• che da esportatori li hanno trasforma ti in importatori, riesce . evidente, come in omaggio-a:lla legge invariabile della doman_da e dell'offerta, il prezzo del fruniènto •disponibile sul mercato rilondiale, · automaticame~te- sia stato portato all'aumento, aumento sempre più notèvole, in quanto alla entità della richiesta, si aggiunga l'infl.uçnza delle ·imprese·speculàtiive, in più o meno grande ·stile, rese maggiormente possibili dall'allarme e dal1' ansia ingeneratasi nelle na.zioni naturalmente povere e naturalmente importatrici. Basti il citare il fatto, riportato da periodici politici, e certo siintoma~ico,di certe Società Inglesi' che si • vendono e rjvendono, -per parecchie volte, il carico di frumento · di pirosc,afi in viaggio per l'Europa, realizzando naturalrr:.ente, con questi passaggi e ripassaggi, favolosi guadagni. _Ci siamo lasci~ta sfuggire la parola -prezzQ, che, invero, preceduta dall'aggettivo alto, defiµi.sce la natura della crisi. Poich_è· in vero, J, meaiante il sopra considerato, riesce evidente l'importanza e la na,tura della __attuale crisi frumentaria, per quanto non si sia per nulla accennato; altro che in astratto, al fattore monetar~o, lo diventa maggiormente allorquando questo si consideri in tutta la sua importanza e complessità~ Ed è appwito sul~ binomio: deficienza .nella produzione mondiale e nazionale del frumento, e basso valore della valuta od alto prezzo dei cambi,. che si impernia e dipende la crisi lamentata. Tralasciamo per un istante ancora dall'esaminare ··il primo lato della questione~ e passiamo all'esame fuggevole del secondo, s'int~de, riferito esclusivamente allP. cond1zio1,.i del nostro· Paese. Il prezzo del frumento; al quale naturalmente si mantiene proporzionato quello delle fa rine, del pane e delle pasté, nonchè degli altri cereali, ha raggiunto, nel giro di pochì mesi, le lire 200 per quintale, èon tendenza piuttosto all'aumento che , all'arresto. L' aMuale stato di èose, caratterizzante l~ cr-isi alimentare nella ·quale si dibatte il nostro Paese, .trae evidentemente origine, almen~ per la maggior parte, dalla svalutazione della - nostra moneta e conseguentemente dall'eccesso dj circolazione cartace~, poièhè è appunto ii fattore _monetario che maggiormente entra in gioco nella· determinazione dell'alto prezzo dej grano di im~rtazione estera, sul q~ale, naturalmente, viene ad essere regolato quello ·del nazionale, di m~o in mano, a ,. diminuzione · delle ·scorte, venga ad essere posto sul mercato. : Ciç, brillantemente dimostra à.l Chiarissimo Prof. F. -Flora nel « Resto del Carlino »· del 31 Gennaio u. s. in un interes.: sant~ articolo__: « Moneta e Pane»,. dal quale riportiamo i dati che Egli trae onde fare comprendere la reale portata della svalutazione della nQstra lira -sui cambi, e quindi sui prezzi del- frumento. In tale analisi egli si è riferito alla çomposizione .approssimativa dei- prezzi, in lire oro, del frumento americano sbarcato a Genov~ alla fine del Dicembre scorso, secondo il corso del dollaro, l'unica moneta internazionale pari alla valuta aurea, Prezzo del grano americano al quintale : Prezzo a Nuova York . . · .. . ~olo libero porlo Geno".a . C bio . . . . . . . . . ~ .. . . . • • 1914 L. 18,36 » 1,60 » L. 19,96 1924 L. 36.70 ,. 3,70 ,. 145.40 L. 185,80 dalle quali cifre, in modo -evidente risulta essere di molto superiore il rincaro del pane dovuto al cambio, di quello dovuto al contributo del costo e del trasporto. \ • • L' illustre economista, nell'importante ·articolo, giun~e alla · indicazione dell'unico rimedio da attuarsi, nel minor 'tempo possibile, onde sanare_ l'attuale situazione, quella cioè consistente nella -riduzione della· circolazione cartacea, riduzione che . è naturalmente in diretta relazione coli' aumento del corso della lira e·colla determinazione del prezzo del pane e quindi d«:l costo della vita, dopo di avere dimostrato, che, senza l'influenza del .cambio, malgra.do il crescente consumo e la speculazione americana sui prodotti iiUstraliani ed_.argentini; il pane potrebbe costare all'incirca il doppio dell' ante guerra, e constatato, che, crescendo l'aggio con l'aumento della quantità del granò che .siamo costretti ad importare « ogni ulteriore svalutazione della lira, rincarando iii dollaro e quindi il prezzo· del grano, basta da ·sola ad annullare ogni beneficio di caroviveri e df ·qual- , . . siasi misura annonaria ». Riteniamo non potersi che convenire pienamente coll'illustre economista, in quanto il sanamento della attuale situazione, non potrà essere frutto che di una energica ed oculata azione· di governo·. Azione di governo però non di carattere puramente am1ministrativo, ma principalmente imperniantesi su energi~i prov-vedi•mentidi politica finanziaria. L'esperienza ha dimostrato, come l'ingerenza diretta dello Stato sia n_ella' pprovvi~ionamento, che nella molitura e nei sistemi di panificazione, non possa -portare ai risultati desiderati ma anzi, entro certi limiti, . si renda nociva. · · / Ed è in considerazione cliiciò, che fiduciosi attendiamo le . . - deliberazion,i èhe il Consiglio dei Ministri, nella annunciata seduta ·del 9 p. v., occll!J>andosidella situazione granaria in rapporto ali' aumento del costo della vita, vorrà prendere, e che, speriamo, saranno intonati a concetti di vera e pratica utilità pel Paese. f . Esaminiamo -ora la questione sotto l'altro asp,etto prospettato, _~iferendoci, s'intende, sempre alla nostra. Nazione. Da quello cioè della p·roduzion~·nazionale o·meglio della deficienza della produzione, in confronto al sempre ·crescente bi,sogno pel consumo q.èl nostro Paese. · P9ichè, evidentemente, sè nel nostro territorio si potesse , prod"urre 'per intero il quantitativo d1 frumento ~essario al ' consumo, alle semine ed al~a. -costituzione di quelle scorte, che. specialmente per prevenire gli effetti di u~ diffici_leod i~ossibile approvvigionamento in cas·o di guerra, divéngono una necessità, e .)llagari produrne per destinarsi alla ~sportazione, le cause prime di queste- crisi alimentari, che di tempo in tempo possono presentarsi, sarebbero durevolrr:.ente e per· sempre rimosse. Ma abbiamo, più sopra, affermato che anche nelle annate a maggiore produzione, la deficienza esiste. Ne. conseguir.ebbe quindi che la insufficienza della nostra terra a produrre per i suoi abitanti il pane quotidiano è, almeno nelle condizioni attuali della sua agricoltura, un fatto assodato. , . Dove dehbonsi rice;care le cause? In una -deficienza della estensione della coltura -del frumento, o, forse, nella maggior capacità e possibilità . di. intep.sificazione della coltura stessa attualmente non sufficientemente sfruttata? - Daremo risposta .tanto all'uno, quanto all' ~ltro degli inter.- rogativi che ora ci poniamo, risiedendo in queste, appunto, le conclusion~ alle quali ci proponiamo di giungere mediante le considerazioni seguenti. Intanto, limitiamoci ad alcuni rilievi che riteniamo indispensabili onde co~pletare il nt,stro pensiero e per fare intendere i veri e reàli termini entro ,i quali, è compresa la- questione. Dipendendo la produzione da un complesso di fatti• e- condizioni assolutamente indipendenti da1la volontà degli uomini, • • \ ·=· 53 ••• • , 1 i o Bianco • •
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