Vita fraterna - anno I - n. 5 - 10 maggio 1917

158 VITA FRATERNA strarlo coli' esempio del movimento modernista, essi sapevano bene, diceva egli, che anche fra i modernisti non vi era unanimità di vedute e come ciò fosse giudicato per ii modernismo un segno e una ragione pi debolezza, e ciò perchè l'uniformità rappresentava tuttora il crite– rio dal quale la maggioranza giudicava della forza e quasi della verità dei sistemi religiosi. Egli riteneva invece che la varietà stessa era un segno di vitalità del movimento modernista, perchè, se la religione stava veramente attrav~rsando un periodo di transizione, se era vero che dovrebbe venir riconosciuta da tutti e in questo secolo stesso più per un' immenso processo vitale evolutivo che non per qualcosa di statico e fisso, allora la varietà dei contributi individuali non potrebbe essere mai abbastanza grande. Disse .che si riservava di trattare più ampiamente questo punto nelle sue future conferenze perchè era con– nesso con quella suprema rivelazione di vita spirituale che era staia portata nel mondo da Cristo e col nuovo intenso risveglio del senso spirituale nell'umanità in genere che si verificava solo ora, dopo die– ciannove secoli di gestazione e ch'egli credeva solo ora avrebbe rag– giunto un punto tale da rendere possibile una religione interiore e personale non solo per i pochi ma per i molti. Ma questi erano argomenti che avrebbe trattati in seguito, quando parlerebbe loro dell'Illuminazione. Una cosa sola voleva però far loro notare fin da q11ella sera e cioè che, se questo mutamento ge.nerale da una religione esteriore ad una interiore avesse veramente a veri– ficarsi, allora la coerenza assumerebbe ài necessità un· importanza ancor tJrnggiore e tale, tanto individualmente che socialmente. come non l'aveva mai prima avuta. Giacchè, se pure secondo le leggi della natura la varietà non avrebbe mai potuto nuocere al progresso, lo avrebbe potuto invece certamente ogni e qualsiasi irreaìtà. Questo era il punto capitale da osservarsi in questo secolo. E per tornare agli esempi eh' egli aveva già addotti, essi dovevano capire come, vedute le cose in questa luce, non doveva neppure recar loro maraviglia se qualche prete moderni– sta lasciava la Chiesa, mentre altri ritenevano di dover rimanere nel suo seno. Ciascuno di questi combattenti corrispondeva probabilmente ai bisogni di diverse mentalità, allo stesso modo ch'essi stessi ne rap– presentavano diversi tipi. Ciò sarebbe il necessario effetto esteriore e sociale della «varietà,>. Q.tanto all'effetto interiore, individuale, occorreva che ciascuno seguisse il suo proprio impulso - che vedesse di unificare bene la propria vita morale di pensiero e di azione, se voleva veramente servire la causa della religione interiore, fare qual- BibliotecaGino Bianco

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