• .., ·LA E • • Notiziario commerciale , Pr.ima di inizi.a.re questa rubrica, col riportare a volta a volta, notizie economiche, prezzi, numieri indici di. variazione delle quotazioni, dati di produzione e del movimento mercantile, leggi e decreti 'imeressanti iJ. commercio o le industrie, indicazioni circa le imposte, le tasse, la legislazione sul lavoro, reputia,mo tornerà nòn inopportuno, in queste prime note, dare uno· sguardo rapidissimo alle caratteristiche economiche della provincia di Bologna, anche in raffronto col passato. La Provincia di BoI.o~a, la più importante della· Emilia comprend'endo oltre un terzo della attività' industriale complessiva, nel suo aspetto economico è essenzialmente agricola ; nè , . diversamente potrebbe essere data la sua positura geog,rafica interna, la feracità del sualo specialmenre nella parte piana, l'indole dei suoi abitanti. Non vi è quindi importante .sviluppo manifatturiero neppure per queUe iinqustriè che potrebbero ritenersi complementari della agriicoltura. Maggiore rilievo ha, piuttosto, l'aspetto commerciale, giaC'chè l'importanza specialissima, per non dire unica, ,del nodo ferroviario dii Bolo.gna, e del parallelo nodo stradale ordinario, rende la Provinc,ia un centro mercantile cli prim~.ria importanza per i traffici dii importazione e di esportazione. I Per il passato invece Bologna vanta in,dubbia,mente tradi-. zioni onorevoliissime nei riguardi delle industrie mani,fatturiere e ,periodi di grande ~lenclore : basta rii~ordare quanto eran.o floride' - nei secol.i XV e XVI - le industrie teS&ili(per la · seta, per la canapa e le la~e) e come i prodotti bolognesi erano apprezzati sui mercati europei. Specialmente l'industr,ia della seta aveva, in detto periodo, particolare rilevanza, . occupando, (come si legge in due Bolle, una di Papa ·Sisto ;V, l'altra di· Paolo V) ben ventimila persone, con una lavorazione, in oltre 300 filande, di 300 mila libbre delle sole « sete reali ». I prodotti di questa industria era.no pregevolissimi, specialmente ,i veli di seta, e venivano invjati su.,tutti i, più impor-' tanti mercati europei, essendo stimati più di quelli di qualsivoglia provenienza, come testificavano i « biglietti stampati -,, (listini) dei mercati di Amsterdam, che davano ai ,prodoni· bolognesi, quotazioni superiori. A ·comodo e a maggiore increir.ento di tale industria, venne anzi specialmente cqstruito il Canale di Reno, nonchè il canale di Ca,tiglione. Pure l'industria della lana, delle mercerie, e della canapa. erano largamente sviluppate a Bologna, occupando, sempre nel detto periodo, parecchie migliaia di persone ; .e le « pannine » le « bavetle » e J « filati » erano apprezzati non solo nella Jegazione bolognese, ma· ancora nelle principali Regioni d'Italia e raggiungevano sovente i.porti di mare per essere dai mercanti genovesi e veneziani esportati in lontane provincie. Ma l'.industria della tessitura, e, in generale, l'industria manifatturiera bolognese, andò decJlinando nei successivi secoli, causa principalmente una incostante e non bene studiata politica di --protezione. Limitando lo sglllélrdoretroStJ>cltivo,data la brevità di queste nore, al secolo scorso, pare opportuno riferire a1 lcune notizie relativealle condizioni delle industrie bolognesi nel 1860-61, nel momento cioè in cui- la Provincia di Bologna cessando di • I , ' ■ I ioteca ino Bianco far parte degli Stati deUa Chiesa, veniva ~nessa al nuovo Regno d'Italia. L'industria mineraria e meta1lur~ca poco o punto aveva trovato ir.odo di affermarsi. T eneru:lo ·conto di tradizion~, una società anonima nel 1846 venne costituita per sfrutta.re giacimenti di rame presunti da delle traccie rilevate presso i,l tor- . ' rente I dice, in quel di Monterenzio. La .società, ottell/.uto il privilegio dii scavamento, m.ise in esercizio due quniere: ma malgrado dispendiose ricerche di più ricchi giacimenti, nel 1861, anno d'i massimo rendimento, la pr~duzione f~ di soli 50 mila chilogrammi di minerale. Così, poco tempo dopo, la ·società abbandonò l'esercizio e si sciol1 se. Lungo i torrenti Sayenra e Setta si trovano abbondanti depositi di . ligniti, per quanto senza filone. Se ne estrassero per qualche te~po ( 1858-1861) circa 200 mila chilogrammi ali' anno. Ma ' il lavoro, essendosi svolto a discapito, fu abbandonato. Le ferriiere ·e le fonderie, non erano numerose, limitate anzi a pochi stabilimenti, per quanto dii qualche importanza. Più -di ri1 lievo e più numerose le cave da gesso, caratteristiche· del bolognese, (50 con una produzione- di 6 milioni di chilogrammi) e le· fahbriche d'i cailce ( 150 con una produzione di circa 30 milioni di chilogrammi). L'industria tessi,le, pure avendo perduto la grande iimportanza raggiunta in passato, era ancora notevole. Nella ca.napa, per la filatura, si aveva è· vero un ,solo stabilimento, ma con 4 mila fusi e nella ilavor~zione dei gargiuoli e deHe stoppe erano impiegati ben 20 mila operai; nelle lane si ·avevan-0 ancora iir.- . portanti stabi1 limenti. che impiegavano ,qualche migliaio di operai. Nelle sete, per la tratl!Ura, ;esistevano ancora 24 stabil~menti ·con 105 ca1diere e iper la filatura erano ancorà in azione 160 telai', con una ottima produzione di damaschi di taffetà e di veli. La concia dei pellami contava una trentina di laboratori, dove venivano lavorate annualmente circ'a 80 mila pe1li.. L'industri,a della carta, -per quanto producesse prinoi.palmenre carte ordinarie e da involti, c0111tava 19 fabbriche con circa 30 tin,i. L'industria dei laterizi,· senza nessuna speciale importan~a, contava però 118 ;fornaci, con una ,produzione media di 35 milioni di pezzi. Una lavo,razione assai diffusa nella M·ontagna del Bolo- . gnese, per quanto sotto forma dli industria casalinga, era. quella della lavorazione de1la paglia per la produzione delle treccie e dei cappelli, nonchè la lavorazione del trucciolo; ind.ustriia questa che esportava i suo~ prodotti principah~ente in Francia e in lnghilte11ra. L'industria salumiera, che doveva poi, acq.uiistare tanta rino-, manza, allora non aveva un vero sviluppo · commerciale, per quanto i salumi di Bologna, e s.pecialment~ lie « mortadelle_» fossero già ahbastanza conosciuti. 1 L'industria della macinazione dei cereali e della brillatura dei risi, era più che altro in rapiporto a1'le esigenze dei consumi locali, mentre doveva, non molto più tardi aumentare e, spe~ - , •
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