, • NE E · RECENSIONI J ··LE LETTERE Il ritorDo di Gioberti Qy indo si porrà mano a redigere la storia delle idee morali è politico-sociali che sono venute prevalendo in Italia nel peri~do del dopo guerra non si potrà non constatare il continuo e certo guadagnar di terreno, almeno , fr·a i ceti più colt~ di una educazione politica sotto ogni aspetto più virile, il l~nto formarsi di uno stato più progredito ed autonomo di éoscienza nazionale. E non potrà pure non rilevarsi c~me tale progressiva evoluzione intellettuale, abbiano .determinato non meno che efficacemente interpretato e ritratto, le numerose pubblicazioni di recente venute in luce che costituiscono una così notevole rifioritura nel campo .degli studi di carattere speculativo e filosoficQ. Fra esse occupano un posto preminente le opere che di proposito si occupano di chi senza dubbio è oggi il pensatore a cui, quasi con nostalgico ri_torno,si rivolgono di preferenza l'animo e il pensiero delle nuove generazioni italiane, che sulle orme di G. Gentile venerano in . lui, al pari che in Mazzini, uno dei massimi profeti del Risorgimento italiano : abbiamo nominato Vincenzo Gioberti. fra i più attiv.i e valorosi apostoli del rinnovato fervore di studi giobertiani si annovera il prof. Giuseppe Saitta, che già nella collezione di Pagine politiche edita • dal V ,Uecchi aveva riunito sotto il titolo « La politica » , una collana di brani di argomento strettamente politico estratti dalle opere Ìutte di V. Gioberti, ed ora pubblica presso l'editore Barbera di Firenze una scelta di pagine tratte dalla sola opera del Rinno1'amento civile d'Italia. Particolarmente felice ed opportuna ci appare la forma adottata da Saitta per la divulgàzione delle opere giobertiane, di raccolta cioè a guisa di antologie di brani staccati dalle operé stesse, sopratùtto poi, per quanto ha tratto a questo volume edito dal Barbera che si presenta assai simpaticamente per la nitida e decorosa veste tipografica, per la dedica affettuosa all' amico nostro Balbino Giuliano, ed è formato di ·brani tratti da quel ~ Rinnovamento» che è indubbiament~ il frutto più maturo e compiuto della speculazione e dell'esperienza politica del sommo pensatore subalpino. Si sa quale è il .difetto, o per. meglio dire il carattere degli scritti giobertiani : il pensiero si svolge sempre con espressione colorita e copiosa, ma così frequente di richiami ai termini del sistema filosofico in cui essa si inquadra, così densa di concetti, materiata di erudizione e rafforzata da raffronti storici e dogmatici da incutere quasi alle menti ~ non allenate un senso di disagio, così da allontanare da sè gli spiriti che non siano assuefatti alla meditazione. È come ·un fiume ricco di correnti d' acque, che raccolgono nella loro piena ammassi' di materiale strappato dalle viscere dei monti, il quale svolge ed allarga il corso in ampi bacini, oye si ha a tratti l' illusione che la corrente cessi e le acque ristagninò. Ma ogni inconveniente di siffatta natura è perfettamente superato dalla raccolta del Saitta che in una lucida prefazione (che per tirannia di spazio ci duole di non poter interamente riprodurre) dimostra quanto viva e vitale si conservi tuttora la concezione giobertiana, di cui il Rinno1'amento ci11ile e definitiva espressione, e come essa sia ancora oggi suscettibile della più calzante applicazione e feconda di prezioso insegnamento per le contingenze della politica odierna. Il Rinno1'amento ci11ile_d'Italia è stato chiamato l• erra:af corrige dell'altra opera per cui il Gioberti è ~rimasto· famoso, il-Primato, mentre di questa non è che la continuazione logica che sbocca in una sistemazione originale e profonda della politica italiana. Chi guardi alla struttura esteriore del Primato potrà essere indotto nella persuasione che tra questo ed il Rinnovamento ci sia un salto grandissimo, ma chi, invece segµe la trama ideale del grande pensatore piemontese s•accorgerà che al di là dalle apparenze e dalle accidentalit.à, urge e yigoreggia un pensiero politico unico, dominante che consiste nella delineazione ferma e larga del concetto moderno di nazionalità. L'opera grandiosa del Gioberti, se pur criticabile nei ' parti~olari, s•assomma in questo duplice, che è poi unico scopo: creare una filosofia ed una politica originalmente italiana. Ma runa non s'intende senza r altra: r or~ginalità 9' un popolo, infatti, non s•ottiene senza l'originalità del · pensiero. Il concetto del fa{Jloso primato italiano, che a molti apparve ed appare utopistico, non consiste per · l' Italia che nella coscienz~ vivace, passionata, prof onda della necessità di ·rifare la propria storia per destare la grande fiamma dell'originalità e della creazione. Che .è certamente uua fede, ma una fede alimentata da un pensiero vigoroso e sempre presente. Di questa fede e di questo pensiero gli addentellati vitali del Primato rimangono nel Rinnovamento ma quivi sono sviluppati con tale larghezza di libertà che diventan~ le linee direttive di una politica veramente realistica e nazi.onale. L •ideatità della Nazione che iorma tanta parte della politica giobertiana, nel Primato è ripresa 'vigorosamente nel Rinnooamentp dove Je utopie, accarezzate ed espresse con tanta imma- ~ ginazione ed ardenza d'animo, cedonQ innegabilmente il passo alla dialettica della Nazione. Ora la dialettica della Nazione, che è il frutto più maturo e più squisito .della politica del Gioberti importa l' abbandono di tutti gli astrattismi che fanno smarrire il concetto della vita concreta dei popoli, cioè della vera sto1ia; Macchia velli e Vico a cui egli spesse .volte si rife- - 33 - • • Biblio ca Gino ■ 1an o ..
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