Vita Nova - anno I - n. 1 - 15 marzo 1925

• ' • l tipo marconiano emettono dei treni di onde· staccati r uno ll'altro e per lo 5:morzamento proprio di ciasicun treno, l'~- vallo di tempo decorrente fra due ti-eru consecutivi è sempre onnemente maggiore cl.i quello che compete ad ogni sem- ,. lice osci1La2'.JioneN. on sembrava dunque possibile affidare a questa succ·essione' di treni d'onda staccati, la riproduzione della ,, parola a distanza, per .la quale si richiede naturalmente che là modulazione microfonica possa agire su di un'onda elettro- . . magnetica continua dli supporto, avente ampiezza costante. E poichè la produzione di onde elettromagnetiche continue non era ancora entrata nella pratica della radiotelegrafia 11 problema della radiotelefonia non· aveva ancora trovato risposta soddisfacente. · 11 primo studioso che con una ser.ie di mirabjli: e gemali esperimenti, condotti con rigore di metodo e felice intuito, aprì al problema una via sicura di risoluzione, fu ancora per. nostra gloria e vanto un ital,ìano: il Majorana, i1l quale sino dal 1904 additò una ,possibile via di ricerca, mostrando che il problema poteva risolversi senza ricorrere alla produz,ione di onde elettromagnetiche continue, ma facendo uso di semplici scintille · &taccate. , A ben comprendere il principio dell'invenzione del Majorana, riferiamoci un. momento .ad una semplice stazione marconiana · a scintiUa musicale. Se si mantiene abbassato- il tasto . . - del manipolatore alla stazione tra·smittente, il tel~fono della - stazione ricevente percepisce un suono di frequenza pari a quella con la quale scoccano le scintille fra le sferette del1' oscillatore alla stazione di ,partenza. Se per es. fra le sferette dell!oscilla-tore scoccano 800 scintille .al mmuto secondo, si percepi,rà ·un suono di frequenza 800. Se si aumenta il numero di scintille_ per secondo alla stazione trasmittente, il telefono della ricevente percepirà un suono di altezza maggiore. Ma supporuamo che fra le sferette delf oscillatore scocèhino ad· es. oltre I 0.000 scintille-- al secondo: Ì'l · telefono della stazione ri~evente non percepirà· più alcun suono. Questo fatto è dovuto ·all'inerzia m•eccanica ed elettromagneticà del telefono la cui ' - membrana non può segUIÌrespostamenti alternati di così grande frequenza e si udirà tutto al più un crepitio irregolare dovuto a qualche sci.ntiHa più o meno intensa .delle altire. Orbene, supposto di generare ali~ stazione emittente una successione così rapida ,di scintille, ,proviamoci · a far variare la 'diiiferenza di potenziale o l'intensità propria di ciascuna scintilla per es. avviicina!ldo ed allontanando le sferette deill'oscillatore e questi avviC'inamenti ed a.Jionitanamenti sian causati cl.a vibrazioni sonore che investono un ,conge~o collegato con una delle sferette dell'oscillatore, mentre l'altra resta rigorosamente fissa. L'esperienza nostra con l'antenna, sotto l'azione di qu-este scariche di variabile · intensitii - o come si diée, ·sotto l'azione della « mod:u}azione » effettuata sul treno .·di onde ) portanti - irradia nello spazio energia che, tra altri, ha anche il periodo proprio del suono prodotto cl.avanti aH'oscil'latore. Proseguendo in _questo ordine di idee, è sperabile che anche la parola articolata possa ·esser trasmessa e riprodotta in modo analogo. . . ~on è qui il caso di ·esaminare pa•rticolarmente i ll/Umerosi tentativi e le disposizioni sperimentali, una più interessante ed originale dell'altra, con le quali r,iiuscì al M,ajorana di reali~- zare la prima trasmissione telefonica senza filo, ottenendo resul- - tati CO$Ì incoraggianti e concreti da indurre iii nostro Governo -a fornirgli i mezzi neces,5,ari· per una riipeti_zionesu più vasta· scala degli esperimenti ste.\si. Stà di fatto che il problema della radiotelefoni~ poteva dirsi_risolto fin da quel,!'epoca ed i perfezionamenti introdotti in ·seguito, come pure i nuovi d~osiltivi I J i ec • 1no • anca completame~te diversi ora in uso, nulla tolgono aHa genialità ·ed alila priorità dell'invenzione del Majorana. Mentre questi tentatiVti venivano effettuati dal Majorana e co_ntinuati da altri al rigiuardo della radiotelefonia, la· radiotelegrafia andava vieppiù perfez·ion~si sia nei mezzi dli emirssi:one che di recezione e specialmente per, I,' opera del Pou1sen e di altri si riusciv.a ad_ impadroni,rsi della tecni~a di procru.:. zione delle onde elettromagneti~he continue o persistenti (rion smorzate fornite da archi) che presero appunto il nome dal Poulsen e da alternatorii ad alta frequenza. La possibilità d1 disporre di onde persistenti di ampiez_za costru:ite, ha_ .fornito un mezzo potentissii:r.o -di incremento e di sv-iiluppoalla tecnica delle radioco~un~cazi.om giacchè basta, per far della radiotelegrafià, far variare ritmi•camente l'ampiezza pelle o·sciHazioni persistenti generate dall'arco o da1lla' lternatore, per mezzo di un comune tasto M·orse; e per fare della radiotelefoni,a, modulare l'ampiezza delle osciHaz-ioni stesse mediante _unmicrofono. Ma un alitro perfez.ionamento dovuto alla realizzazione di un m,inuscolo congegno basato sull'emissione termojonica dei filamenti incandescenti doveva aprire -al problema delle radio- . . - coreunicazionì poSStibilità di sviluppo e progresso veramente insperate e, diremmo quasi, mirac9lose. lntendliamo alludere alla comparsa delle lampade a tre elettrodi o · « audiion », di quelle piccole lampadine cioè che cominciano a vedersi in co·m-· mercio e che_permettono _di ù.di,re, comodamente seduti a casa propria, un concerto che si dà nello stesso istante in cui lo si ode, a più di 1000 Km. di distanza! Quailcuno ha detto - e può sembrare affermazione incauta ed iperbolica - che la Fisioa dovrà d'ora in poi d:irvidersi in due grandi periodi : quello precedente e queHo posteriore alla scoperta dell' a,udion. Effettii;vamente, se si pensa alla larghissirr:.a messe di resultati. raccolti ormai in ogni ramo della fisica teorica ed applicata, mediante l'i,mpiego di questo apparecchio,. si deve convenire che ,la frase in. parola perde molto del suo carattere assolutista ed azzardoso. Una descrizione, anche sommaria ed incompleta delle varie funzioni dell' audion nei riguardi dellà sua_applicazione al · p11oblema delle radiocomunicazioni, non saprebbe trovar posto in questa breve rassegna dei progressi compiuti daUa scienza radiotelegrafica. Accenneremo soltanto che a seconda del diverso modo di montare i relatiV'i ci11cuiti,,l' audion può agevol,mente e con enorme vaantagsio, sostituire tutti gli elementi da una stazione radiotelegrafoni-ca trasmittente o ricevente. ;Infatti esso: · 1 ° è capace ,d~ produrre osciJlazioni elettromagnetiche persistenti di ampiezza rigorosamente costante e sp:rovviste di armonici, il che è i,mpbss-ibilead ottenersi con i comuni generatori, alternatori od archi ; 2° serve ottimamente come rivelatore delle onde elettromagnetic~•e e sosti.lluisce quindi vantaggiosamente i vecchi tipi di coherer ; 3° offre la pos·sihil~tà di amplificare enormemente, prima e dopo la rivelazione operata dal det~ctor (ampli,fi.cazione in alta ed in bassa frequenza l'intensità dei segnai.i ri,ceV'Utidall'antenna della stazione ricevente).---.. Prima del.I'appli,cazione degl,i audion alla radiotelegrafia, l'impianto di una stazione ricevente, era possibilità riservata soltanto a gabinetti o labo•r,atori scienti.fìci; od a grandi imprese dotate di forti· oapitali e di mezzi adeguati. Oggi, quattro semplici lampadine, monta.te su d:i un elegante mobilino da salotto, permettono ·1a ricezione puirtssima dellia pairola a migliaia di chi,lomet.ri di distanza e la messa in opera di una stazione ricèvente è. cosa che può essere eseguita da qualsiasi dilettante con spesa modesta. In virtù di queste merav.igliose • ••• • · . , •

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