. - • • • -'- 7 - - considerare, ed è queste;>:sino a che punto uno stato corrisponda a divisioni naturali della crosta terrestre. Rjcordate i v.ersi famosi del- )'Aleardi : « ldd1o·con immortali caratteri di mo·nti e di marine. ha s~gnato le patrie?,» · Questi versi, tante volte posti a segnacolo in vessillo durante l'era del nostro ·Risorgimento, ~sprimevano per tutti i patrioti Italiani. un significato ben chlaro: una predestinazione divina, una volontà della natura stessa ha segnato i termini d'Italia, la liberazione, l'u-· nificazioned'Italia non possono aver fine finchè l'Italia non arrivi ai confini che un destino immortale ha creato per lei, finchè non le siano congiunti tutti i suoi figli, che lo stra- , niero opprime dentro gli stessi confini della· patria. Ma esistono, veramente esistono, dobbiamo chiederci, sulla superficie terrestr~ delle divisioni che assegnino in certo modo a ciascuno stato una sede sua ? Che stabiliscano dei confini certi fra parti e parti della superficie terrestre e indichino a ciascuno stato: tu arriverai fin quì, questa è la tua sede, la delimitazione naturale che ldJio stesso ha segnato per te sulla superficie terrestre perchè si-a la tua dimora, perchè dentro a qu~sti confini tu, stato, ti organizzi, ti ·completi~formi la tua casa? Esiste una specie di fatalità geografica, per cui gli stati debbono sorgere e distribuirsi in questo piuttosto che in un altro dato modo? .... Se qui il poeta risponde nel modo che tutti dianzi avete sentito, il geografo deve discutere ed il politico anche, perchè in certi casi _la questione pare che si presenti in modo più netto, in altri diversamente. ·. Prendete ad esempio un'isola: .i co-nfini sono così sicuramente segnati che paiono inviolabili, un'isola pare destinat~ ad essere un'entita politica separata che vive a se. E qualche volta è vero: l'Inghilterra, diciamo meglio la Gran Brettagna, è uno stato tipo di questo genere, Ìl Giappone .anche: la natura· stessa ha circoncla-toe delineato il loro territorio cingendoli col mare da ogni lato. Ma altri casi noi vediamo in cui questo non si' verificcJ: l'Irlanda è un'isola che non si è mai trovata in condizioni da poter, vivere di una vita proptia, ma dal più al meno ha finito col dipendere dall'Inghilterra che le sta vicino. La Sicilia, specialmente oggi eh~ 1~ comunicazioni sono facilissime col resto del .continente, non ha ragione d1 avere un regime separato di vita. Neanche il caso di un'isola rappresenta dunque quello che sempre ci porti' alla conseguenza che abbiamo detta• • ~blioeca • Ino • 1anco Se lasciamo le isole e veniamo alla terra ferma, la cosa si complica anco·ra di più. Il caso dell'Italia appare, sì, a prima vista assolutamente tipico. L'Italia è una porzione della superficie terrestre nettamente individuata t divisa dal resto e alla quale la natura ha assegnato confini .sicuri e precisi;· questa magnifica cintura di montagne e di mari delimita veramente un paese, questa è veramente la patria destinata ad un popolo solo.... Ora· però, se noi. guardiamo la cosa più d'appresso vediamo che non sempre si è ragionato cosi ; se risaliamo all'epoca romana, per esempio, la Sicilia, la Sardegna e la Corsica non erano considerate Italia, non solo, ma esse· ebbero un'esistenza statale separata dal resto del,a penisola anche in tempi assai più recenti. E, quanto alle Alpi, esse non sono mica una linea, so'no una fascia; quanta e quale parte cli questa fascia deve toccare a noi, quanta e quale altra parte deve toccare agli stati che stanno ai di là ? E allora salta fuori la questione dei confini naturali, sulla quale sono stati scritti tanti volumi, migliaia di volumi. Qual'è il territorio, quali sono i confini che veramente sono sortiti ad uno stato? I Francesi dicono, noi dobbiamo arrivare al Reno, il nostrò confine naturale è·il Reno. I Tedeschi negano la Francia al Reno, il termine della Francia è alla montagna dei Vosgi, il Reno è fiume Tedesco per eccellenza, la Germania_non può rinunziare ad una parte di territorio che lé\ natura stessa ha assegnato a dimora della gente germanica. _ . L'ambizione e la necessità di vita di ogni po_poloportano dapertutto a .ragionamenti di· questo genere, a deduzioni· rispettivamente antitetiche, assolutamente 'inconcilia_bilifra di loro. Altro esempio : accanto a noi abbiamo l'eduto sorgere testè uno stato nuovo, la Iugoslavia. Anche per questo .stato nuovo possiamo ripetere la àomanda, anche per questo stato che fino a ieri non esisteva, che fino a ieri non si era accorto della necessità della propria esistenza. La domanda se la po&sono porre essi stessi: questo territorio nostro fin dove naturalmente arriva e in che modo è delimitato ? Questo, come vedete, è uno stato nuovo, improvvisato, che si porrà necessariamente questo ques;to, ·come nòi Italiani ce lo siamo posto, e che lo porrà come una mira necessaria della propria esistenza. · In .realtà qui si può trovare materia a discussioni infinite, in cui le conclusioni non si possono mai conciliare. . - , I • . ,
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