Vita Nova - anno I - n. 1 - 15 marzo 1925

- mente corretto, a giudicare da quel che ne rimane e da quanto gli ultimi -lavori hanno rievocato. Le ampie sale a soffitto a c~ssettoni e rosoni dorati, i vani minori, le porte bellamente sagomate, attraverso a tanti ,muta.menti e a diversi cambiamenti di proprietà (dai Ghisilardi ai Musotti ai T ortorelli, da questi ai Piana e, nel 181O, ai Fava Ghisilieri) ricordan degnamente l'antico fasto. Gli ultimi lavori voluti dall' on. Arpinati, che vi ha prodigato cure e3/,j 3)6 r"' , .. ' navano. E han valso anche a far apparire meno sensibile gli adattamenti passati e presenti domandati dai gusti e dalle esigenze nuove. I due grandiosi quadri caracceschi meritano un cenno speciale. Essi ornavano un tempo una sala del palazzo T anari, come ce li ricordan le vecchie guide e dove eran ri,maste ad attenderli invano le antiche cornici a stucco. Acc0lti con più favore nella nuova sede essi - che rapCORTILE D'INGRESSO -- :spese rilevanti per adattarlo a sede della Casa del ·Fascio, hanno tolto il palazzo àntico da un po' di triste ahbandono in cui versava. L'opera di yalenti àrtefici per ornar le sale -di rivestimenti in legno possibilmente intonati al resto, le • felici scoperte di soffitti con lor decorazioni policromat~ riprese con l'usata diligenza dal MazzantÌ, il collocamento, nella sala maggiore delle conferenze, delle due gran tele caraccesche offerte generosamente in dono dal si.g. Umberto Fano e alle quali l'intagliatore Oreste F ederici ha ;apposte belle ornate cornici, tutto ha valso a mettere in ·onore il palazzo quattrocentesco e a far meno rimpiangere ·1a scomparsa delle stoffe, degli affreschi paJ'lietali, dei qua- . ' ,dri, dei ricchi mobili, dei bronzi che sicuramente l' adorBibliotecaGino Bianco • ••• - i presentan l'andata di Sant' Àndrea al martirio e il -Martirio di S. Gregorio - eran stati eseguiti nell'ambiente di Carracci, con grandiosità di concetti, con bel ·movimento di fi_ gure di guerrieri e di popolo, dopo il 1608. Uguali soggetti fur.ono·infatti affres·cati da ·Guido Reni e dal Do"menichino in S. Gregorio al Celio, a Roma. Annibale Caracci stesso avrebbe, secondo il Malvasia, affidata l'opera a Domenichino. I due grandi dipinti rimasti a Bologna furono forse tratti dai cartoni che Annibale e lo Zampieri prepararono in quell'occasione. In tal modo il palazzo oggi del Fascio si è venuto arricchendo e nobilitando in vario modo. Gli a1bitatori nuovi, che una comunanza di ideali e di vita accoglie, non I 7 •:•

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