell'intellettualismo che è germe malefico di tutte le letterature di tutte le scuole, ma è germe malefico profondamente radicato dentro l' animo italiano. lo dico che mi ero proposto di parlare subito appunto su questo aspetto della cultura fascista », -7 Bibliot. ca Gino Bianco • . considerino attivamente come quella scienza che è ugual~ per tutti, come appunto essa si deve considerare la tecnica della intelligenza, la tecnica dell' attività umana. I L' Università che ci dà la scienza astratta è uni- , versale e buona per tutti, ci dà sempre poco : nella università vivono degli uomini, ci vive una scienza che ha un particolare carattere : ne avrà uno che a mala pena si potrà distinguere nelle scienze matematiche, nelle scienze naturali, ma ne avrà uno ben marcato che si impone alla attenzione di tutti quando da queste scienze, più o meno astratte, delle quali si parla, si occupa di quelle scienze che veramente interessano r uomo, che si appigliano alla sua vita, che si praticano nel suo cuore : le scienze morali. Per la I •
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