ne consegue che, d'essa, non potrà mai essere forzata, come forse sarebbe, nel caso specifico, opportuno e des iderabile. T engano questo bene presente i fautori della produ zione a tutti i ' costi, in casa nostra, di tutto il frumento nece ssario, poichè non debbono dimenticare che, in· fatto di produ zione frumentaria, come diremo in breve, il territorio della n ostra nazione, che è in vero eminentemente agric0la, consid erato nel suo complesso è dei più sfavorevoli. ·Oi-tinarsi, ne lle condizioni attuali, a coltivare frumento per produrne il quantitativo necessario, vorrebbe dire compiere qu[n~i azione ne ttamente antieconomica, poichè necessariarr.ente porterebbe ad una alterazione di quell'armonia di rapporti che dev~ esistere fra le colture costituent•i le basi suìle quali s1 effettua ed esplica una moderna e razionale agricoltura. Affermava il compianto prof. Ghi~o Valenti: « Il progresso della coltura e della produzione del frumento i n Itali ' · d • a, non e 1n ~ra _o di seguire l'accrescimento della popola zione e l' elevaz1?ne ~el suo tenore di vita. Constatazione, che non deve rattr~starc1, ma confortarci, perchè è indizio di potenza economica >> e che sia così, ci se ne convince dall'esame di alcuni dati che prendiamo dalla· Relazione presentata al Consigli? Superiore della Economia Nazionale, dall'ing. E. Morand1, nella seduta del 24 giugno 1924, nella quale, assumendo. come. termine per il raggiungimento d ella auspicata produzione d1 grano quello di dieci anni e co nsiderando in base all'annuale numero di increrr.ento de1la p opolazione 'italiana, che nel 1934 questa abbia raggiunto i 44 milioni riferendosi alla cifra a:pprossimativa di Kg. 1.70, costituenti ii fabbisogno di frumento annuo per OO'IlJ abitante deter · · 75 . 1 . -,e , mina 1n mi ioni di quintali di frumento il fabbisogno pe r la intiera BibliotecaGino Bianco I popolazione, ai quali depbonsi aggiungere 6 milioni di quintali, neceE.sari per le semine, portanti ad 81 milioni di quintali il fabbi•sogno totale della nazione, che, riporta to agli attuali 48 milioni di quintali prodotti, fa ..di leggeri comprendere come sia impossibile, almeno in de~to ter.m;ne, il raggiungerla. La produzione del frumento andrà aumentando e rr:igliorandot senza dubbio, se si persevererà nell'attu ale indirizzo e se si verificherà quanto sotto verremo esponendo . Potrà anche, una volta portati molto innanzi e terminati i la vori di sistemazione agraria •e di bonificazione ·delle stermina te estensioni• di terreno attualmente in corso di bonificazione ag raria, idraulica, o di inizio di bonificazione, divenire l'auspicato. Ma ciò, evidentemente, con del tempo, ed attraverso la prof usione di tesori, più che di pecunio, di abnegazione e sacrificio . Il co1npito che l'agricoltura deve pel mome:~ to· e3pletare, non è ta~to di produrre molto grano, quanto ~ueUo di produrre complessivamente molto e specialmente in prodo:t i ricchi, suscettibili di collocamento Yantaggio::o sui mercati in ternazionali. In questo e Eolo rr:odo, la bilancia fra importazioni ed esportazioni, anche se saremo costretti ad importare frum·e nto, potrà non volgere a nostro sfavore, e divenire a noi fav orevole più di quello che non lo sarebbe se ri,sparmiassimo in t·eramente l'im- -portazione del fruIP-ento. Del resto, l' on. Presidente del· Consiglio, in occasione della adu1:ata degli agricoltori italiani a palazzo Gh igi, colla con5u_et.a.precisione e chiaroveggenza, fissò proprio in questi term:n1 il compito della agricoltura e degli agric oltori italiani: « lo credo egl· d. h l'I 1· · · · , 1 1ss-e,c e la 1a sia 1n grado, sia pure attraverso la compensazione delle diverse colture, d i produrre tutto • • • •
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==