Lentamente il vibrare delle imagini si placa, le sensazioni si depositano nel fondo -della memoria e sbiadiscono, la febbre s'acquieta. La vita navale ri,prende: le ciarle dei compagni, le piccole vicende d'ogni n1inuto, l'ipnosi serena dell'oceano vi assorbono. Sul fascmo del passato trionfa, come serr.pre, l'immediatezza dell'ora. A. bordo sono indispensabili due cose: mangi,are più del necessario e fare all'amore. Chi si permette il raro lusso di un'anima, può anche osservare, meditai e e sognare: ma ciò non conta presso gli esseri positivi che s·aggiamente vivono alla giornata. Il sole gitta le sue ombre sempre più oblì_que. La polare s'alza ogni sera sull'orizzonte. La brezza. rinfresca ~ poco a • • confidenza, sopiti gli istinti, cercando di dimenticare i solchi incolmabi,Ii che dlividono le razze e le nazioni, con lo scopo d'ingannare la noia degli ultimi giorni di un viaggio oceanico. E c'erano stavolta le bandiere di tutti i paesi degli ospiti: ma solo di carta, e fisse sugl•i effimeri edifizi dei croccanti e d1e1 gelati. Rientravo in Italia dopo tre mesi di assenza. La gioia di migrare è privilegio di pochi, in lliil paese ove la gente preferisce oziare nei caffè e andare a teatro. Partire è vivere, non è morire un poco. A volte si parte soltanto per avere la gioia del ritorn1 0. La Fatphur Sikri poco come la prua volge a Nord e si percorre il Mar Rosso in vista del deserto Arabico, del Sinai mosaico, della rosea costa d'Egitto. Poi verrà il canale, il molo di Lesseps, il Mare nostro e l'Italia, e la città nebbiosa nel rigore dell'inverno europeo. ' Penso a un altro ritorno dall'Egitto, nell'Agosto nel 1914, quando ipercotevano con alto rimbombo i primi squillii della guerra. 'La bandiera issata a poppa ci sembrava una cosa nuova- e i,n.finitamente commovente. S' er-a brindato alla gloria delle nostre armi, (c'era.no dei professori• tedeschi a bordo) e aJ.la fortuna della T rq>ftce. Sul mate già sipi-ato, il Goehen aveva incrociato la nostra rotta. Si anelava di rispondere a-1l'appello della Patria, col cuore gonfio di futuro._ Ora invece tutto era pace, indifferenza leggera, g101a di vivere. A ,pranzo, lumi, specchi, candori di s~a:lti, scintiJ.lar di ·cristalli e di fiori sulle tavole. Ci si guardava l'un l'altro con Biblioteca Gino Bianco lontananza rivesté cose e persone care d'una aureola di bontà, cancella la stanchezza, ravviva il desiderio, trasforma il disgusto in curiosità, e ringiovanisce la vecchia vita sedentaria con il bagno d' ossig-eno dell'ignoto. Ma poi riprende la fatica giornaliera, il tedio delle ore eguali,. la mediocrità soffocante. E s'invidia la nave che ci ha portato e che dopo la sosta ripiglierà il suo cammino verso l'estate perenne. Ora, che cosa rimane? Guard(> i.I casco di sughero e gli abiti di seta kaki racchiusi nel baule, un album di istantanee, un idolo d'avorio, un coltelliaccio del Nèpal per spaccare i ser,penti, una scatola di sandalo piena di sigarette. E qualche cartolina illustrata, qualche fiore diisseccato, qualche lettera venuta dopo, di là, con il francobollo azzurro e un nome che mi parlò d.' amore. c. F. ZANELLI •
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