Vita Nova - anno I - n. 1 - 15 marzo 1925

t • ' I • - -2- • - , • • Ecco la ragione fondamentale per cui _n_on è possibile .costruire una_teoria della poht1ca come un che di sistematico, di definitivo. . Se la politica è storia e la storia è la stessa vita ·che noi tutti quanti viviamo, anzi che tutti ·quanti f~cciamo, è naturale che la politica debba segHire la medesima ·sorte della stori~. Tuttavia non bisogna credere che affermando che la. politica è una cosa sola colla storia, e qui-ndi uri continuo divenire,.noi non possiamo dare una comunque visione di essa. Giacchè è vero, verissimo, che la politica deve trattare esseri viventi, individui pulsanti con tutto l'universo, ma è anche vero, verissimo, che gli individui devono riferirsi ad una totalità, che o si c~iami umanità, o ·società o stato, è sempre totalità. Giacchè se noi diciarno che la storia è la base, il fondamento su cui costruisce il politico, è naturale un'altra conclusione ed è qu·esta, che il senso politico è identico con il sensa storico. Onde tutti quei politici che sono· privi di senso storico, sono anche privi di senso politico. Ma qui qualcuno potrebbe domandare: · Voi parlate di .politica, ma che cosa è in fondo questa politica? · Giacchè da una definizione è necessario partire. Ora per politica s'intende la dottrina dello stato; ma questa dottrina-dello stato ha subìto 'variazioni nel corso dei secoli. Altra era la concezione ,dello Stato che si aveva nell'antichità greco-romana, altra quella del Medio Evo; altra infine que1la dei tempi moderni. Certamente nell'antichità greco-romana noi - abbiamo una c;oncezionedello stato profondamente suggestiva. Basterebbe citare la Politica di 'Aristotile che è addirittura il capolavoro della grecità, e. che ha tratto in ammirazione tutti quanti gli spiriti pensosi. Ma la concezione dello stato presso i greci e anche presso i ro.mani, era rigorosamente àeterministica e quindi paragonabile al destino o fato. Vale a dire che lo stato era concepito come superiore a tutti gli individui. ·Ma se lo stato è superiore a tutti gli individui, ·gli individui non sono che se-mplici strumenti o semplici mezzi. Di qui deriva la svalorizzazione della personalità umana. · Col èristianesimo invece noi assistiamo ad un profond<?rivolgimento. dei valori politici· il cristianesimo conteneva in sè un· principi~ rivoluzionario che fu ·capace, come a tutti voi è noto, di scòmpaginare la vecchia civiltà greco-romana, e questo era -precisatuente il principio dell'amore. . ·Bibli teca Gin Bianco Dio- scende sulla terra per amore degli uomini e gli uomini sono tenuti ad amare il loro Dio.. Ora l'amore di Dio e l'amore. del prossimo costituiscono, in definitiva, un solo amore. . Questo principio dell'amore, che sembra a prima vista- così ovvio, _eraa _quei.tempi u~ principio profondamente r1voluz1onar10perche in esso ha radice il vero concetto della moralità. In fondo, in tutta la civiltà greco-romana~ la moralità era qualche cosa di dato, di posto, di voiuto : era la volontà degli Dei che l'uomo non contribuiva a costruire ed a creare. . Ecco la· ragione, per cui noi diciamo che tutta la civiltà greca, malgrac;io tutte le sue meravigliose manifestazioni, artistiche, politiche, filosofiche, è gravata sinistramente dal concetto della civiltà o dal concetto del fato, a cui nepp'ure sommi intelletti, come Platone e Aristotile, seppero sottrarsi. Ora la moralità è concepibile in quanto noi ci sappiamo costruttori della nostra personalità, ma se ci riferiamo a qualche cosa che la supera, cioè a1la volontà divina, che è concepita come assolutamente necessaria, la moralità non ha più ragione di esistere. Laddove il principio dell'amore, proprio del cristianesimo, e che è innestato in quell'altro di redenzione, importa il concett9 della moralità come autocreazione, cioè come personalità veramente libera. Tuttavia bisogna pur d'ire che esso fu presto annebbiato o oscurato dai pensatori posteriori, cioè del Medio Evo, che costruirono tutta una nuova politica nella quale lo Stato come qualche cosa di umano fu interamente svalutato perchè esso era un semplice strumento di un fine trascendente, e - questo fine trascendente è costituito, co~e è facile capire, dal mondo ultra terreno. Donde . una completa sva-lorizzazione della umanità. L'umanità tion poteva riconoscersi in questa politica dove l'uomo era un semplice fantoccio, quando venne terribile, tremenda. la reazione contro lo spirito medioevalistico, Si incominciò allora· a sublimare l'umanità anzi a divinizzarla. La grande voce che sorse contro la concezione medioevalistica fu quella di Nicolò Machiavelli, il quale p<'se lo stato come potenza o co1ne forza, e, in quanto tale, u.na co- , struzione tutta umana. Ma dopo il Machiavelli noi assistiamo ad · una effusione di teorie politiche le quali_vanno sotto il nome di giusnaturalismo. Che cosa è il giusnaturalismo? E' la teoria che pone il diritto naturale come fondamento- della società. Questa teoria • - , • • • •

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