Vita fraterna - anno I - n. 5 - 10 maggio 1917

VI1'A FRATERNA 141 gli sembrava di vedere l'espressione severa, accigliata della moglie di udirne la voce lievemente aspra. e Leone, tu mi offendi, mi giudichi male. » Così, proprio così l'avrebbe rimproverato. Gli parve che avver– tita del suo dubbio ella gli fosse realmente apparsa per un attimo. Che avesse realmente parlato. E si sentì più tranquillo. Da un letto di fronte si levavano tratto tratto gemiti penosi. Doveva molto soffrire quell'infelice ! Forse gli avevano amputato una gamba, forse un braccio. Quelle coltri bianche tutte uguali quante disgrazie peggiori della sua nascondevano!! E nell'edificio c'erano tante altre camere, tanti altri letti. E quanti altri ospedali nelle retrovie, in Italia. Ecco, ora ripensava al suggerimento del dottore e le parole gli risonavano pure d'ironia. Sì, Dio era stato misericordioso con lui. Forse alcuni de' suoi compagni che la sera aveva lasciati inco– lumi erano morti nella notte. Un contrattacco... un bombardamento ... e quel « cecchino » che l'aveva ferito? Lo vedeva irrigidito, dietro il cespuglio, incrostato di brina. Aveva ordinato alla vedetta di non uc– ciderlo. Ma qualche volta senza volere ... La mira non sempre è esatta. - Bisogna risparmiare la vita ai nemici quando è posssibile. Anch'essi hanno una famiglia, dei bimbi. Anch'essi hanno un dovere da co~piere nella vita, un errore da riparare. Vincere sì, vincere bisogna. Ma tanto più bella è una vittoria quanto meno s' invermiglia di sangue. In queste riflessioni vibranti di un ardente amore si sopì ogni inquietudine. E a poco a poco per un abbandono dolce s'immerse nel sonno. - Un raggio di sole indugiand.o sull'occhio superstite Io destò. E gli parve che insieme con il sole entrasse dal giardino per l'ampia finestra un'onda di melanconia. -- Sole apatico d'inverno. Cime di pini in lontananza incipriate di brina. Lamenti sommessi. Respiri faticosi. Contorsioni lente sotto le coltri. AI primo destarsi stupì di quell'insolita visione. E Io agitò una vaga inquietudine. Meccanicamente portò una mano a l'occhio che gli doleva. II contatto morbido del!' imbottitura gli fece ricordare. Quasi subito udì uno scalpiccio affrettato. L'uscio s'aperse e la prima sorpresa entrò. * * * Una processione di uomm1 in camice bianco. Giovani tutfi. Sbar•· bati. Lisciati. G!avi ne' gesti, quasi solenni. BibliotecaGino Bianco

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