Vita fraterna - anno IV - n. 3-4 - 15-29 febbraio 1920

VITA FRATERNA cci affascinata da qnel miraggio di rivendicazione e di giustizia, si apre la s1w ternbile strada in avanti. » Nel programma comuni.sta, quale •risulta dailla sua «vulgata» (Yedi Rivista Coniiinismo N. r), è ancora il Manifest-0 ~i comunisti cli Marx che ne informa il pensiero: il programma di Marx doveva coalizzare in un corpo unico i lavoratori di ta,tti i paesi, i quali, ,dopo aver in:debolite ,e rese nulle le varie compagini ·s,tatali, neces,- :sari-amente si sarebbero .riuniti in un.a sola famiglia. Questo programma ,pero, in un successivo adattamento alla re:altà dell'id,ea pura socialista, fu relegato in .soffitta; e quando -questa fras·e fu detta, :non era oer,to priva di sig111ifi,cato. {\.tlraverso a lotte teooci a coalizioni di interessi, a Sindacati, a organ.izz,azioni forti di lavo-ratori, si andava pacatamente verso forme super_iori di, -org.anizza.zion:i ,sociali davanti a-lle quali il presente c,narchis:mo liberale, sar•ebbe pa-rsa una forma sociale primitvia come .sono primil'i'Ve ai no·stri occhi le organizzazioni gentilizie e famigliari del mom::lo preromano e germanico. Legisla.z-ioni, sociali, previdenza, . organi di istruzione .per le oia.ssi meno fortunate erano ,e sono freni al ,capitalismo bruta4e e mezzi per far partecilpe la massa del popolo del benes,sere ·collettivo, del governo e della vita in igener•e. Questo pensano e questo operano i socialisti minimali,sti, riformrsti, e soi:i.ildemocratici. N-essuru va.Jore avev•a .prima del1la guerra il comunismo, al quaie forse nemmeno Marx credevia. . Viene il fattore guerra. Che cosa è sta'ta la guerra? Forse una periodi'oa esplosione di! violenza. Io non l'indago. ·Certo è che lo :stato d'animo, d'eccitazione e di odio ha invaso tutte 4e da~si. E con1e il capitalismo ha degenerato nella p!lutocrazia che, come dice il Laibriola, è il ,prodotto tossico più violento del capi-- talismo (r) così dall'ahro lato la massia gilà socialista (e di ciò non si può fa,rJ,e ,to.rto perchè -è ·il s,u~ interes<se) ha prodotto il 'bols•cevi:smo - e quir usq le stesse ,parole del Labriola, invertendone il significato - -che è ili prod'ot'to tossico e più violento del socialismo. Dunque per me Ìl Bolscevismo è uno stato d'animo. Una reazione violèri.ta ai n,efasti· della .plutocrazia. Natum•lmente ha conta-giato i· popoli vinti, ridotti i111condizioni di servitù •e fra i vin,- citori ha oolpi,to i più poveri. Infatti, in questi, ultilmi, specialmente in Italia, un lievito enonne di scontento si diffonde. Gli scopi, ideali della guerra conculcati, i van~aggì, sfumati intera.mente con l_a (1) LABRIOLA: Yiolenze e demenze della pluto,razia, • Crit,ica Sociale • T919 -pagina u5. BibliotecaGinoBianco

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