Vita Nova - anno I - n. 2 - 31 marzo 1925

abbia rinunciato a far questione di regime, abbandonando i' idea di una repubblica federativa. In Bulgaria, le rivolte comuniste. divampano in ogni provincia: _idelitti politici si susseguono con un crescendo impressionante, ed il Governo lotta con dispera~a energia per ricondurre alla calma il paese. I mezzi però sono acarsi e quindi la repressione, necessariamente disorganizzata, ,i· compie lentamente e senza sicurezza di un esito favorevole. La controversia tra Rumenia e Russia, per il possesso .della Bessarabia, è sempre acuta e si parla con insistenza .di un arbitrato italiano. In fine, si dà per certa la prossima conclusione di una .alleanza greco-jugoslava. che, secondo quanto si attribuis~e .a Ben es, dovrebbe entrare a far parte di un blocco di piccole potenze dell' Europa orientale, in contrappeso .all'eventuale blocco delle potenze occidentali. *** A Tiffis, nel mese scorso, si è tenuto il" Congresso · .dei Rappresentanti delle Repubbliche Socialiste e Soviet- -tiste russe: non si sono dette cose nuove. Ormai, i gover- . nanti di Mosca ci hanno abituato ~Ila solita fraseologia. · che cerca invano di mascherare il progressivo ritorno dei Soviety a sistemi economici e politici più razionali e meno . . . .utop1st1c1. ., Ad Angora, si sono avuti seri allarmi per una vasta ,rivolta scoppiata nel Kurdistan, ove lo sceicco Said ha proclamato la guerra santa, impernia~dola sul proposito di ristabilire il Califfato. Tra gli insorti e le truppe regoJari turche, sono avvenuti parecchi combattimenti: a chi, -in definitiva, sia propizia la guerra, non si sa. Tutti e due :gli avversari si dichiarano vincitori. *** In Egitto, le ultime elezjoni politiche avevano dato al Gabinetio di Zirwar Pascià l'esigua maggioranza di pochissimi voti: tuttavia Zirwar Pascià era rimasto al Governo, -sperando di conservare il potere benchè i nazionalisti, cioè i partigiani di Zaglul Pascià, avessero conquistato, da soli, .più di cento seggi, formando così · r effettiva maggioranza della Camera. Era logico che una simile situazione non potesse durare : infatti quando nella seduta inaugurale, il responso delle urne per I9elezione del presidente e dei -due vice--presidenti dell'assemblea, risultò nettamente favo-- ,revole a Zaglul ed a due suoi amici, a Zirwar non rimase altro che rass~gnare le dimissioni. Re F uad, pur accet- · tandole, promulgò un decreto di scioglimento della Camera. J Bib ·oteca Gino • 1anco La seduta non era ancora finita che Zirwar, tornato dal palazzo reale, saliva al banco del Governo e leggeva l'atto di morte: così, la legislatura durò meno di dodici ore e certamente è una delle più brevi che la storia parlamentare ricordi. Le nuove elezioni sono fissate per il 23 maggio e , Zirwar resta in carica per il disbrigo degli affari di ordinaria amministrazione. Questa vicenda politica egiziana è particolarmente interessante, per l' Italia, poichè tra il nostro Governo e quello del Cairo è in corso una vertenza per la ritardata cessione dell'oasi di Giarabub, centro senussita che alimenta i ribelli della Cirenaica. L'oasi di Giarabub deve, con una già sancita rettifica di confine, passare· in territorio cirenaico, ma il Gover~o egiziano nicchia e cerca di sfuggire alle categoriche e precise richieste italiane, aiutato in questo temporeggiamento anche dal Gabi- , netto di Londra; le trattative, che sono condotte dal nostro Governo con una energia veramente fascista, hanno già dovuto subire una sosta, perchè si è detto che il Governo egiziano, prima · con le eleziòni e poi con il Parlamento non ancora in funzione, non aveva autorità tale da poter trattare. La scappatoia è buona e servirà ancora, ·dati gli avvenimenti. Speriamo però che il nostro Governo non diminuisca la sua pressione e che i nazionalisti di Zaglul Pascià comprendano la necessità di addi- • venire ad un accordo rapido con l' Italia. *** A poche settimane di distanza da Ebert, un'altra grande figura è scomparsa dalla scena politica internazio ... nale: Lord Curzon, morto, in età di 66 anni, il 20 febbra io scorso, dopo una breve malattia, che si era cercato di vincere con un atto operatorio. Lord Curzon era uno dei più classici ed aristocratici rappresentanti della diploma~ia inglese. Nutrito di studi severi, tempra fortissima di lavoratore, acuto nel giudicare uomini ed eventi, Lord Curzon aveva occupato altissime cariche: a 39 anni fu vicerè delle Indie, ·durante la guerra fece parte del Consiglio di difesa brittannico, nel ) 919 ebbe da Lloyd George il portafoglio degli Esteri e da ultimo fu Lord Presidente del Consiglio privato del Re e leader ministeriale alla Camera dei Pari. Militò sempre nel partito conservatore, ma fu uomo politico di larghe vedute e di sicura autorità, derivatagli sopratutto dalle profonde ed estese conoscenze/ che egli aveva _delle neces- , sità dell' Impero brittannico. G. M. SANGIORGI 45 - ..

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