\ , I . I r • ., I .. ' ' , . ' • ) • • fuori e cercare nelle industrie e nei commerci le _risorse pe,r la propria vita mentre le popolazioni asiatiche erano pfevalentem·ente agricole perchè sfruttavano i ricchi terreni dellepianure. · . Però tutti i .ricordati elementi, •che in un certo senso potrebbero dirsi esteriori,· non sarebbero ancora abbastan?a significatjvi se non si integrasserd ·con un elemento interno essenzialmente morale,. la coscienza di costitu.ire un determinato gruppo nazionale e la consegu~nte volontà di appartenervi: ciò che il ·Re- .nan chiama anima nazionale. · . Questo sentimento morale unito a tutte le altre caratteristiché materiali ci permette di arrivar<?.a una n~tta differenziazione tra gruppi, naziona,,li. Ma qùesto _ancora non basta: la nazione perchè abbia rilevanza e diventi persona dal punto di vista del diritto ·ii1ternazionale bisogna che . sia r1uscita _a darsi un organismo stata1e. · . Soltanto allora essa può assumere la per- ~onalità , e diventare sog:setto di diritto di fronte agli altri. Stati. · Vi ho detto che il diritto internazionale è essenzialmente un prodotto storico; esso riconosc~ gli Stati co_mesi sono storicamente formati senza farr1e il processo politico; onde se uno Stato non è nazionale non si può condannarlo p_erquesto solo. Con questo però non si deve dire, come è stato detto anche recentemente, che la teoria della nazionalità sia ormai .superàta. Essa anzi conserva sempre il suo valore. Certamente uno Stato sara più perfetto, ·quando . più potrà fondere insieme l'elemento politico con l'elemento nazionale: il contrasto tra questi .due elementi è pericoloso, e lo mostra lo sgretolarsi di forti compagini come l'Austria Ungheria. Una delle cause della grande guerra mondiale è stato il cattivo assetto delle nazionalità. Si è molto parlato, in questi ultimi tempi, di un preteso conflitto fra il nazionalismo e l'internazionalismo, e vediamo in quali termini esso si possa ammettere. Come sentimento il n.azionalismo è antico e si capisce, corrisponde al sentimento di patri·a che è insito in ogni uomo. Come qoftrin1 esso è recente e,sorge prècisamente, come voi ·rammentate, per reazione : contro il materialismo storico, che si direbbe ·meglio determinismo econon1ico: il quale aveva degradato il processo produttivo delle nazionalità riduc_endolo a un puro fenomeno economico. • BibliotecaGino Bianco ,. • Le dottrine socialistiche avevano esage-:'· rato i' postulati del determinisn10 economico negando le questi~ni internazionali, o metten- 'do1e in seconda linea, riconoscendo due sole rf ali nazioni; da ura parte i possessori di_ ben.i, dall'altra il protetariato. Ora questo semplicisrpo è già stato smento dai fatti. Prima di futto si era osservato che· ,non era affatto veto che le so.cietà moderne .., tendono a dividèr~i in due grandi gruppi ..o. pposti, mentre tendono invece sempre verso una maggiore fusion.e1 e non è neanche vero eh~ tutta l'attività umana sia determinata da motivi economici specialmente in materia politica.- Per •ricordare un solo tatto; il determinismo economico è stato 'di recente smentito gloriosamente da tutti quei nostri connazionali che, di spontanea ·buona volontà durante la guerra, hanno lasciato interessi gravissimi nei paesi nei quali erano andati a trasferirsi per correre volontari a servire sotto le armi la Patria. . Contro quella concezione aveva reagito il nazionalismo; in parte per motivi ideali, e sopratutto per la insopprimibilita del concetto e del sentimento di patria, in parte anche per la reale convergenza di interessi' intorno a gruppi etnici. , Ne consegue una forte·coscienza realistica degli interessi materiali e morali della nazione e una energica difesa di essi non affidata ad ordinamenti ésteriori ma a forze vive che si esprimono dalla nazione stessa. La natione .deve trovare in se- la forza di grandeggiare e avere la coscienza ~i compiere ·1a sua mis- ., sione nel mondo. L'esagerazione della conce- _ zione nazionalistica, che potrebbe dare origine a imperialismi pericolosi, sarebbe quella di negare la interdipendenza nella vita nazionale~ di non vedere nient'altro al di fuori di sè, arrivando ad una p~icologia infantile sotto un apparente progresso: la psicologia del fanciullo .che afferma se ·stesso come unico essere al mondo. . Ci sono indubbiamente interessi internazionali corivergenti .come ce ne sono dei divergenti, ma pacificamente componibili. Con tutto questo resta fondamentale che una nazione de:ve trarre da sè la forza di affrontare anchè, occorrendo, i supremi cimenti; non deve cullarsi nella falsa sicurezza di una protezione che possa esserle offerta da ordinamenti di fuori. Deve contare in sè e su di sè e 0 in questo senso credo che una rigida educazione e una ferma_ disciplina nazionale debbano sempre più affermarsi come necessarie. --
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