Vita Nova - anno I - n. 1 - 15 marzo 1925

• -, ' Sono le prima pagine di un romanzo.:. ferroviario intitolato appunto: ·« Il ~iglietto di prima » di Lorenzo Ruggi; romaTJiZò che uscirà in volume. r. Alberto Sòlima viaggiava in seconda. Già da qualche anno le sue condizioni finanziarie gli permè.ttevano questo ed altro. Passava le va-canze in luoghi di soggio.rno abbastanza rinomati, dove· faceva gran sfoggio d'abiti e di cr~vatte, cambiava scarpe tre volte al giorno. - ,Molto elegante quel giovane! - osservavano le si- . gnonne. - È il rag. Sòlima, un « bancario » - avvertiva il pa"drone dell'Albergo, informatore compiacente e paterno. . Molte ragazze confondevano « bancario n, (neologismo sin-· dacale ambiguo) con « banchiere », parola soda di vecchio credito. E questo giovava" a Sòli,ma. Dopo qualche giorno d'i çonvivenza, il gruppo femminile, gaiétto e pispilliho, già contava gli abiti e le scarpe di· Sòlima ·e ne seguiva la rotazione. Per le cravatte era tempo perso,. Alberto Sòlima partiva dalla c_ittà con un numero di cravatte, p&ri o superiore a quello dei giorni di sua vacanza: e ·se mai, alla fine~della stagione, si fosse trovato nella necessità di ripetere (siamo o non siam9 ?) si, riforniva sulla piazza. Doppioni mai! A questo ci teneva proprio. . Di volta in volta però, dopo l'uso, spazzolava, rìpiegava, riponeva il· tutto, con diligenza e buona regol'a. Così, a fine stagione, i· suoi abiti, le sue_ éravatte, le stie scarpe, rientravano in baule ancora fiammanti, quasi rivendibili,. Ed era felice. Felice come lo sono, su per giù, tutti coloro che queste cose fanno e le gustano. Per molti anni -era stato l'uomo « della terza classe » . ' quando viaggiava ed anche quando non viaggiava. Il giovanotto che compra le sigarette a due ,per volta, desidera; ma rinuncia a un vermhout e non prende il tramv che in occas-ioni straordinarie, perchè due s~ldi {allora si, pagava così) anche due soldi, pesano sulla disponibilità del bprsellino. Aveva avuto la fortuna autentica di salire adagio, ma di • salire sempre, facendo precedere, di volta in volta, tutte le sue graduali conquiste nella scala economica e sociale, da altrettante vigilie non brevi di desiderio e di sogno. Vigilie che equivalgono ad effettiive anticipazioni del bene e del benessere che poi si avrà. A moderare gli istinti, a tenere a frenò le incontinenze della sua macchi~a spirjtuale, aveva poi egregiamente servito, .per Alberto Sòlima, lo stesso genere di professione prescelto : ConB.i.blioeca Gino Bianco • • ta-bile, ragioniere, impiegato di Banca, bancario. Il più disi~volto degli Ì·mpiegati, ma impiegato. Il più aristocratico, il più snello degli uffici, ma ufficio. Ufficio, che sostanzialmente significa: gerarchia, ordine, orario, moderazione, limitazione, pazienza .. Corr.e le ruote di un orologio raffrenano il vigore esplo.sivo della molla, fino ad imprimere. sulle lancette indicatrici, quel lento passo misurato e misuratore -che rappresenta il colmo di un'andatura pacifica, così la vita d'ufficio, col sµo rigido ordinamento _interno, i suoi quadri in pianta stabile, i,l suo lavoro ad ore fisse, i suoi avanzamenti per anzianità e per merito, aveva avuto per Alberto Sòli.ma la vi,rtù inconscia di graduare i desideri, spezzettaTe le gioi-e, costituirgli, a poco a poco, una perfetta sfera di relatività, dentro la quale si stava benone e dove l'ascensione della sua vita per gradi, dalle ristrettezze alla prosperità, dalla prosperità alla •quasi agiatezza, si compjva . gaio, sereno, gusto~o e... gustato. II. _ . Soprat 1 ulto iUlllato. Con1e .se la godeva adesso quella sua seconda! 14ui che, da ragazzino, aveva tanto viaggiato in le_rza e; per di più, sui trenini di provincia, piccolo commissionario d'oggetti di cancelleria. Era un commercio esercitato un · , po' di frodo, dal padre, maestro elementare, con l'innocente complicità del figliolo. I regolamenti scolastici l'avrebbero vietato, ma come si faceva a campare? Morto _il padre, entrato in Banca, passarono alcuni anni prima che Alberto Sòlima si permettesse lo scialacquo di un mese- di v·acanza lontano dalla città. Ma poi vennero i tempi nei quali gli fu consentito l·argheggiàre. Il suo stipendio tripliéato di colpo. E allora, dopo un primo mese di vacanza vera e propria, cominciò ad accarezzar l'idea gioiosa di un successivo mese pseudo:.feriale. « Di giorno in· Banca, la sera in villeggiatura! Un abbonamento in sec~nda ! e viaggiare! )>. . . . Affrontare così, sera e mattina, due- ore o poco più, di ferrovia. « Ma che cosa sono p;r un giovanotto in gamba due « ore~te di ferrovia, sera e m~ttina,. in seconda e abbonato? )>. Ah quel poter dire . (< abbonato >> e tirar via, sotto lo sguardo amico del personate che ormai ti coqosce e sembra d'irti: « Vai, « vai! prima anc~ra che tu -esibisca la tessera >>. L'esibiva però lo stes5o. Lo solleticava, lo seducev·a il pensiero di poterla mostrare a tutto quel mondo dei suoi colleghi di ieri la sua tesserà di seconda! Ai poveri diavoli dalle valigie di cartone sJombato, ai campagnoli, con le mani ingombre di ceste, e fardelli bitorzoluti, ai viaggiatori di commercio dai campionari mastodontici, alle maestre di ritorno dalle prime lezioni ~ettembrine: a tutti coloro insomma che, volere o no, 19 ·=· •

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==