, , . DE LO SNOBISMO • ' - ·Nel bar di'un GJiand.eHotel - qon ricordo in quale metropoli italiana - incontrai dopo molti ànni un vecchie amico e compagno di studio. Tornava. da Londra - questo lo ricordo - ed e;a intento a sorbire ~~n· senza· qualche difficoltà, una complicatissima bevandl~ fatta a ba3e ài erbe dell'Africa cen-- . trale e di poche goccie di un famoso quasi stupefac_ente · estratto di fiori indiani. La complicatissima -bevanda - lo .seppi' poi tutt'altro che buo~a, era l'ultimo grido della moda londinese ·che l'amico mio importava e lanciava in patri-a. Il nuovo coktai,1 era per- ' fettamente intonato al· taglio dell'abito, goffo ma inglese, aUe scar,pe ..pesanti oltre ogni diire, ma inglesi... e infine - e~be ·campo di mostra~mi anche !a sua cultura - al!l'accurato studio ~elle regole e delle abilità del fox-blues e ciel cinesiss1mo Mah-jqng. . Una vita, insomma, ,spesa per quella moda, che diverta od annoi, bisogna seguire supinair.ente, ciecamente. .Ho parlato aell' amico, non ,certamente per far della recl<lme a un anoaimo; ~a per mostrare uno e.lii quei tipi di cui ci,rca mezzo secolo fa l'inglese Thackeray faceva la satira nel « Lihro degli snobs ». , ., - Data antica, come si,vede, ha lo snobismo che, tuttavia, col passar degli anni, ha_subiito -delle· trasforma:z>ioninel suo carattere essenziale. Allora era della ipocrisia mondana nell'alta .sòcietà e lo snob dell'inglese Thackeray era visto soUo un ' . . aspetto strettamente morale~ oggi è semplicemente eleganza estetica e raffinatezza mondana, Lo .snob che oggi ovunque si può osservare, non ha , in ultima analisi altra preoccupazione che di plasmarsi e da uni.formarsi alle usanze di altri e non per se stesso S<.eglie il suo modo di vivere. Ipocrisia, quindi~ neHa morale e artificio in arte_. Lo snob non fa ciò che vuole, ma quello che si fa~ non sceglie quello che è di suo gusto, ma quello che è in voga. Per veder in molti l'espressione di· una noia forzata, basta visitare una sala 1i esposizione, assistere ad un concerto, ad una conferen2a, ad uno spettacolo teatrale. Quanti e quanti sono cond'annati da una ·specie di forza maggiore a,d ami:r.irare quadri, ·magari. f uturi-sti, ad ascoltare parole e note · magari di Strawinski ! ! I / -E ancora: quanti comprano un libro, non per leggerlo, ma per averlo, letto o per metterlo' in mostra in una biblioteca insieme ai compagni intonsi. Non si può igno·rare un libro di cui tutti parlano; sarebbe come mettere una toilette o un· cappello dell'anno prima. Forse da dieci· anni. troppi leggono in questo senso; molti, moltissimi acquistano libri, ma p9chi ·per il piacere di averli. E si potrebbe coatinuare all'infinito. Oltre a1l'amico che sorbiva la cattivissima bibita nel bar • . r BibliotecaGino Bianco • del Grand Hotel, conosco una ~raziosa signora che monta ~ cavallo avendo terrore del cavallo. E quanti Wagneriani che odiano la musica ! E quant.e signorine che svengono alla vista del sangue, eppure ~ccuparono le poltrone di ring in un match Spalla-Firpo. E così via. . ~ l11 sociol~o Tarde aveva dato una grande i,mportanza, nella vita socia"le, a l'imitazione: la .moda, in effetto, si pro-· paga nella società moderna in modo quasi: istantaneo. Ora, il più delle volte questa imi.tazione è spontanea e involontaria_: si subisce come la temperatura, come un'epidemia. Supponiamo invece che l'imitazione divenga sistematica eçl 1 intenzionale ed avremo I~ snobismo che consiste appunto nell'imporsi· certe pratiche., certi gusti per avvicinarsi acl alcuni e distinguersi da altri. È in realtà, se così si potesse definire~ un atto di singolarità collettiva. La nobiltà di un _tempo, costituita in circolo chiuso: era nettamente distinta dalle altre classi che cercavano di ìmi- . tarla. Oggi la , << qualità » non c'è più e, dovendola creare, è necessario d'improvvisare •continuamente. e così dove non ci sono più gerarchie naturali se ne provocano deHe artificiali, . dové non ci sono più classi fisse se ne i'Stituiscono clelle mobili. . La mancanza del-la . « qualità _» ·viene ad essere colmata dallo snobismo che, contro tutte le apparenze, è una pura necessità della democrazia,. o meglio una forma democratica della aristocrazia . Ed ecco -infine il vero difetto dello snob l'insincerità. Ma riflettendoci bene non è forse più difficile mancare ogni ora ogni ir.inuto· di sincerità, che averla sempre?-... Si incomincia col recitare. una parte, poi si di-venta il personaggio e in fine, si copre definitivamente il v~lto con la ir.aschera. . Accade spesso così anche sul palcoscenico delr amore. M~ psicologicamente la verità e la menzogna sono così vicine che si può passare . dall'una all'altra senza accorgersene. Il miglior sistema di amare _l'arte non è forse quello di credere di amarla? ... Vii-di, recentemente, una signora, sedicente intellettuale,· pianger~ la morte di un grande scrittore, senza àverlo conosciuto nè personalmente, nè attraverso i ~uoi: se.ritti. Quel dolore non era in fondo che una forma di snobis_mo; ma senza. di esso la gloria del morto sarebbe stata la s.tessa? D.ué cose ci entusiasmano: il culto del passato e _il piacere . della I novità. Si può diventare snob in un senso o nell'altro: ma - questa nos~a ·disposizione nello stesse t~mpo che tende ad èspandersi, tende anche ad orientarsi verso. la spasmodica ricerca ·del ~uovo, dell'originale, del sensazionale... . anche quando vuol :-i-itom~re al passato. Ruv BLAs . ~
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