• I Discorrendò di questioÌti . di . f~ù:mento Il crescente aumento del prezzo del pane, che ha avuto ed- ha ne-cessar,iamente latga in'fluenza sul fenomeno preoccupante del carovita, ha resa di attualità la questione frumentaria, o me:glio, le varie questioni attinenti alla produzione ed al ·commercio del frumento e dei cereali in genere. Se ne è discusso cioè, e se ne discute, largamente, non soltanto -sui giomaili e sullè ,riviste special,izzate di agricoltura e di economia, ma nell'importante dibattito sono entrati i giornali politici e quotidi•ani e la intera· opinione pubblica, che, trepidante, segue tutto quanto viene detto o scritto relativamente I alle vari•e questioni che si i•nseriscono nel complesso problema dell'a'ppr-0vvigionamento e d'ella produzione d~l frumento pei 1 I bisogni nazionali, e cerca sopratutto di capire se. e come sarà possibile fronteggiare l'attuale ed ormai definita « Crisi frumentaria n ed evitare per l'avvenire, 1.lpresentarsi di analoghe e preoccupanti ,situazioni. Ed è naturale ed umano che ciò avvenga e sia, poichè il problema del grano è .problema fondamentalmente nazionale e di natura e portata, oltrechè agricola, prettamente economico-sociale; e diremmo anche un gran bene, poichè nella grande massa dei produttori e consuma.tori, nei cittadini d'Italia sarà possibile finalmente il formarsi - il che vogli~mo spe~ rare --- di quella coscienza frumentaria, che, osiamo definire per noi Italiani, essere necessaria ed indi,spensabile. ' È però· convinzione, troppo leggenr.ente diffusa, che tutto quanto ha riferi·w.ento al r~ncrudriment-0 del costo della vita, e particolarmente _del ,pane, sia imputabile o da imputarsi ali' agricoltore, che non. c·oitiva a sufficienza, ed altrettanto bene la pianta de~ pane, ed alla agricoltura, che, con somma ingratitudine, aprioristicamente si definisce arretrata o retrograda! BibliotecaGino Bianco La portata _e le cause del fenomeno .sono di b~n altra natura, e. l'errore n~l quale si incorre è certamente notevole! _ È scusabile però in considerazione della non conoscenza profonda di alcuni lati di questa importante questione, parti- ·colarmente riguardanti la nostra agricoltura. Ed è appunto per contribuire a generalizzare queste conoscenze, che in · questo primo numero di una rivista, che vuole principalmente ess~re educativa in tutte quelle branche della classica è superba· attività della _nostra stirpe, aprendo una rubrica di questioni agricole, ci proponiamo di tratteggiare alcuni di quelli che riteniamo essere i reali aspetti della complessa questione frumentaria. È da tutti conosciuto, che la produzione del frumento, è notevolmente inferiore ai bisogni del consumo naziònale e che,., conseguentemente, annualmente sono larghi contingenti di frumento che debbono essere, al fine del regolare e .buon nostro aipprovvigiona,mento, importati. dall'estero. Questo, anche nelle annate caratterizzate da una eccezionale produzione, poichè .ad ésempio, in quella 1923, -nella quale vennero raggiunti i 61.191.000 quintali di frumento, produzione mai raggiunta in Italia, se ne dovettero importare, per completare il fabbisogno nazionale, (per il consumo e la costituzione delle scorte) all'incirca altri- 13 milioni di quintali. , La constatazione di ·questo fatto e di questa necessità - :sulla quale in breve ritorneremo onde rispondere alla naturale domanda, se cioè non fosse possibile ricavare, dalla nostra t~rra ~orente, _tutto il pane necessario al Paese - di per sè rivela 11 fondamento e la natura della crisi attuale, se questa necessità si porti a coincidere, coree avviene attualmente colla . , scarsezza del prodotto fru1nentario mondiale. A proposito della produzione mondiale del frumento avanti di procedere, non sarà privo di interesse iricordare ed affermare che, per quanto in questa annata la produziione mondiale rife-· rita ai due emisferi, abbia subito una contrazione ahba;tanza notevole, questa è bensì sufficiente al consumo mondiale e che b~~ _l~ngi., in a~tri termini, siamo dalla realizzazione delÌe prev1s1on1_di c_erh ~conomisti stranieri, second9 le quali, i~ un ~reve ~1ro di anni, questa avrebbe dovuto divenire assolutamente insufficiente. V alga il riferimento alle cifre che per quanto 1 . . , , 0 si, capisca a priori, non attendibiliissime., rapp-resentano un elemento dimostrativo abbastanza serio dalle quali si desume come, ,dopo ~e contrazioni subite negli anni 1920-21, (tantonella superficie coltivata, quanto nella produzione unitaria ad ett~ro.. ~ell' annata 1922 si abbia -uria piena e vigorosa ripresa, poich~ in questa non soltanto ci si riporta alle medie raggiunte av anh la .conflao-raz1·one · d' l ·. d' · .:. . mon 1.ae, ma, esse, s1 superano. Annata Sup-Tot. Ha. Ql. produzione · Prod. Unit. per Ha. 1911-13 110_766.378 1.033.729.633 9,33 1922 96 239.363 908.053.322 9,45 . Ma se alla deficienza eccezionale di produzi0ne mon.diale c 1 ~nna·~a, da riferirsi quasi per l'intiero alle avve~se condizioni c 1mahche nelle qual· l lt' · d l f . . . . 1 a co 1vazione e rumento s1 svolse, s1 ag~iungono gli effetti che situazioni di carattere economicosoc1ale hanno d'ete11 m-inat · t l • . . . . · o 1n a uni paesi emmentemente frunlentan~ (quali ad esempio la Russia, ove la contrazione della superficie a frumentG d d' . . 'f . . ·• opo 1 avere raggi.unto negli anni scorsi c1 re supenon, attualmente si mantiene sui 9 milioni di ettari)
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