Vita fraterna - anno I - n. 5 - 10 maggio 1917
VLT.-\ FR,\TERNA 159 siasi progresso sulla via dell'Illuminazione, avere qualsiasi influenza vivificante sulla coscienza, sul pensiero e sulla vita altrui. La stessa cosa poteva applicarsi ai laici cattolici e al mondo profano in genere - a tutti insomma che aspirassero in. qualche modo alla vita spiri– tuale. Ad essi poteva non spettare il decidere i 11 materia ecclesiastica , ma a tutti incombeva di ragggiungere l' « integrità » in un modo 0 nell'altro. Cosa facevano i presenti per conseguirla - avevano consi– derata questa questione - st.avano risolvendola? L'oratore si fermò un istante e lasciò scorrere il suo sguardo sul– l'uditorio, non come un accusatore, ma solo come chi si permette una benevola interrogazione, colla simpatia e comprensione di una ricca umanità. Sapeva bene, continuò dopo un momento, come fos~ero grandi le difficoltà della vita secolare - la perplessità derivante dalle sue esi– genze contradditorie - l'apparente impossibilità talvolta di trovare un'espressione per la propria coscienza individuale senza sembrare di violare i diritti altrui. Epperò questi conflitti erano solo apparenti e quanto più si progredisse in armonia col divino in noi, quanto più si fosse avanzati sulla via della Purificazione, tanto più si troverebbe modo di rimaner sempre fedeli alla luce individuale senza urtare in nulla l'altrui volontà. Ma ora avrebbe aperta la discussione su questo punto, disse alla conclusione del suo discorso, e sarebbe stato lieto di spiegare del suo meglio qualsiasi caso che gli si fosse sottoposto al riguardo. Intanto non dubitava che nessuno avrebbe contestata la verità del prii1cipio generale -- che una perfetta sincerità e coerenza di vita costituissero necessariamente l'essenza stessa della purificazione. Terminò la sua allocuzione con u11breve accenno al potere che acquista la vita individuale una volta che sia integrata - alla chia– rezza colla quale la fiamma spirituale se ne sprigiona - ai compensi e alle ricchezze che ne derivano tanto maggiori sempre del loro co– sto. Una frase specialmente colpì Maimie infine e ie fece compren– dere ciò che Margaret doveva aver avuto in mente dicendole che tro– vava la sua migliore «compagnia» fra questi combattenti nel campo della ricerca spirituale. « Ci avviciniamo ad un'epoca», disse Padre Nlelloni, "'in cui tutti saranno, per forza, o mistici o miscredenti - partecipi, in una parola, della vita di Dio, o agnostici completi, erranti ne Ile tenebre. Questo sarà il risultato di quest' epoca scientifica. I suoi progressi ed il suo potere sono tali che se una vera scienza dello spirito non giungerà ad equilibrarli, l'ingenua fede di un'epoca più semplice ci abbando- BibliotecaGino Bianco
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