Vita fraterna - anno I - n. 7 - 10 luglio 1917

220 VITA FRATERNA fatto, appunto perchè si è sempre esplicata come una serie di atti personali, staccati uno dall'altro, e troppo spesso in contrasto uno con l'altro. Ciò dimostra che non si è raggiunta ancora la disciplina ne– cessaria, che non si ha il collegamento fra i vari centri, e che in ogni1- no di essi non vi ha la fusione .necessaria fra i membri. Prima di cominciare qualsiasi lavoro occorre dunque riordinare quel!o che dovrà essere l'ente collettivo, operante: se ciò potrà. farsi comincerà per il femminismo italiano il vero periodo di vita, se no passeranno ancora molti anni di esistenza embrionale. E per non fare della vana accademia credo che sarebbe utile subito mettersi d'ac– cordo sulle norme che formano la base del femminismo: norme che non possono essere cerveBotiche. -- E mi spiego. In altro luogo (1) fu esposta l'idea che il femminismo è un fenomeno sociale, effetto della ·sconcordanza fra l'evoluzione spirituale della umanità da un lato, la legislazione scritta e le consuetudini dall'altro. Uno dei due termini, cioè il grado di evoluzione della società civile media, (che spiritualmente funziona da dirigente), è quasi do– vunque uguale; l'altro termine invece varia: ciò è la legislazione e la consuetudine. Il femminismo avrà quindi un patrimonio di norme fondamentali, generali, fisse, uguale per tutti i popoli; mentre ~vrà un insieme di norme particolari, che varieranno di paese in paese, anzi di regione in regione, secondo il variare delle disposizioni legislative e consue– tudinarie, a avrà pure un metodo di azione diverso secondo i paesi. .. •i' * * La norma, o programma fondamentale massimo, generale e immu• tabile è il seguente: .e La donna ha tutti i diritti civili e politici che nella società 11 umana competono ad ogni singolo individuo. « Questi diritti debbono essere amplificati in confronto all' uomo « per la particolare posizione che la maternità conferisce alla donna « nella famiglia e nella società. l) E su questo credo non vi possa essere diversità di parere. Le discussioni e le difficoltà cominciano invece quando si tratta di stabilire il prograrI}ma parziale e particolare del femminismo ita– liano, e il corrispondente metodo di azibne. Tale~argomento faremo oggetto di ulteriore studio. Maggio 1917. ENZA. (I) Nel N. 0 di M1.nio, in cui co:n;,arve il prim::> _articolosu_questo soggetto del chia– rissilll') m~dico, ora in trincea, che si nasconde sotto Il pseudonimo Enza. BibliotecaGino Bianco

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