Vita Nova - anno I - n. 2 - 31 marzo 1925

ROCCA DELLE:CAMINA TE - I CIPRESSI 'SECOLARI tenere intatta la propria indipendenza nelle formidabili rocche, vigili sulle vette e difficili a scalarsi. In seguito, dopo di essere stata per breve tempo sottomessa alla repubblica veneta, la ·Rocca delle Caminate fu unita allo Stato di Meldola e suoi annessi e passò per varie famiglie ai Doria Pamphili, che la concessero in enfituensi ai Baccarini di Forlì. Come posizione strategica la Rocca delle Cami~ate doveva essere magnifica. Posta sui primisimi contrafforti dell •Appennino, sì da poter dominare tutta la pianura delr Alta Romagna, era il fortilizio più avanzato di quelr arco di cerchio che dalla Rocca Meldola,. costruita, come già ho detto, dai Forlivesi nel 12.13, si spingeva a Rocca d• Elmici, già feudo dei Calboli e poi rifugio ai perseguitati Orgogliosi e alla Rocca di Predappio, eretta da quel Giovanni d' Epè e, consigliere di Carlo d'Angiò e generale di Martino IV, che fu sconfitto presso la cinta di Forlì quando i Forlivesi fecero : « da franceschi sanguinoso mucchio >. Se il fondatore, cost1uendo il castello, aveva pensato di rifugiarsi sui monti senza allontanarsi troppo dalla pianura, aveva segnato anche la storia tormentata del feudo che inevitabilmente, per la sua posizione, doveva destare l' ingordigia delle famiglie aspiranti al dominio della Vallata del Ronco. In una « descrizione dello Stato di Meldola » scritta nel 164 7 si legge : « Le Caminate, nella quale si vede al presente una forte rocca sopra un alto monte che riguarda tutta la provincia di Romagna, è sottoposta ali' Abbazia di S. Ruffillo ». Dunque in tale epoca la Rocca esisteva ancora nei suoi elementi essenziali, sebbene il Bonoli narri che « Attualmente intatto non si vede che una torre, la quale stupendamente domina il circostante paese » e cento anni dopo, nel 17 69, un ignoto riferiva a Paolo Borghese Aldobrandin1, proprietario della terra, che « Le Caminate esiste tuttavia, ma sì decaduta dal suo primiero essere che appena si distingue per il privilegio che ritiene in territorio ». Però il terremoto del '70 e la continua infiltrazione di acqua piovana hanno provocato il crollo quasi completo delle mura esistenti, in modo che oggi dell' antica rocca, oltre al braccio t~so del « Maschio », rimangono solo pochi ruderi grigi che dormono in tristezza. Sulla campana, che dall' alto del « Maschio », suonava a raccolta nelle ore di battaglia, era inciso un castello con la inscrizione seguente : , MCCCCLXXXX Vox populi Vox Dei A. Z. V. M. O. C. MARIO TORTO RA - 21 - Biblioteca Gino Bianco •

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