Vita Nova - anno I - n. 1 - 15 marzo 1925

r UNA LETTERADI.ALFREDO ORIANI \ Per gentile concessione di Ugo Oriani, pubblichiamò questa lettera del suo padre glorioso, direi/a a G. C. - Abba, a proposi/o di una prefazione che. l' Oriani , Chiudiamo questa nota rfvolgendo a quanti possiedono lettere di A I/redo Oriani la preghiera del suo figlio V go, di i,o/erne, cioè, inviare copia al suo indirizzo a Caso/a Valsènio. ai,ei,a chiesto all'Abba pe-, la « Lottapolitica in Italia ». Crediamo che la le/tera apparirà interessantissima ai f~deli cultori d€lla morie di A I/redo Orian·i, per quel suo tono accoralo e maschio insieme, col quale, ancora una volta, il grande romagnolo constala la · sua fatale e dolorosa impopolarità. Ma sopralullo la riteniamo utile a quanti, nella presente resurrezione e rii,a/orizzazione del/' Oriani, , si acc;nlenlano di ripetere il ritornello. della moda, senza tentare alcun sforzo per approfondire la· conoscenza del pensatore e dell'apostolo della rinascila ideale, accellando supinamente la sentenza d'appello . . ' della storia e fuggendo ogni fatica di leilura e· di controllo person-ale. Purtroppo il più dei lettori italiani si è soffermato, nell'opera di A I/redo Ori ani, ai romanzi e al teatro, per una supérficiale curiosità di- scandalo e di diletto. Comunque si giudichi tale_ letteratura, che pure ha un_ suo valore storico e contiene pagine di ge,;ialità --' formidabile, e c_erlo che essa rappresenta la parte caduca dell'ingegno del/' Oriani. ' . E alla « Rivolta Ideale » alla « Lotta politica in Italia » alle raccolte dei suoi mirabili ~rticoli di varia indole che dei,e rivolgersi chi voglia -devotamente e utilmente· affissarsi nella divina sfinge che fu l'anima e· la figura ·di. Alfredo Oriani. Solo chi ai,rà fatto sangue e ca'rne del la sua vita la « Lotta politica » potrà dire di conoscere la storia d'Italia, intenderà la pro/onda intima realtà dell'eroica febbrile odierna passione nazionale. La « Lotta politica 'in Italia » è come una serie di tai,o/e lapidarie, doi,e l' Oriani, riassumendo a ser· i,izio della propria originalità l'intenzione di qualche possent'7 filosofo che lo precedette ha segnalo in duri .caratteri romani la calda feconda i,erità del suo genio luminoso e definitore. La lettera che noi pubblichiamo, rii,eìa la coscienza che l' Oriani ai,ei,a dell'opera propria e servirà, speriamo a deprecarne l'amaro destino che egli fissa alla propria fatica. Disperdono i gioi,ani la maledizione che il grande deluso amore ponei,a sulle labbra del- [' inquieto e misconosciuto profeta romagnolo. , « . Mio CARO, » Perchè vuoi tu t~cere? E tacere di un'opera n'ella quale il tuo spirito persuase al mio il coraggio di tutte le verità é di queste molte sono tue ? >> P erchè ti chiami Pigmeo in faccia a me ? Pigmeo tu che òoi tutti ammiriamo come uno degli scrittori più fini · in questi . tempi grossolani, comè una delle anime rimaste· pure e radiose nel tramonto d' un' epopea nazionale. » Via, mio caro, la modestia non è sempre una virtù, specialmente quando conclude ali' inerzia e .ricusa le bàttagli_e d~lle quali la coscienza pubblica attende la propria ge~era~ione. >> Senti : · io sono o sconosciuto o male giudicato in Italia·. I miei primi r<:>manzi,dei quali - le andacie falsarono agli spiriti· dei · più I~ ìntenzioqi artistiche, mi hanno dat~ uea reputazione di romanziere bislacco ed impuro : i miei libri posteriori, di scienze non furono letti: Matrimonio e Dogali s~no tuttavia ali' ombra. Ora tocca ·alla storia d'Italia. In essa io ho pensato quanto potevo, voluto quanto . ho pensato : mi -sono forse chiuso: e tu pure me lo dicesti . quella sera, ogni via ali' azione; ho sacrificato _quanto· restava di me. » Ebbene: gioverà al paese? Indubbiamente . ' -ma ·bisogna che il paese sappia, occorre costrin.. gerlo a fissarsi in questo sp~cchi~, a ridiscendere attraverso questo libro nella propria coscienza, ad arrossire, e a fremere· per poter daccapo credere . ' e sperare 1n se stesso. E coloro che serbarono al pari di te il culto dei grandi-' eterni ideali, ~' allontanano magari per un senso melanconico di ammirazione, e I' ammirazione parmi davvero ·soverchia • •~ questo caso : che resterà attorno a me, quale araldo griderà la nuova parola ? . Bi lioteca Gino Bianco

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