Vita fraterna - anno I - n. 5 - 10 maggio 1917

152 VI'tA FRATERNA rigidi li1niti prestabiliti, bensl con elasticità di ombra, che forn1a propria non ha, 111a obbedisce al n1obile contorno della creatura Yivente illun1inata. Non volontariamente la rinunzia per la rinunzia, dunque, n1a la rinunzia come conseguenza d'una scelta. Secondo quali criteri scegliere? ç' è una sola norn1a d' applicazio;1e generale: sia l'indispensabile continua1nente nostra prima cura, e noi sapre1110 scegliere bene tutto il resto. « Cerca te prin1a il regno di Dio e la Sua Giustizia ... >> Guardate, Gesù non seguita dicendo: e e questo vi basterà », ma bensì: « e tutte le altre cose vi saranno aggiunte "· E se sarà quella la nostra prin1a cura - solo allora - noi, pur godendo pie– namente delle cose che ci saranno aggiunte, non le riter– remo necessarie, non ci ridurren10 loro schiavi; e se poi occorrerà, sapremo rinunziarvi. Cerchian10 dunque di poss-e– dere il necessario, e il proble1na del superfluo si risolverà da sè. E"d ora, due ese1npi che illustrano l'erroneo ed il giusto gire rispetto al superfluo. Ce li fornisce Diogene. Diogene possedeva una ciotola di creta nella quale be– veva. Un giorno vide un ragazzo bere nel cavo della n1ano; allora pensò che la sua ciotola non era necessaria, e la ruppe ... 1,Ieglio non si potrebbe mostrare che assurdo insol– vibile probl~ma sia il volér togliere alla vita tutto il super– fluo, ed a quali negazioni e distruzioni conduca cotesta ideo– logia : e che fallace n1eschino concetto del necessario essa gened, poichè le mani e il bere non appartengono alla ne– cessità supren1a più di quanto vi appartenesse la ciotola. Era giusto che Diogene facesse a meno della ciotola se essa si rompeva, ahimè ; o se c'era un malato che non ne aveva, e nella mano non poteva bere ; oppure se Diogene avesse preferito tenervi qualche fiorellino a rallegrare la sua botte; o magari se bere nella 1nano gli tornava più comodo, o gli sembrasse più poetico, quantunque nel n1ondo il siste1na della ciotola fosse più accreditato .... Per tali_ motivi, ecco si può e si deve rinunziare alla• ciotola e chian1arla superflua; non per la negativa sterile e superba intenzione di vivere senza il superfluo. Nla, come succede, attraverso le sue· ideologie Diog~e aveva profonde saggezze. Un giorno Alessandrò Magno lo BibliotecaGino Bianco

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