Vita fraterna - anno I - n. 5 - 10 maggio 1917

• 174 V1.TA FRATERNA • Leggere, dire, recitare, significa spiegare, facendo il commentoeste– tico, nota la Mazzoni nel suo libretto, e tutti quelli che hanno assistito alle sue letture possono assicurare d'aver tutto capito, anche quando ella ha recitato delle cose difficilissime. La sua arte profonda e fasci– natrice, servendosi soltando della voce, ha sempre penetrato le menti e i cuori degli ascoltatori, a11che dei più umili, e le ore sono apparse troppo brevi per quel godimento inatteso. In realtà, nessuno che aspiri ad avere quel che si suol dire un'educazione completa, dovrebbe trascurare quest'arte del dire e del leggere; molto meno poi chi aspira a parlare in pubblico, ad essere conferenziere, oratore. In nessuna delle Scuole Normali dovrebbe mancare l'insegna– mento della lettura. Insegnanti, che avèssero ben appresa quest'arte, porterebbero in ogni angolo del nostro bel Paese il soffio vivo della lingua di Dante, si sentirebbero meno soli e abbandonati, anche se la loro scuola fosse in luoghi sperduti, nel fondo di una valle o tra i di– rupi delle montagne e ne guadagnerebbe la scuola, quesrarma poten– tissima, con la quale dovremo continuare la lotta, anche quando sarà cessato il rombo dei cannoni e l'Italia avrà conquistatQ tutte le sue frontiere. ADELE RIVA. Dalla lettera di una. do1111a dei n1onti dell' Abruz~o al 111a– rito in guerr.1. « ••.•• Qui nulla di nuovo. Viva l' Italia, morte ai nostri stupidi nemici; combatti da valoroso: noi qui in questo angolo di terra abruz– zese, sappiamo tutti quello che succede, e quello che bolle in pentola, e se 11:::in avremo pané mangeremo fieno perchè speriamo, e tu caro marito muovi fidente nella vittoria, e come ti ripeto, fregia ancora una volta di novella gloria la tua bandiera ; sii amante del tuo onore, e pensa che è cento volte meglio morire crocifisso vivo che essere pri– gioniero morto del nemico. - Combatteremo, caro marito, sino all'ul– timo respiro perchè è meglio morire che essere schia·vi nella nostra patria. Coraggio amato marito; a noi sorride la vittoria: o tutti liberi, o tutto un cimitero. S. Ruffna, 26-12-1916. Tua consorte amatissima N. A--s-::--A. BibliotecaGino Bianco \

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