Vita fraterna - anno I - n. 5 - 10 maggio 1917
VITA FRATERNA 151 stinguere la giusla 1nisura ?... noi spesso ci. chiedia1no. Cer– chian1ola del nostro meglio, senza poi pretendere di riuscire infallibili. ~1olto amore all1 idea e molto amore alle creature ci aiuteranno a equilibrarci istintivamente fra quella e queste. Del secondo superfluo può dirsi vera1nente : « U super– fluo è quello che io non ho :,, Sape_r fare a 1neno di tutto quello che a1nian10 1na che non possia1110 avere, farne a meno sì da poterlo ritenere superfluo: facile a dirsi. .. Appartengono pure a cotesta categoria le cose gradite alle quali si rinunzia volontariamente perchè se ne preferi– scono altre; continuamente noi faccian10 questa scelta, e H criterio che ci muove in essa è la misura del nostro carattere. Ora, è giusto porre la nostra volontà nel fare a n1eno serenamente delle cose che non possiamo avere; è giusto subordinare certi desideri a certi altri; ma rinunziare a una cosa sol perchè non fa parte dell'assoluto necessario, è er– rore. Segnare i limiti del .necessario non è possibile. Il mar– tire che n1entre vien lapidato vede « il Cielo aperto », in quel 1nomento pienamente possiede .il necessario. P' altro canto, rifiutar di godere delle cose dolci e belle che la. vita offre pel solo motivo della loro superfluità, è uno sgarbo verso il buon Dio che ha fatto questo mondo ; non cerchiamo d'essere più saggi di Dio. La vana pretesa di voler vivere del solo necessario può condurre all' estremo opposto, può far ritenere necessarie delle cose di cui è giusto· usu(ruire, ma che non sono necessarie, e non si devono considerare tali. Sicchè bisogna tener conto che entrano pure nel su– perfluo le cose che pur non essendo necessarie è giusto atnare, ricercare, godere. Ed io penso che la norma più giusta sia dj muoverèi, non con intenzione negativa di stabilire che sia il superfluo per eli1ninarlo dalla no tra vita, ma con l'intenzione posi– ti va di ricercare anzitutto e 111ediante tutto l'indispensabile; di scegliere fra le cose, rinunciando a un bene per attuarne uno maggiore; e di far a meno delle cose che ci sono ne– gate, in modo che pur senza di esse la nostra vita sia pie– na1nente vissuta. Anche quest'ulti1na è tutt' un'attività posi– ti va, e delle pi.ù intense. Da tutte cote te affermazioni di vita risulterà quale sia il snpcrfluo per eia cuno di noi; risulterà, non delineato da BibliotecaGino Bianco
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