Sforza, gettava nella bilancia della guer~a, tutto il peso della sua potenza, e l' odio verso colei, che non aveva mai voluto scendere a patti col leone di San Marco. . . \ I signorotti di Romagna tacevano ed aspettavano con ·nell'animo un antico livore di vendetta : i) popolo · di Forli abbandonò la sua Signora, ed illuso di ~utar stato col mutar di padrone, aperse le porte all'invasore. Dicembre 14991 Le truppe del Valentino, gli svizzeri ed i france~i, venuti più p~r patto che per dovere, alla mala impresa, accampano attorno alla ~ rocca entro la quale Caterina Sforza si è asserragliata con tutti i suoi fedeli e gli asso I- : dati. Il dramma è al suo,epilogo. Nella rigida purità delle giornate invernali sorrise da un sole incantevole, nelle notti . lunari che l' avvicinare della natività fa belle e tranquille come per mistico diffondersi di un'aura di pace, a con- . trasto con tanti apparecchi di morte, si svolge l'ultimo atto, breve ed immenso, nel quale, il coraggio di una donna; sbarra il cammino ad un autentico brigante in assisa di soldato. _ I • .. principe e di padre, quando Caterina con recise e crude parole ricusò di accogliere in casa propria sposa del suo figlio maggiore Lucrezia eorgia ;..ma u tale sentimento non sarebbe mai bastato e non bast" infatti da solo a scatenare sul capo e nello stato di Caterina ~utti i fulmini d_ell'ira ponteficia, se la ragione politica per la quale Alessandro VI voleva potente il figliolo, non avesse trovato nella Ròmagna dei Riario, l'ultimo suo campo da preda. Il metodo dei matrimoni, usato come mezzo e fine per dare al figliolo uno stato in Italia, il quale' fosse il principio e la salda base di- una più vasta e durevole potenza, aveva procurato éll papa amarezze e disinganni significativi, sicchè mancatqgli Napoli, non potendo pensare alla Toscana, si volse alla Romagna eh' era feudo della ' chiesa. E sempre facile trovare in torto di inadempienze i propri feudatari, a quel principe eh~ ne abbia deliberata la rovina ; e cotali . colpe si prestano mirabilmente a for- .. nire argomenti giuri~ici, che, per l'imputata fellonia, diventano nelle mani di chi li ha fabbricati con malizioso inten- . . dimento, una arma di offesa, ed un alibi di difesa effica- • • • c1ss1m1. Non si può, in nessuna guisa giudicare Cesare Borgia, conforme l'opinione corrente fino a ieri nella ·storiografia CESARE BORGIA: IL DUCA VALENTINO Così per Caterina Sforza I Deposta con bolla ponteficia sottoscritta da 17 carufficiale; e la ammirazione --J. ma fu poi tale davvero, o non anche essa un elemento letterario? - del Macchiàvelli, pel figlio di Papa Alessandro VI, non basta per fare di lui, un uomo ed un guerrierQ diverso da quel che fu. L'impresa di Romagna non è guerra, ma una scorreria di predoni. Divenne guerra solo perchè Caterina Sforza non intese arrendersi senza usar le armi davanti àl volere del papa; e nobilitò col suo. valore personale, la impresa, istessa. La quale prima che dal Valentino fu voluta dal papa. . Contro la contessa di Forlì, Alessandro VI nutriva un antico rancore sgorgato forse nel suo cuore di dinali, come « figlia di iniquità », sotto l' a~cusa speciosa di aver male usato della. propria indipendenza feudale, dando a soldo delle truppe sue ai nemici della chiesa, la Sforza di Forlì si apparecchiò alle difese. , ' .' V enivan co~tro di lei le truppe del Valentino, i soldati di. Luigi Xli ·ormai padrone del ducato di Milano, ed Ella, pur sapendo che con abili manovre avrebbe potuto scendere a patti, repugnò da ogni idea di intesa e, .per un senso d'onore che in. mezzo alla corrotta politica del tempo parve a tutti dissennato, sfida a cuor sa-Ido gli eventi, e si asserraglia nella rocca come un'aquila nel suo nido più sicuro nell'infuriar della bufera. -6Biblioteca Gino Bianco •
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