Vita Nova - anno I - n. 1 - 15 marzo 1925

I _l I , • • • J .. ' . q11antomai disparati, perchè se pren~i~mo, ad esempio, una repubblica di_San· ~art~o ~ u-~. principato di. Monaco, .che 1n venti 1n1n_u!dt t pa_sseggiata si percorre da u~a e_strem1t:1ad un'altra, e confrontiamo questi m1nuscolt or'.'" ganismi con l'Impero Russo e con uno qua.lunque degli altri, stati che rappresentano una forza direttiva -nel mondo, vediamo dirtanzi a noi il ' contrasto più singolare 'di quello che possonoessere le· dimensioni diverse di un organ,ismo politico sulla superficie terrestre; - se per un altro verso confrontiamo, ad esempio, gli Stati Uniti con quello che è ui:io ·staterello negro del centro dell'Africa, siamo di fronte a cosi_ grandi diversità di organizzazione e di sviluppo dell'ente « stato » quali difficHmentepotrrmmo - immaginare di più; - se ancora, ,per esempio, _di fronte ad uno stato unito in un unico ter- .ritorio ch'è, suo, come la Bulgaria, come la Norvegia, come il Venezuela, come tanti altri, poniamo un organismo straordinariamente com- ,plesso come è l'Impero Britannico, composto di frammenti piccoli, grandi, grandissimi, dispersi· in tutte le parti del inondo, vediamo formate compagini politiche obbedienti a circostanze. e ad esigenze di vita incredibilmente varie. ,, E con questi esempi, potremmo assumerne , . altri innumerevoli che tutti ci mostrerebbero ,con quali entità straordinarian1ente diverse abbiamo a che fare. In ogni modo per ognuna -di queste così varie entità noi ci troviamo sempre in pre$enza di due fattori costitutivi: si tratta cioè, di una collettività di uomini che · è tenuta insieme da certi legami spirituali, dai vincoli rii e-erti ordinamenti poli~ici, da certe mete per g'ufte in comune, e si tratta insieme •di un dato spazio terrestre~ di· una data area sulla ·quale questa collettività d'uomini vive, dimora·, agisce, sviluppa le sue attività, per- • segue i suoi· ic,i-eali. . Parlia1no prima di tutto di questo spazio terrestre che costituisce veramente l'elemento· geografico fondamentale di ogni ente « stato ». Anche in questo fattore spaziale le disparità possono essere straordinarie, e posson-oessére .disparità_ di forma, di posizione, di- clima, .di risorse naturali, di compagine territorictle. Prima di tutto l'elemento « este-nsione ». Il primo· fatto che salta all'occhio è ·quello ap- •punto.della diversità dell'estensione occupata ,da ogni singolo stato e si può discutere fin · che si vuole Sè dalla maggiore o minore estensione scenda come conseguenza necessaria una, maggiore o minore somma di danni o. di vantaggi. Si trova in condizioni 1nigliori _divita uno stato piccolo o uno stato grande? Era . . · Bibliote a Gino ■ 1anco I • invalsa presso i ·tedesc~i pri~a della guer~a una teoria posta a cardine dt un~ lor~ . sistemazione dottrinale della geografia pol1t1ca, affermante che gli stati destinati a perpetuarsi nell'avvenire, gli stati che soli. ha~no diritto ad ess-ere i conduttori della politica mondiale, gli stati che devono imp-ronta+e colla loro orma i .se.coli,-sono gli stati di grande area; non solo', ma lo spazio è di per sè stesso un fattore di vita e di prospenità per lo stato. , : Uno stato ~he sia· ricço di energie vitali, s'insegnava, deve di necessità tendere ad acquistare sempre maggiore area. Se cessa di crescere, se non pone fra i s4oi · ideali quello di guadagnare spazio n9vello, è un organismo che isterilisce, che nella lotta· per la -vita ·è destinato· .a mancare. Quando uno stato accresce la prop~ia area, I.o stato acquista come un nuovo vigore di giovinezza,il quale lo spinge a prendersi dell'altra area ancora, e siamo così ad ùno ·accrescimento indefinito, che stabilisce la supremazia di questi grandi stati conduttori dell'umanità. Per questo ciò di cui Napoleone poteva accontentarsi non può più accontentare un grand~ stato moderno; per questo l'Europa intera è destinata a diventare sede di un solo stato perchè essa è troppo piccola perçhè un solo stato non ~bbia a finire -con occuparla tutta intera. È un tedesco che stabilisce questa teoria, e i•n teori'e di questo genere tutto il mondo tedesco giurava avanti la guerra. Voi ben capite le conseguenze logiche e pratiche della dottrina: l'Eur0pà era destinata al dominio della nazione Germanica. Ora, a parte quello che è la di,scussione della teoria, è vero, nel.fatto, Q.Uestoinevitabile - intristire e morire degli. stati di piccola area e questo inevitabile ingigantire degli stati già grandi? Questo solo si può d·ire con verità, che cioè è p9ssibile oggi la vita salda e durevole di stati molto più vasti che non fossero quelli di una volta, grazie atte invenzioni meccaniche· che hanno mutato talmente da ·un secolo in qua la faccia del mondo. Le comùnicazioni rapide permettono infatti che ci sia coesione molto ·maggiore fra parti lontanissime· di uno stesso stato, onde è resa facile la vita di stati di. enormi dimensioni,· quali difficilmente avrebbero potuto sorgere e c~escere vitali in passato~ E' stato, per esempio, possibile alla Russia di condurr.e la guerra contr·o il Giappone, mandando a' mezzo della lunghissima ferrovia Siberiana centinaia di migli~ia di· uomini e mantenendoli a combattere e riforn.~ndolid'ogni cosa a 15 giorni di distanza • • .- .. ...-"'

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