... • Che si degni! Che mi onori! Diamine! .Non ho una• bella moglie? Oso chiamarne giudice Vostra Eccellenza! E Allora? Perchè è moglie di un ciabatino? Ne sono umiliato, Eccellenza, ne sono umiliato per · lei ... Diamine che si degni-f.-/. · La donna lo guardava spaurita : il Magistrato lo credè pazzo. ·, - Volete fare uno scandolo, buon uomo ? Badate bene che noi non si~nio qua per i vostri capricci .. - lo uno scandalo, Eccellenza? Tutt'altro! ... T utt •altro ! In·· gran segretezza, per me solo, per la . ~ . mia soddisfazione di marito ! Ma che si degni ! Giuro davanti a Dio che non lo saprà nemmeno l'aria! Lo giuro, Eccellenza, e mi farete impiccare se mancherò ; ma vi supplico di mandare a chiamare questo gentiluomo, e il concedermi di chiuderlo io stesso, con le •mie mani, in .una s_tanza con mia Qloglie... per una I Per una mezz'ora soltanto! ... ·Diamine! • mezz ora ... Voglio essere certo ! In verità, potrei anch~ non credere a mia moglie; potrei anche pensare che l' eccellentissimo signore le abbia già reso onore stanotte, ma vi supplico di darmene la certezza,. .Eccellenza! Non domando altro. E la vostra buona grazia. " . Tra il Magistrato e la moglie, stettero più di mezz' ora a tentare di- toglierlo dalla sua fissazione; ma nè l' uno nè l' altra vi riusci. Alla fine, sua Eccellenza, cui premeva evitare lo scandalo, non ne potè più. - Volete proprio questo - gli chiese - per porre tutto in tacere_? - V e ne supplico, Eccellenza. - Badate bene : guai a voi se meditate una ven.. , detta, e se vi uscirà di bocca una sola parola ! - Eccellenza, non mi uscirà. - Ma perchè -· soggiunse . ancora il Magistrato - volete per forza che vostra moglie... - Per la mia dignità ·di marito : ho una donna giovane e · bella ... io, ciabattino ... lui patrizio veneziano... Ma non pèr forza, Eccellenza : le donne sono di chi vogliono essere... • - Insomma ve lo chiedo una • ultima volta. Insistete ? Biblioteca Gino Bianco ... - Insisto, Eccellenza. - E sia! • Marito e, moglie se ne andaraono in silenzio : ella lo guardava spaurita ; egli sorrideva fischiettando, con una tale espressione negli occhi che la donna non osò rivolg.ergli una sola patola e, giunti a casa, andò subito in cucina. Momolo, invece, sedè sulla porla a rattoppare scarpe, cantando l' ultima canzonetta messa in voga dall' Agnese. Quando fu l' ora di colazione, posò gli arnesi, e andò ali' osteria senza curarsi della , moglie ; mangiò in pochi mi~uti, e tornò subito al lavoro. Così lo trovò, nel pomeriggio, il Patrizio Michele 1 Balbi, giungendo all' umile casa del ciabattino con due uomini di Messer Grande. Non v' era bisogno di tanta scorta : il ciabattino lo ricevè con molte riverenze ; lo fece passare; gli , offrì un .bicchiere di moscato che il patrizio finse di gradire, poi, lo lasciò con la moglie, e scese sulla soglia di casa a battere il cuoio, come nulla fosse, facendo conversazione con' gli uomini di Messer Grande. Parlò del carnevale, delle feste, della proibizione dei giuochi, come fosse alla taverna con gli amici, finchè ricomparve l'eccellentissimo visitatore. Allora, si alzò; gli fece una riverenza.. °' Posso esser certo, Eccellenza? - Certissimo I - beffeggiò l' altro. - - Ve ne ringrazio: domandavo questo soltanto. Non si sa mai: le donne sono di chi vogliono essere: vo~liono, sono: non yogliono, non sono; e non v'è forza che le domi. Mi premeva d'essere certo ... Ser .. vitor vostro, Eccellenza! - E si rimise a battere il cuoio cantando l' ultima canzonetta messa in voga dall' Agnese. *** Le storie di carnevale non ' dovrebbero avere un epilogo triste, ma per il buon nome di Momolo Bragadin, non si può tacere che, il giorno dopo, lo ripescarono in canale della Parrocchia di San , Giobbe. · .. GINO VALORI ,. .
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