Vita Nova - anno I - n. 1 - 15 marzo 1925

• • • . ' • • -. ., t_ali per iq,rese commerciali, l'Inghilterra dichiara con mal celato orgoglio -cheil mondo è .e sarà degli anglo-sassoni: e non pensa cE>rtoa rinn'ovare l'alleanza (denunciata nel 1921) con il Giappone, alleanza .~he le: permetteva di controbilanciare l'invadente predominio americano. Ed ecco che jl Giappone stipula -con la Russia dei Soviety un trattato che apre ai tenaci figli del Sol di Levante la· possibilità di sfruttàre 1e miniere di · carbone ~d i po~zi di petroliQ dell'iso]a di Sakalin, e di prendere in tutela la Manciura. Cioè, la Cina: così 'Russia Giappone e Cina, i_nimensovivaio di fqrze e di ricchezze,' formeranno un blocco di cui qualcunò un giorno doyrà pure sentire il peso. La linea di condotta seguita dall'Inghilterra, viene definita, specie dalla stampa francese, com: una « gaffe >>colossale : saremmo dello stesso parere, se non pensassimo che ·alla Gran ·Bretagna, ancora per molti anni, deve premere più l'aurea amicizia degli Stati Uniti che quella del Giappone. E che,_ tirate le· somme, questo mutamento della, politica inglese è un indice eloquente della cresciuta. forza degli Stati Uniti, forza di ·cui l'Inghi,lterra deve tener calcolo. . D' ~hra parte, qual 'è la situazione europea? Durante la conferenza finanziaria di Parigi, gli sg.uardi degli Stati debitori non si rivolgevano a Londra, ma a W ashing~on: e poichè la la questione -dei debiti è fattore essenzia,le nella vita dell'Europa, l'Inghilterra pensa che orma.i solo· con l'appoggio americano può aver veste di padrona per le nazioni- europee, le quali sembra abbi1ano la decisa intenzione di chiedere prosperità e salute agli Stati Uniti prima che ad ogni' altro. È logico quindi che l'amicizia americana abbia per l'Inghilterra una, impoi:tanza · eccezionale: e che di fronte ad una- scelta, o Washington o T okio, Londra abbia sorriso al primo e fatto muso duro al secondo. 1 Bisogna poi ·aggiungere· che la· paura di µna révanche tedesca non è sentita solamente dalla Francia: l'appoggio inglese· nel mancato sgombero. di Coloni•a e !'-atteggiamento del F oreing Office per il di;g~rmo tedesco, di-mostrano. con effi.caci~ che l'Inghilterra •sipreoccupa assai di quella che oltre Manica si è chiamata <e la. più vicina Europa>>. Preoccupazione militare, difensiva più che offensiva, ma non piccola nè trascurabile, che serve alla Francia per le sue richiest~ di sicurezza e che ·1a -· Germania cerca: di superare elegantemiente, facendo proporre da Luther un abbozzo di aècordo per togliere ogni ~irito di inimicizia fra Parigi· e Berlino. È questa un' ~ltra sorpresa del ·1925: la politica te.desca, tolta di mano ai social-democratici, non si orienta, .almeno per ora, verso una rinnovat'à ostilità contro la Francia in particolare e gli. Alleati in generale. La stessa risposta del Gabinetto berlinese alla nota alleata per il dis•armo, anche se redatta in · tono risentito, perde ogni valore dii fronte a.lle dichiarazioni fatte, ç:ome d.icemmo, da Luther per controbattere 'il battagliero e allarmistico discorso di Herriot ,sulla sicurezza della· F raneia. L'abile mossa tedesca, che mira· sopratutto a staccare l'a _Francia dall'Inghi,lterra è passibile di sviluppi assai àmpi, se il progressivo avvento delle forze di destra al governo del Reich non porterà, come v:rinia conseguenza, una politica troppo legata alla tradizione antifrancese. · E poi, a far naufragare ·un accordo sincero e saldo. fra Francia e Germania, ci penserà per tempo la Potenza più inte~ ressata, cioè l'InghiJterra. Proseguendo nella nostra rapida .e sintetica rassegna, prima di giungere .ali'esame di due questioni che riguardano in modo speciale l'Italia, dobbiamo accennare ad altri avvenimenti. Biblioteca,Gino • 1anco I A:l Cile, ,ùna contto-rivoluzione militare, il classico << pro- ~unciamento » ca~o alle repubbliche sud americane, ha riportato aMa presidenza ii dottor Alessandri; una sommossa si segnala an~he nell'Honduras; altri baglioridi guerrasi accendono in Cina ed al Marocco la situazione degli spagnoli si fa . . ., ogni giorno p1u grave. : , . Ma dove, per ora .è il punto· più sensibile e più minaccia- .bil~ della pace, è nella vertenza greco-turca. La Turchia, . interpretando con assoluta rigidità. - dice -=- ma con una sufficente· dose di ·cavilli· il trattato di Losanna sulla scambiabi-. lita delle ;popolaz_ioni con la Gre~ia, ha espulso da Costantinopoli il Patriarcsl ecumenico~ ci~è la più alta autorità religiosa ortodosso. La Grecia protesta e sembra che le potenze balcaniche siano tutte 'disposte a sostenerla validamente: ma la T urchia, secondo dichi-ara~ioni ufficiali, si mantiene su u~a linea di perfetta intransigenza e si rifiuta di sottostare a· qualsi~i" . giudizio arbitrale, sia esso ·della Corte iniemaiionale di. Giustizia dell' Aja o della Società de1le Nazio~i. La vertenza, limitata per .ora ad uno scambio di note ed· a molte dichiarazioni ... verbali, - è ·ass~i gra.ve, ma non crediamo possa degenerare in un conflitto ·vero e proprio, nonostante le effervescenze ed il nervosismo da .cui sonò a~in:ati specialmente i profughi greci. Gli Alleati e sopratutto l'Italia,- seguono' molto da vicino la questione ed operano perchè essa abbia un pacifico componimento. Così, come sempre~ sono i Balcani quelli che, volta a volta, più danno da pensare aHa diplomazia europea: infatti la Jugo..'. slavia è in perpetua crisi, per nulla - risolta dall'arresto di .Radic e dall' esi,to d~lle elezioni poliitiche che hanno dato al1la Scupcina una mag~ioranza favorevole ail Governo di Pasich, e l' Albani1a, proclamatasi repubblica, ha· mandato al potere il vinci,tore della sua· ultima rivoluzione, Ahmed Zogu. Si aggiunga che la Rumenia · non è aff&tto tranquilla per la .vicinanza russa e che infine in tutta la Balcania si inlersicano brame· comuniste, alimentate, naturalmente, da Mosca. . Durante la di;g,cussionealla Camera francese sul bilancio degli esteri, il deputato Morinaud, occupandosi della Tunisi~, ha sostenuto che ,i reclamf. 'dell'Italia per un regime di favore . ai ,propri connazionali· colà residenti, non sono giusti,ficati, perchè la Tunisia è un dipartimento france·se. Ed ec~o quale è sta•ta l~ risposta dell'ineffabile Herriot: <<.La Francia ha cura dì conservare i suoi diritti e ['/tedia è essa medesima troppo gelosa dei prop~i diritti per non comprenderlo ». - Di,riUi francesi? Forse quello di nazionalizzare· i 90.000 italiani che hanno dato prosiper~tà alla Tunisia? I termini della qu~stione ·sono i seguenti : una legge francese, approvata due aQ.ni fa, sfahilisce· che· gli imm-igrati in Tunisia, alla terza generazione, diventino cittadini francesi. Ora, quasi 1'80 per ·cento delle famiglie italiane che si trovano in Tunisia e che ci, sono andate prima della conquistia francese, dovrebbe_ _mutare nazionalità. _ Ciò, fino ad ·ora, non è accadut-0 ·; 1.) perchè è in ~igo~e l' àcco.rdo del .189'6, che garantisce il regime per gli Italiani in Tunisia e che si rinnova di tre in tre mesi1; 2.) _perchè il protettorato francese sulla Tunisia, legalmente, non può distruggere la sovranità del Bey sul paese, e quindi non può,· di per se ·stesso; rendere valide certi leggi. La. Corte internazionale dell' Aja, dinanzi. a cui, fu pos~a ·una questione analoga a quella che ora si cerca di fare ai dann,i dell'Italia, si dichiarò nettamente sfavorevole: si trattava di famiglie maltesi e la Francia accettò il giudizio... Dunque, per quale motivo gli •

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