• Diritto Internazionale - PROF. SCIPIONE GEMMA L'ESTINZIONEDELLA.PERSONALlT~I\N' TEI{NAZfONAI~E SERA DEL 17 DICEMBRE 1924 pmcHÈ si tratta di continuità di argomento, seguiamo senz'altro la nostra linea di trattazione. Ci siamo occupati del sorgere delle · persone internazionali, der,li stati: oggi dob-· biamo occuparci del fatto cpposto: del come, cioè, uno stato sparisce, ossia vien meno quale . -persona inte~nazionale. Come si è detto che la personalità internazionale ha le sue origini nel riconoscimento internazionale, oosl logicamente bisognerebbe ~ dire che la sua estinzione si compie per mezzo · del suo misconoscimento. Ma la pratica internazionale, in realtà, non corrisponde a questo ·schema logico, come spesso del resto avvien~ in tutta la vita. sociale. E' difficile che uno stato, il quale con- . serva (io ho detto che altra cosa è la personalità di fatto e altra cosa è la personalità di diritto) la sua personalità di fatto, la sua con- . sistenza reale e morale, per la pura negazione altrui, venga internazionalmente meno. La cancellazione di uno stato da m~mbro - della comunità internazionale avviene di solito in due modi; senza il concorso della sua vo- -· lontà o con il concorso di questa volontà. Molti però negano questa prima proposizione, ed affermano senz'altro che uno stato ,I non· può sopprimersi se esso stesso non vuole. Ora io credo che, se ci si mette da un punto di vista puramente· ideale e ~eoretico,si potrebbe anche arrivare a questa conclusione, ma avvertendo che essa certarr.ente è smentita dalla storia e dalla politica. Noi troviamo intanto storicamente che alcuni stati sono spariti senza o contro il concorso della loro volontà. I Biblio eca G1 o ■ 1anco E qui voglio dare un esempio che è rimasto fan1oso: quello della spartizione della Polonia. Che cosa era la Polonia? Era certamente uno stat0, che era anche nazione, perchè, benchè appartenente alla grande famiglia slava, tuttavia si differenziava dalla massa slava; anzi, sotto un certo punto di vista, la Poloriia aveva avuto una missione storica particolare: era stata un antemurale contro l'invasione turca in Europa ed era altresì una barriera contro lo czarismo. Forse molti fatti successivi non sarebbero avvenuti se questa nazione a- _vessepotuto conservarsi, ma così non la intendevano i principali potentati del tempo, per i quali il colmo della sapienza politica pareva essere quello di arrotondare il proprio territorio alle spalle del vicino, (politica dell'arrotondamento). Federico II di Prussia ·era . un abilissimo fautore ed esecutore di questa politica. Si aggiunga che le condizioni interne aiutavano certamente le esterne cupi- • "digie. Ricordate qu~le fosse, la costituzione Polacca: c'era bensì una monarchia, ma il potere monarchico, non solo in sè ma in quanto potere statuale, era molto fiacco. L'assemblea era discorde ed impotente; si sarebbe detto che quella assemblea, pure aristocratica, avesse anticipato il tipo di certe assembiee parlamentari più recenti le quali, con le l9ro divisioni, rendono impossibile la affermazione di una volontà statuale unitaria. Si aggiunga l'istituzione assurda del liberum veto che dava diritto ad un solo membro di · • ,-
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