Vita fraterna - anno I - n. 7 - 10 luglio 1917

VJTA FRATERNA 217 moria. Egli riudiva la sua voce rotta e appena percettibile, i suoni .. quasi inarticolati delle ultime parole: « Vado dal povero Papà, vado dal povero Papà ». Non tutti i figli aveveno inteso. Egli sì. Ella s'era provata a ripetere, più e più volte, affannosamente. Allora egli le aveva susurrato all'orecchio parole di fervido consenso, di fede in Dio, di sicurezza che lo spirito del Padre - che l'aveva adorata - fosse realmente presente. E!la aveva avuto uno sguardo riconoscente e non aveva parlato più. Ora anche egli andava a Loro. Ed essi gli si avvicina_vano.Erano là. Oli parve che un chiarore improvviso illuminasse il vano dell' en– trata. - Essi erano là. E gli tendevano le braccia. Che luce nei loro visi ! - Oli pareva che il cuore gli mancasse nell'ineffabile dolcezza. Anche Iddio era là. - Egli si abbandonò alla visione sovrumana, piangendo come un bambino e gli parve di inabissarsi, di naufragare in un oceano senza confini. La pace eterna. Ma una voce umana, ancora,. lo riscosse. « Non c' è più polso » - disse accorata. Era la voce del capitano medico. Il Cappellano aperse gli occhi, lo guardò. Il viso del dottore eta illuminato da una luce oscillante che qualcuno dall'ombra, gli veniva porgendo. La fiammella guizzò, un altro viso si sporse. Era Gilardi. Oli occhi del morente si spalancarono. Egli trovò ancora la forza di chiamare il suo figliLioloper nome. « Come mai sei qui? » Gilardi si mise a singhiozzare perdutamente. Poi incominciò a parlare con voce concitata « Sono stato ferito anch'io. Ma non è niente. Guarirò. Ma Lei, ma Lei... » Poi una parola grande proruppe: « Potessi morire io al suo posto! )) Dall'anima del Sacerdote un'altra parola salì, si precisò chiara e solenne, come se Gesù la ripetesse per quel cuore indomito e anche per lui: « Nesstin amore è più grande dell'amore di colui che dà la sua vita per i suoi amici ». Egli annaspò con la mano. Il dott.ore capì. Anche sul suo viso austero scorrevano lagrime. Sbottonò delicatamente la giubba del Cap– pellano. Cercò. Trasse il Crocefisso e glielo porse. Gilardi si era in– ginocchiato dall'altra parte, sempre reggendo macch.inalmente la can– dela con l'unica mano libera. Dall'altra, fasciata alla meglio, scorreva il sangue. BibliotecaGino Bianco

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