Vita fraterna - anno I - n. 7 - 10 luglio 1917

VITA FRATERNA rideva con la bocca spala_ncatasui denti bianchi: poi, senza parlare, mi prese una mano e se la portò contro il suo mento aguzzo di vecchietto. Ma risorse a poco a poco e divenne sempre più pensoso e desi– deroso del suo lontano orto che lo aspettava laggiù, nel sole, a Spotorno. - Mi diceva : . - Ah se potesse mangiare dei miei cavoli e delle mie carote : non se ne possono trovare di più buoni. E ci ho di tutto nel mio orto: provi a dirmi il nome di qualche erbaggio: vedrà che non ce n:è uno che io non l'abbia. E poichè stava meglio, partì anche lui, con la sua schiena curva e fasciata, ma sicuro di guarire ormai. Il nostro ultimo colloquio, mentre lo accomodavo nell'ambulanza, fu semplice, ma tanto commovente. Io gli dissi: - Ricordatevi di noi, Leone. Sì, signora. È un dispiacere lasciarci, vero? Sì, signora. Ma dobbiamo pensare che è stato anche un gran conforto a vicenda il conoscerci. Medici, infermieri, soldati facciamo ora una sola grande famiglia e anche dividendoci, ci ricorderemo e ci vorremo bene. - Oh, sì, sì proprio. - E il nostro reciproco affetto si tramuterà in forza di lavoro, di operosità, di bontà. È più facile mantenersi buoni quando si vuol bene a tanta gentè, vero? Gli occhi grandi, spé!tlancati come due finestre nel viso magro, as– sentivano. - E presto ritornerete· al vostro orto e lo coltiverete come prima. Coltivare la terra è l'arte più nobile che ci sia e ogni volta che i vo– stri pomidoro e gli erbaggi e le frutta matureranno pensate· a me, pensate con quale consolazione io ammirerei tutto ciò che fate na– scere voi con le vostre fatiche dalla terra. E allora, nella stretta dell'ultimo momento egli osò dire la grande cosa che non aveva mai saputo sprigionare dal suo cuore u_mile. - Io voglio bene alla terra, signora, ed anche a lei. - Anch'io a voi, Leone, come a tutti i miei soldati. Che Dio vi benedica. Addio. - Addio, signora. , E l'ambulanza si mosse e Leone sparì. E probabilmente non lo vedro mai più. ELISA 1IAJER RIZZIOLI. BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=