Vita Nova - anno I - n. 3 - 15 aprile 1925

crollo alle illusioni; e tramutaron·o le rosee speranze nella più nera... convinzione che, ormai, mancando la possibilità di veder barcollare il colosso, tanto valeva tentare di sotto mano una riscossa a fondo. E così il solito comitato segreto, preposto alla truce e ridicola bisogna, fece stampare alla macchia gli opuscoli che furon visti in giro nei giorni , passati, ed i manifestini che a Bologna ed altrove, i . sicari notturni, appiccicarono sui muri delle case cittadine. Follia e triste destino degli autori impotenti. Nel breve spazio di sei anni,· da quando il Fascismo è nato I come un unico frutto positivo dai fiori vermigli della guerra, contro di lui ~utto fu tentàto inutilmente. Ma la esperienza di questa inutilità non può insegnare nulla a chi vive nella nostalgia del peggiore passato e nel. buio della ·inèomprensione più ·sorda ai richiami squillanti della giovinèzza che crea la nuova storia. Loro, impotenti, pensano di assassinarci, noi, trionfanti, vorremmo soltanto compatirli se non sentissimo invece tutta la crudeltà immorale e antinazionale di questi delitti che colpiscono i nostri migliori, come se i fascisti fossero fatti di spregievole carne da macello e non fossero invece i cittadini eletti_ che, nell'esercizio quotidiano della milizia politica provano di riconoscere dei doveri verso lo Stato oltre i doveri • • comuni verso se stessi. ~ ' Il fascista è il cittadino futuro ·d' Italia, l' uomo nuovo che accetta volontariamente una disciplina che I • altri ,non riconoscono ancora, e perciò è necessario che il governo senta il dovere di difendere :nei _fascisti i militi dello Stato Nazionale, e di punire negli anti- , fascisti i suoi naturali nemici. I [7:;] T aie è il pensiero, chiaramente espresso dal. Segretario del Partito, Roberto Farinacci, in u'n articolo tutto vibrante di dolore e di nobilissima collera. Avanti dunque, nel nome ddi · nostri caduti. Nel nome di Leo Mongardi si prosegua la marcia che non non può essere liberale senza contraddirsi. Infatti c' è ormai una formula che ha tutto il f valore di un postulato dinamico : quella che pro- . r~mpe dalla coscienza stessa del fascismo : o si ab- , Bubliotèca Gino • 1 neo batte lo, stato liberale, o si segnerà il passo all' ultima cima da conquistare, ed il fascismo avrà fallito il proprio scopo. I teorici del movimento si sono tuffati nella spe· culazione filosofica crede~do che le verità politiche possano elaborarsi nei silenzi della metafisica, mentre è certo che la politica desume la legge, della propria originalità dalla passione . che illumina' i fatti e la realtà concreta. ., I Quale significato «;1vrebbe il fascismo se ritenesse di avere esaurito ieri il proprio compito con la con· quista del potere~ La marcia su Roma sarebbe stata adunque una . passeggiata autunnale, non lo slancio verso una mèta ideale di cui il Governo può essere il trampolino, non il punto di arrivo. E a dir questo non ci muove una irrequieta volontà di trasformazioni puramente formali, quel fervore indefinibile che è proprio dei periodi di crisi preparatorie e degli uomini più impazienti che decisi. Ci muòve la più serena e fredda considerazione del fenomeno storico di cui ·il fascismo è il germe vitale. Un movimento sociale non si sublima nel sangue per delle finalità contingenti. Non si muore a migliaia non si getta la vita, così come un fiore alla donna • • amata, per seguire un capo, se questo capo non impersona una idea più grande del suo stesso genio; non ci si slancia con tanto entusiasmo verso l' avve• , nire, se in alto non risplenda la fiamma dell' ideale. Si accusa il fascismo di violenza, ma in verità il fascism~ è troppo poco violento ; lo si accusa di liberticidio, ma in verità la sua unica debolezza stà nell'essere troppo buono Gli oppositori lo sanno benissimo e ne approffittano vilmente. Hanno_ tentato il diversivo della campagna morale e, siccome non sono riusciti, tornano al sistema primitivo e selvaggio dell' agguato omicida. Così il cerchio si chiude attraverso le tappe di obbrobriosi delitti· cui il fascismo soggiace p~r istinto della sua missione redentrice. Quando il calice sarà colmo ciascuno avrà quello che si merita. f « V/TA NOVA >► • '- . ., I 4t

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