• • , . • • LE SCIENZE: li pr9blema radiotelefonico Il problema della trasmissione istantanea a distanza di se- ~ali, ha interessato gli uomini fin dalla più .remotà ant~chità. Una delle prime trasmiission_irealizzate fu quella delle s,egnalazioni ottiche ottenute medi,a~te fuochi accesi, o spostamenti di oggetti h.en viisibili di- varia forma e- dimensione, le quali · si ripetevano di stazione in ~tazione lungo ,i1pl ercorso ogni f.JUalche chilometro. Questi sist~m.i, rudimentali, in uso si!}o alla fine del -XVIII secolo e presso alc~ni ,pa,esi anche·· sino al XIX secolo inoltrato, furono· abbandonati dopo che la meravigliosa scoperta del Volta aprì al problema una soLuzione ben più ricc~ di possibilità e risorse. Da quell'epoca in poi, un semplice filo .rr.etallico che congiunge due punti qualsiasi del nos~ro , globo ci offre la possibilità .di una corrispondenza istantanea o quasi, per mezzo d~lla ritmica ma~ovra di un comune manipolatore. Ma l'uomo nel suo .spi.ritodi ricerca e nel suo desid:erio di ' . . maggiormente 'penetrare i ·segreti della· natura, l}0n si arresta ai primi resultati e ben presto gli studiosi cercarono di -indirizZé!re il problema della trasmissione a distanza di segnali, sopra u~a nuova via mirando alla posisihi,Ii,tàdi tramettere i,stanfaneamente rl pensiero dà un capo all' alfro del nostro globo, senz-a far uso di alcun mezzo m~ter,ia1le di collegamento fra .. i due punti. È da ascriversi ad onore e vanto di questa nostra gloriosa stirpe italica, il fatto che il pri.rr.o tentativo eseguito in questo - senso sia dovuto· ad un ~taliano: il Marconi. Questi·, traendo lo spunto dalle ·classiche esperienze_ di Hertz e Righi e servendosi di congegni realizzati da a1tri• fisici quali il Popoff, il Calzecchi-Oniest, il Bran'ly, ecc, ebbe la geniiale i1dea di affidare la lras,missione dei segnai.i.a quell'ipoteti1co m,ezzo « etere )) ~he i fisici ~mmettono . riempia tutto l'universo infiltrandosi ovunque e che serve di sostegno alla propagazione delle onde luminose .. Allo scopo di,· porre questo eter.e in vibrazione, il. Marconi si serve di uno speciale osci.Ilatore costituito da una antenna e dal suolo. Questo osci1l1atore, convenientemente eccitato, irradia nell' ellere delle onde elettromagneti,che della s•tessa natura di quelle luminose, ma di frequenza assai inferiore. Tali onde, una volta generate, si, propagano con la velocità della ~ luce (300.000 Km. al minuto secondo ed il meccanismo di_ propagazione è analogo, sotto certi aspetti a quello per cui si propagano alla superficie dell 'acquà, I.èonde concentriche generaté da uno. scuotimento meccanico periodiico, per es. la ri,tmica caduta di un sasso. Se nella loro propagazione le onde elettro- . magnetiche incontrano un . c-i,rcu~itocostiituito ancora da una antenna e da una pr~sa. cli terra i1l quale abbia caratteristiche elettriche tali da poter ·oscillare con periodo, eguale a quello delle onde in arrivo,· esso cill"cuito entra spontaneamente in oscillazione per risonanza (analogamente a quanto avviene ne·i corrispondenti 'cas,i mecoanico ed acustico), ed un telefono, c.onvenientemente inserito .nel circuito stesso, fà udi!fe un colpo per ogni treno di onde efi.1·essoalla stazione trasmittente. Servendos,i dei segnali deH'alfabeto Moirse, si può così realizzare una comuni•cazione istantanea a distanza senza mezzi materiai-i di collegamento fra le due 'stazioni. L'interpretazione sci,entifica ,del meccanismo di · propaga- - zione delle onde eleuròmagnetiche, non è stata ancora data in modo soddlisfacente. La presenza indi.spensabil,e dell'antenna per po~er effettuare la -trasmissjone, ha ,indotto comunemente gli , .. d . · 'tenere ch•e tale propagazione avvenga unicament stu 1os1 a n . l ' tere E" inrvece· molto probabile che anche la terr a,Uraverso e • . . . t ec;:ni, a questa trasmis,sione, altrimenti non s1 sp1eghereb par '\t' • • h ., . 1· . d' la pos,sibilità cli ricevere segnalaZion1 an.c e a p1u m1g 1,a1a I h 'l etri· nonostante la curvatura d~lla terra, sembrando molt e, .1o1m · . ,. problematica O per lo meno non su~c~e~te provata I invocata presenza di un fenom~no d1 d1ffr~z1on~ d~lle -~nde, -la quale del resto è resa ancora .più d~b~1a dai m1rab1-l~recentissimi r,esultati ottenuti nella trasm1ss1one transatlantica con lun hezze d'onda di soli 100 metri. Am~ettendo invece anche g . . . . d l'azione di con.ducibilità della terra - e c1 piace qui, n'cor are che il primo studioso a sostenere quest~ i.?ea fu_ il nost~o ~ajo- . rana -- si comprende · con1e la tras 1m1ss1one diJ.energia v1bratori,a avvenendo lungo una superficie anzichè nello _spazio, la energia stessa l'esti affievolita in 11agi.onesempl1 ic~ d~ll~ _di:stanza anrichè ip ragione inversa del quadrato e qu1nd1, s1 viene a giusti,ficare in certo qual modo la enorn:e porta~ delle tr~m~- I sioni ra,diotelegrafic)ie. La presenza dell antenna e peraltro ind1spens~bile a ciò p~r pote; immettere nel suolo energia vibratoria giaçchè un qualsi•asi generatore ad alta f~equenza, per poter mettere in moto dell~ masse elettriche, deve poterne collocare altrove ·altre eguali ·e di segno contrair'io. Comunque, pur· - . , ma.nèa.ndo ~na •teori_aesatta della propagazione. delle onde elet- _tromagnetit:he, il ·probl~ma della telegrafia· senza filo ,poteva dirsi· .r:i,~,olt,ofi'.nda:i. primi tentativi, del Marconi-. . lmpo;tanti perfezion"amerìti vennero· apportati in segui,to al sistem,a marçon-iano specialmente ·in ,c,iò eh~ ·concerne ~.}modo · più èonveniente di eccitare l' an.temia ed: il problema, unpor tantiss.imo ai fini ptati,ci•, della sintonia, ci~ dell'accordo completo fra stazione èmittente e ricevent~. Nella -sua forma p111semplioe una stazione marconiana trasmitte~te è costituita da un gen·eratore di elettr~ità -ad alto , . potenziale ,i c~i reofori sono un comunicazione con le due sferette di un oscillatore una delle quali· è connessa alla terra, l'altra all'antenna. Ad ogni interruzione d;l ci,rcuito primario _del generatore di tensione, una scintilla .scocca fra - le due sferette ed una corrente rapi,dissi,mamente alternata percorre il circuito d'antenna; questa ·ir;adlia nello spazio dell'energia vibratoria la quale si propaga nel modo gi•à visto. L~ stazione ricevente è composta di un rivelatore deHe· onde elettromagnetièhe (coherer) connesso -da un lato all'antenna. e dall'altro alla terra. Fra questi due punti di connessione è derivato un ciir.cuito contenente un telefono. Quando alla ,sta2)Ìoneemittente si chiude il tasto del manipo,la,tore, una serie di scintille scocca fra le sferette dell'oscillatore ed un treno di onde smorza,te parte dall'antenna ; alla stazione ricevente il treno d' onde in arrivo genera nell'antenna una CONente ra,pidamente alternata che, raddriz~ata dal coherer, ià udire un colpo al telefono. Onde migliorare la recezione a udito dei segnali radiotelegrafici, si è fatto in modo, con speciali. dispositivi, che la frequenza di emifs1ione deHe scinti-Ile alla s,tazione emittente sia ' tale da dare 011iginead un suono di carattere musicale. Questo suono viene allora perfettament,e ripr_odotto al telefono diella stazione ricevente. Una ·si•miletrasmissione è detta « a saint-i.lla W-usic~le » 'ed ha segnato un perfezionamento importantissi,mo. nell_a tecnica delle stazioni, marconiane. Ma la 'sua importanza maggiore consiste neill'aver offerto lo spunto allo ·studio del problema della trasmissiooe a diistanza, non più èli s,emplici segnali 1 ma addirittura della parola articolata. Il problema della radiotelefoD1ra, si presentò agli studiosi corne grandemente affascinante già pochissimo tempo dopo il primo tentativo del Marconi in radioteleg,rafia, ma la sua soluZJione fu lung,amente ritardata da una difficoltà che parve a molti ·iniorir.ontabile. Abbiamo vis,to che le stazioni trasmittenti ·=· 46 •:• BibliotecaGino Bianco •
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