Vita fraterna - anno IV - n. 1-2 - 15-30 gennaio 1920

12 VITA FR... TER)IA spande. L'1,icceUo mattutino cinguetta e chiede: - Donna, che hai tu trovato? - N è. fiore, nè ar01nati, nè fiala odorosa: è la tucr spada terribile! M eravigli,a pensosa n-z,,itiene; che dono è mai questo! Io non so dove celarla. Son vergognosa di portarla al fianco, io debole donna, ed essa mi f erùce quando la stringo al 1m:opetto. Pure il mio cuore deve sostener qiiest' onore, il tuo dono d'un peso do--. lcroso. D'ora innanzi nel 'mondo per ·me non vi sarà panra. alcuna, e in ogni mia lotta la vittoria sarà tua. Tu mi hai lasciata la 11-iorteper compagna, e della 1nia vita io l'incoronerò. E' meco la sua spada per, recidere ·ogni lega11ie, e per me al 'mondo non v'è paura alcuna. D'ora innanzi io rinunzio a ogni vano ornamento. O re del 11,io cuore, mai più conoscerò l'attesa e i pianti nascosti, mai più l<: ritrosie e le dolcezze. Più non 'TnÌ adorneranno i fragili vezzi· lfggeri: per monile mi hai data la t11a spada. Chiu,1:11queveramente viene a conoscere i canti di Tagore sperimenta come or l'ur10 or. faltro gli risuona in cuor,e som~esso e continuo, quasi voce cLel'la.propria vita. E' ciò ·che ·sempre avviene per le espressioni che possono dirsi universal.i: infia,,ite .anime vi ritrova,1110 e stesse; ciascuna vi sente la parola della propria -esperienza, e insieme la paroJa che lo Spirito uni.v•ersale · mi-sterÌ'o,samente r~vol-ge propri-o a le.i, a soddisfare il •suo persona-le intimo gr.ido. Io so d,i· una vita che a lungo fu accompagnata da ,questo canto: « In fondo aUa V'ia pietrosa, in contrada di vergi11e so/.itudine, l'Amico siede ti~tto sold.. Oh 110n tradirlo; sveglia-ti, ri,_ sveglia-ti! Che vale se il cielo ansa e tre,ma nel/:afa mcridia-na - che vale se l'ardente dese1·to stende il suo mam,to di sete. P1,1(1'non vi è gioia. nel profondo del tuo c1wre? P;ire ad og11i f'1io passo non vibrerà J: a,rpa della, via con 'dole e 1n11.sk.a dolente?» (55). Gli spaz.i deserti nell'afa nner.idiana, i'l manto di sete, ,esprime profondamente per quesito spirito. ciò che egli dov,eva affrontare per giungere ,]à ove Iddio lo aspettava. La gioia i111fondo al cuore, la musica doloo,te e dolce che si· leva dalla via sonora al calpeistìo dei passi umani, beniedicevano ~l fas<cino che av,eva per lui la vita, il bene eh' ,esso vi sen,tiva, pur nd dolor,e, lllel fastidio, nella stanchezza: .gli risonava in musica i,l travaglio umano. « In contradla d'i vergine so\.i:tudine, in fondo alla via ,pi•etrosa,. l'Amico siede tut,to solo ..... ». Ora, in vane guise i•l cl'ivino Amico, BibliotecaGfno Bianco

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