' risce diventano i suoi veri maestri: il politico Gioberti ba coscienza di inserirsi nella tradizione della politica italiana di cui è un continuatore. Ma in· Italia ne~suno prima di lui aveva posto con coerenza sistematica la politica sul 1terren0 della dialettica. Le esp~rienze pontiche dure e angoscianti gli avevano fatto scorgere- la fragilità di quella logica analiticà, astrattistica che pretende con élnticipazioni dogmatiche· di regolare la vita moltiforme di un popolo. Bisognava lanciarsi nella mischia per ritrovare la vita e il Gioberti così fece· tendendo l'orecchio ai bisogni vivi e gagliardi dell'età sua. Cosi sorse in lui la politica ·realistica la quale, come ne ha dat~ chiar~ dimostrazione Giovanni Gentile, in nien·t•altro consiste che nel· conoscere i veri bisogni del popolo e nel creare il Diodo di pr;vvedervi effi.cacemente. .. · Cotesti bisogni si riducono a tre : il predominio _del pensiero, l'autonomia delle Nazioni, il riscatto delle plebi. Però « il primo e I' ultimo di questi beni si riferiscono ai » due estremi della società {tenendosi dall'ingegno il sommo » e dalla rozza plebe l' infimo grado) e si rannodano » insieme per opera del secondo, nell'unità del popolo e » nella persona o vogliamo dire inviolabilità nazionale » (Rinnovamento I p. I 07) ». . Sicchè è sempre la Nazione su cui si può elevare la stessa ~entalità e la riscossa della plebe. Ingegno, Nazione, Plebe sono I tre idee così indissolubilmente congiunte da formare una vera monotriad~. ' .... · In piena rispondenza è il concetto che, sotto forma più generale e comprensiva guida ed illumina tutt_a_la· concezione del Gioberti e costituisce il fondamento su cui- egli costruisce la sua teoria della mentalità pura, per cui la vita è da lui considerata come una lotta perenne che ha il fine di .trarre alla luce ciò che è la sostanza, la cima, il fine - · dell'universo: il pensiero. Sul qvale egli volle ·fondata tutta la sua po-litica che meritatamente egli chiama nuova politica. Nessuno prima del Gioberti in Italia ha un concetto delle istituzioni politiche come strumento di ·mentalità. Giacchè l'assunto principale di lui tanto nel · P;imato quanto nel Rinnovamento è appunto questo: far vedere come dal progetto delle istituzioni politiche si disegni sempre più ampia e luminosa la sfera della mentalità. Difatti la sua formola politica è sintetizzata dal suo concetto di sovranità come supremo diritto sociale, e la sovranità è Dio, ma Dio è l'assoluto, è l'Idea. Ecco come la sua -formula filosofica o, come egli la chiama cosmologica: « il principio generale della politica si conforma al cosmologico: l'uno genera il m~lteplice, che è l'iterazione del principio ideale, l'Ente crea l'esistente nell'ordine delle contingenze >►• Il principio politico può adunque signi- , ficarsi in questi termini: l'Idea sotto la forma del/' unità sovrana genera la 1'arietà delle esistenze sociali. Posta l'Idea come l'unica dominatrice e creatrice di tutti gli ordini, il Gioberti non può non concepire lo Stato che come una realtà dialettica, cioè come attività essenzialmente spirituale .. ' Nella d·eterminazione della funzione dello Stato egli resta perfettamente coerente allo spirito animatore della sua filosofia. La concezione dialettica dello Stato questo appunto importa : la giustificazione d'un potere sommo che iblioteca Gi~noB. ia co I • ,,,. , sa di porre e creare tutte le varietà (individui, famigli professioni, sette, congregazioni scientifiche e letterari industriose e trafficanti, transitorie e durevoli, naturali artificiali) e di risolverle continuamente in sè. Questa fu I zione dialettica dello Stato che riesce alla tutela e4 all'accordo delle forze sociali si svolge attraverso un pr cesso dialettica per cui nell'opinione pubblica decresce I cognizione ipotetic~ e chimerica e aume'nta la scientifica pratica. La conoscenza scientifica e pratica non è altro eh la mentalità pura che è pensiero ~ volontà e in cui è dat attingere quell' autcnomia che costituisce r essenza dell Stato. La superiore . visione che il Gioberti ha dell' eter natura autoformativa dello spirito come mentalità; lo induc . ad affissarsi nella nazione com.e it massimo potenziament del popolo e quindi come l' incarnazione .della -democrazi 1 ,. Lo Stato che sia vero Stato deve identificarsi coli -Nazione. Questo anzi costituisce l'assunto principale ..cl Gioberti, ma per dimostrarlo egli sente il bisogno di appo giarsi a una salda base, la quale è costituita da un prim ed unico principio assoluto che è l' Idea. 0nde il primo intento della scienza civile consiste nell ' dimostrazione della idealità delle nazioni, che rispond secondo lui, alt' intento della filosofia speculativa che co siste nella dimostrazione delle idealità della cognizione. dimostrare l'idealità delle nazioni significa far vedere co nelia nazione, non più considerata come semplice aggr gato di individui, bensì come complesso organico dota di un centro vitale si raccolga e si. potenzi la vita d popolo in tutte le sue manifestazioni. La nazione è, è ver individualità, ma sviluppare la propria individualità è sv~ luppare l' individualità che è in nçi. A questo concett tenne fede costantemenle il Gioberti, che facendone appl cazione alla situazione concreta in cui egli constatava tr varsi adagiata l'Italia del tempo suo, riesce ad inserire n 34 _suo concetto di nazionalità tutto lo spirito moderno. Co la politica italian~ viene ad assumere nella concezione gi bertiana una sua fisionomia spiccatissima ed originalissi e mentre da un lato in funzione dello spirito europeo vie a delineare una nuova, una grande politica italiana, dall'alt, riesce all'affermazione di principi che esprimono bensì necessi,à della nostra nazionalità, ma, inquadrati nelle lin di un geniale sistema filosofico, assurgono ad una signi cazione universale che non può e non deve in qualsia tempo andare perduta: Come risulta di tutta evidenza da quanto è sop riportato,- lo Saitta dà dell'opera giobertiana una interpr, tazione che direttamente al collega colle . nuove scu dell'idealismo assoluto. Astenendoci di proposito dal dich· r rare se tale interpretazione sia preferibile e superiore al tradizionale antologica, mentre a ciò forse facilmente indu rebbe la lettura della prespicua prefazione vibrante di el quenza e serrata logica che l'egregio Saitta ha premes alla sua raccolta e che sopra abbiamo tentato per som capi di riassumere, non possiamo esimerci dal rallegrar vivamente con lui, per avere, particolarmente con ques ultimo volume, portato un nuovo valido contributo al nobilissìma missione assuntasi di richi~mare l' attenzio -
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