Vita fraterna - anno II - n. 10-11 - 15 giugno 1918

VITA FRATERNA donnine, se hanno del buon tempo da passare negli Ospedali d~ guer. a, diamo loro ,anche questo gusto ». E c01i quesrt:a condiscendenza vi era anche molta d~ffìd'enza, o molta indullgenza rassegnata. (Sarebbe stato molto mig:iore un attéggiamento Spassionato, sereno, che avesse penne ~o di giudicare le atti.vità, di scegliere i valori, cli affidare le responsabilità, senza riguardi persona!~, con quel·la severità giu ta, anche, che è frutto d~ stima e chiede e suscita il meglio). ci è entrate neglli Ospedaùi mi'1iitari come un persona!,e superfluo. M.a non vi si è fatto un avoro superfluo. Le suore e i militi s.p;esso ci hanno dimostrato di giudicare che quel che facciamo noi poteva ess•er fatto altrettanto bene o meglio da lor.o soli .... o aqitrettanto bene traJl,asoiato. Ma i ·pazienti nostri ci hanno cllin10's,trato Sjpessiss'imo dli non pen- aria così, e la !,10Sra coscienza. pure si è pronunciata. Individualment,e, anche l'atteggiamento, verso di noi dei nostri superiori, - medici, direttori, e autorità mihtare ( specie di. quelli il cu'i giucli'zio più vaJe) - si è in genere andato mocl'ifica.nclomolto in nosll:ro favore. Ci si utilizza veramente, ci ,si sii ais 1 segqano compiti, ci s,i dà responsabiliità. · Ma;, ripeto, la, posi:::ione nostra ufficiale ,ion è mutata. Siamo an_ cora, nei qu:adri clegl,i 0s,pedah militari, un personale soprannu- .merario, ossua con idera.to u,perfluo, non r-iconosciuto ufficia'lmente, senza gradi nè autorità co tituill:a. ' I Questo e male, Permett~ l'ingom:bro cli persona,!e che noi po,triemmo sostituir1e, e sostituiamo di fatto nell'aittività, ma che pur rima.ne, ozioso, svogLiaro, - imboscato, - invece· di lascia.rei il poisto ed essere utilizzato al,trimenb e a1 ltrove. Per e empio: Oe mansioni dei caporali di riparto, dégli aiutanti di sanità, clegflirscritturali, sono - in roce Roissa. - sbrigate eia.Ile stessre Infermiere). E intralcia, la nostra stess•a opera, con danno dei nostrt pazienti. Bisogna aver provato a chied'ere di far sil,e111Zio di .parlar oittovoce a un p,iantone che -voc~a.,nella corsia in. cui un ammaJ,ato gra~ ve cerca irnva.no il niposo, o in cui forse è un, morente_. .., ,e a sentirsi ri&.pondere in malo modo o con un'aazata di s.palle.... ; - bisogna a1ver provato a domandare di fare u11a corsa in cucina al piantone, non potendo o non vo,Jendo noi abbad'onar,e la corsia, e sentirsi ri pondere « non tocca a me», o « non adesso ! »; - bisogn,a aver provato a rivol.gere a uno di questi un rimprovero ben· meritato, e sentirsi ri panciere « Lei non ha le •stellette» .... perBibliotecaGino Bianco

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