Vita Nova - anno I - n. 2 - 31 marzo 1925

riflettendo: Però... Le donne son di chi vogliono essere. Frattanto, non v'era modo di tornare dall'isola in città: Momolo Bragadin s'era accovacciato contro un muro, battendo i denti, dal freddo e dall' ira ; e con- • • t1nuava a ripetere : . - Eia no ghe n' ha colpa.•. no... - Pot rifletteva. - Però ... I due amici, convinti, in cuor loro, al pari di lui, della sua disgrazia, non gli rispondevano. Sul far del giorno,, un barcone li traghettò a San Marco. Momolo non aveva detto piu nulla : giunto a terra, salutò gli amici e s' incamminò con premura ; ma quelli lo raggiunsero, lo presero a braccio~ uno di \ . ,qua e uno di là, dicendo che lo volevano ri~ccompagnare a casa per aver notizie della moglie. - A casa ~ - gridò il ciabattino - A casa ? Neanche per scherzo! Stanotte il Consiglio dei Dieci m'ha mandato a prendere, e stamani ci vado da me. Uno gli diede torto, consigliandolo d' informarsi, prima, della moglie ; l' altro gli diede ragione perchè • · il ritardo poteva intralciare l' opera della giustizia. Momolo Bragadin non ascoltò alcu110dei due, e andò a far anticamera al Palazzo. Non· appena il Magistrato di turno ebbe udito il fatto, s' indignò con molto sussiego ; compianse il ciabattino ; gli promise piena riparazione del torto subìto, e, rivolto,al segretario, diede ordine di mandare a chiamare la moglie di Bragadin, e di bandire subito la promessa di cinquecento ducati a favore di chi indicasse i colpevoli. Non era trascorso un quarto d'ora, che si presentò al Magistrato il garzone dell' Osteria delle due spade per narrare come, la ·notte prima, servendo da cena ,alla comitiva della Bragadin, entrato nella stanza in un momento in cui i giovani s'erano tol\i la maschera, aveva riconosci~to uno di · essi, il ,patrizio ·Michele Balbi. - Non è possibile I - interruppe il Magistrato. - Eccellenza, lo confermerà il mio padrone_ al quale lo dissi subito. Vi sarete sbagliato. I Eccellenza, sono pronto a sostenere qualunque prova. , - Ciàcole I Ciàcole I Basta cosi I Non voglio sentir altro I Avrete cento ducati per la vo~tra buona volontà , di servir la giustizia. Ma guai a voi se non converrete subito e con voi il vostro padrone, d' esservi sbagliato, e se la faccenda sarà risaputa da anima viva. Bibliote a Gino Bianco ... - Ai comandi di Vostra Eccellenza I - rispose il garzone, andandosene con un beli' inchino. Allora, il Magistrato fece entrare Momolo Bragadin. - Il torto da voi ricevuto . - gli disse - è certamente grave, e noi intendialllo di darvene quella · piena riparazione che vi abbiam? promessa. Vi possiamo dire, intanto, che, quando_siete venuto a narrarci . ' . . . . il fatto, ne eravamo g1a a cogn1~1one,e non ignoravamo neppure il nome dei colpevoii. Manco mal! Certamente~ Sapevamo che la comitiva è stata a cena con vostra moglie ali' Osteria delle Ire spade... - Si sarà levata l' appetito I - sogghignò il ciabattino. - ...Ma, per adesso, ~on ·risulta alcunchè di · male : una burla, null' altro che una burla... · - Cosa? - Oh ! A parte l' abuso del nostro nome ... ' - E della moglie ? - ...per cui provvederemo. Ma; quanto a voi, mi \ corre l'obbligo di avvertirvi che uno della comitiva è ,. persona di qualità... ·patrizio veneziano... Ciò non significa, voi m'intendete, che la giustizia nan debba raggiungerlo se la faccenda risulti come l' itVete narrata; ma tuttavia è opportuno siate ben certo, prima di 'ins~stere... Fo~se, i fumi dell' ira... Vi consigliamo di; · rjflettere... Riflettete... Riflettete ... • E si volse per uscire. Non v'era in quel 'tempo, a Vel)ezia, chi non sapesse c~e il Consiglio dei Dieci non_voleva esser costretto a compromettere un patrizio : il ciabattino fiutò subito l'.odore della prigione ove correva rischio .di andare a riflettere, e prevenne il Magistrato. - Oh, Eccellenza I Non sapevo I... ,Non potevo supporre! ... Ma, allora, Ja cosa muta aspetto I••• Se un patrizio veneziano si è degnato di giudicar bella mia moglie, ne sono onorato! Che diamine I Non posso dolermi più di nulla I Avrebbe continuato ancora,- se in quel momento non fosse stata annunciata sua moglie. *** Entrata ·nella stanza, la donna si gettò in ginocchio davanti al Magistrato, e lo scongiurò pÌangendo di far grazia al marito, qual1:1nque colpa avesse commesso. - Colpe, io? - gridò Bragadin, infuriato, alla ... vista della moglie - Colpe, io ~ Tu piuttosto ... 16 - Ma il Magistrato impose autorevolmente silenzio. - Raccontate il fatto - disse alla donnà.

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