Vita fraterna - anno IV - n. 1-2 - 15-30 gennaio 1920

IO VITA FRJ\TERNA E al Giardi•nierc si rj,c.olleg,mo i seguenti canti· fem!ninili. Le liriche del Giardiniere son ben lun,gi dal contener•e tutte le note dell'a111ima muliebr•e, però quelle 11ote. che v.i risuona11Jo sono toccate con profondo e dleli,cato intuito. E dopo tanta l•etteratum nostrana ohe celebra il fascin·o <li donne •,convulse e i11d'urite, è con un senso d'i refrig,erio che ci volgiamo alle donitle intraviste nel Giardiniere, umili e dolci sèmpre, anche nella più cocente amarezza. Oh quan a più di,gnità in questa umiltà dolce ,che non in quell'eleGante sfoggio d:i superiorità, i'lltquelravidità di do111i11io.Quan- ·ta verità e quanto r:1iistero iru questi sentimcriti ,ohe cons·èrvano viva ogni loro natu -ile cociplessità e -sfumatura perch.è l'espressione, v·eramente f.emmin.ile in questo, non s'attenta a violarne J'.i11itimo,ma li man.i.festa senJZa mostrarli, narrand:o lievi fatti esteriori è foggiando ingenue immagini ·da fiaba infan,tile. Quanta più profondità in questa semplicità che non in ,qul!gli acrobatismi ccr,ebrali e lussuriosi. Altro vi è pure nel Giardiniere, altre note dolorose e cupe, come una morte che J)receda la rinascita di Gitanjali ,e inconsciamente la invochi•; ma a Gitanjali ritornia.rho per ora. Noi aibbiamo già i11co·ntrati i due carrirt:is,eguenti, con1JSiderancLolinel .Joro simbolo; ma se es,so ,è così vivo e drammatico, è perchiè vivo e drammatico è <la per S!è il si,gnifocato 1,etteral,e. La do1ma che disseta il viandante alla fontana .ha molte raffigurazioni nell'arte, ma !1essua1a vale questa. Del viandMlit:e è detto ben poco, pur,e ,egli ri,empi•e i-1•canto, anche prima di comparire; è rivolgenido a lui il pensiero che la sil,enziosa . ri,evoca l'ora che pr,eoedette la sua ~-enuta. Egli ha .dato significato all'ozio ,sognante che la tratteneva a'11a fontaT11a. cullata dai lievi suoni campestri. Se ,eHa ripensa a quel suo indugiare, è solo perchè ,poi egli è •companso rivela,rudo!,e che quella sua vaga inco11scia asvettazione era già piena di lui; ella sente questo nel nuovo valore çhe ha per lei nel r,icordo quell' ora languida e nostalgica. « I suoi occhi erano tristi, la sua voce era stanca»: il pensiero di lei non formula ,altra ,c\c:scrizion,e; s,egna inv,ec•e qualche particolare - un profumo, U111 canto <l'uccel'lo ~ che ora e per· sempre si è fuso nella ·sua memoria con l:a figura di lui, con l'atto suo di bere; pure, ·Io straniero, non oggettivamente ma quale ancora vive i11 lei, noi lo rie;~rdiamo irt11siemea lei mentre commossa e pensosa dia rimarne nello stesso posto, fra gli stessi suoni; lo. stesso mondo, che ha assunto. nuovo valore, perchè è passato lo stra!l1ll,eroed ella gli ha dato da bere. Essa .11011gli lha ris,pos-to, non ha prommziato una parola, e questo suo silenzio, eh' •flla ,non tenta spiegaire, aggi'llnge BibliotecaGino Bianco

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