Vita Nova - anno I - n. 1 - 15 marzo 1925

' , • • .-LE LETTERE .Tagore • Puniscano le Muse i sacrileghi epperò mi guardino ·dal commettere empietà verso Tagore. Poeta è certo, ed- è bello ' che gli uomini, come a poeta, gli tributino reverenza e onore. È, tipicamente, il poeta alla guisa del Maeterlinck. Ancor più, è il lirico puro, aMa guisa che lo definiva con tro~pa modestia. personale il nostro Pascoli. (A proposito: non ricord9 che al nostro grande Pascoli nessuna città italiana abbia tributato r onore e il fasto d'i un'ospitalità rega·le, come· quella offerta all'jndiano). . li T agore, -e si sente anche nei drammi; ha dentro sè un ,, fanciullino trepido, che sbigottisce innanzi al mistero, e si agghiaccia di ùn brivido e sorride di un nulla·. Squisito poeta, 110n grande, Iion di quei ,sommi che riflettono l'universo nella loro goccia di rugiada t ~isalgono - i Vati - dal passato verso l'avvenire. Si può sorridere ·senza offesa di lui pensatore. Momus, il buffone degli àei, non Apollo, presiedèva l' adu- ·n~ta dell'altro giorno ·al Filologi~o-di Milano. E gli dei ironici erano in forma. Prima d,i tutto, quanti eravamo, nella· gremita sala, a comprendere il suo inglese esotico, gorgheggiato alla _guisa béngali, che risente del sing-song, la ·cantil~a _usata ·nelle scuole e nei templi per i testi sans.critì? Eppure, i più lontani -.- e le più lontane - avevano l'aria compunta e gli occhi h.1cidi. · · Fremevano applausi a lui intorno le più belle perle - parlo di perle in monile, su_colli femminei - e le più costose pellicce, all'elogio della_ povertà, all'abbominio della cupidigia, fatto, anzi cantato, dal poeta che attraversa l'Europa in vagone-letto, negli apparJamenti degli alberghi di lusso, con otto persone d1 seguito. Nelle prµne file, si passavano in rassegna i ·nomi di tutta l'alta finanza. La .più .estasiata, come credente innanzi a Dio._ era la moglie ,det ~aggiore banchiere d'Italia. Grandè ·fascino hanno i sonori vocaboli accentati in à - povertà, · idealità, austerità, umanità - per chi è saturo di tutte le banali concretezze iri i : denari, gioielli,- automobili, dollari .. , • L'impeccabile fiorilegio dei -luoghi comuni fluiva fra i rivoli della bianca barha, ~nza posa. Abbiamo salutato al passaggio il contrasto !ra là 'bellezza della terra, che i contadini colti-vano per solo disinteressato amore, cotne ognuno e· Virgiglio sa, o fame dell'oro I e la bruttezza ddla fabbrica, con ben altra forza deprecata dal · Ruskin I E l'imprecazione contro i subiti ~uadagni, e la deplorazione per il disagio dell'Europa, e il fervorino contro l'odio e l'invocazione all'amore e alla pace: tutto il vage:>e il nebbioso di cui da millenni i retori velano le verità essenziali, quando non _haAno valore per affrontarle e cuore per vincerle attraverso qualche forma di eroismo: accettandole o rinnegandole senza compromessi. . _ Da simili rimpiar,ti e simili malinconie, il ·lirico frammenJ I a IO • 1anco •••• , r • ' ' tario può trar ·motivo di elegìa ; il puro e sublime asceta,· regola di rinuncia. Teorie antivitali, individualistiche e sterili, non possono veniir predicate. a un popolo. Hanno condotto l'India ferace e popolatissima alla miseria, al servaggio, alla carestia. Ecco nella lingua dell'esperienza, nella lingua povera del buon senso e del'la prosa, il be~' esempio e il bell'ideale che ci propone il pòeta, secondo la spiegazione ermetica dei suoi fidi pei: i brutti versi All'Italia dettati: 1en. Uria colonia dell'Inghilterra. , . - Questa insanie d'Oriente da troppo tempo ci ammorba l'aria. Se l'Occidente non vuol-è perire, ·non può, non deve rinnegare la sua ·fede. Cominciarono i russi. Cominciò lo smisurato genio' del Dostoievschi con il culto - non la pietà, che è umana ·e diivina, il culto, che è disumano ' ed empio - della pazzìa, dlella prostituzione .e del delitto. Poi il genio nichilista del T olstoi, con la nÒn, resistenza al male e la non opposizione alla violenza. lnf atti, i bolscevichi .non le si opposero, l' abbracèiarono; e il popolo russo non resist~tte, sopportò il male bolscevico. Poi, nella depressione della disfatta, furono contagiati i tedeschi, e con -la caratteristica mancanza di equilibrio dal frenetico attivismo pratico trascendono al parossismo della negazione spirituale; vedi il conte Kegserling. (Ma f~rse è soltanto dumping: merce di esportazione a fine industriale e politi,co, un nuovo stupefa.cente per l'estero,. come l'intemazionali,smo prima d!ella guerra, la repubblica e la cocaina nell'i:mmediato dopogue~ra). Del veleno antivitale, frattanto, si fa propaganda in Francia col dadaismo e: i,l soprarealismo ; da noi, nella vitale, prolifica, sanissima Italia, con lo snobismo: Invochiamo gli s.piriti della no.stra civiltà che da Atene, da Roma e da Firenze, died'e alla terra il più alto tipo storie~ dell'uomo. lnvochiam·oli contro queste falsità dolci,astre. Venga Gabriele dfAnnunzio, e venga Rudyard Kipling dall'impero britannico a ripeterci il credo della nostra Europa, ~he non può adagiarsi supina tra la congiura dei .continenti: la destissima America, la tumultuaria Africa, l'Asia che ·si ridesta ai fe"rmenti e gli sconfinati appetiti mongoli. Il shintoismo guerriero, il· mussulmanesimo fanatico, l'autoritario bramanesimo, sono af - fermazioni potenti che da ogni parte sopraffanno la negazione buddista, e relegano il culto del nirvana fra i monasteri lamaisti dell'assoluta ascesi. Tago re, il delizioso poeta dell'amore velato e del pudico mistero, ascoltiamolo cantare consola'trici parole. La sola. parte bella, la sola edificante della lunga omelia, · era quando taceva, e girava intorno quei brillanti occhi di Oriente, che i poemi d'Oriente comparano agli occhi della ' ~ . 39 gazzella. Oppure quando, elevando la voce, sollevando il brac- , cio nei maestosi panneggi, ritmava le melopee dei vetu;ti Upanisad, nell'incomprensibile sanscnto. Mi sovveniva di un incantatore di sei,pentt, laggiù, tra i marmi orientali di una moschea al limite del deserto. Vipere • • ••• - • , •

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