Vita fraterna - anno I - n. 4 - 10 aprile 1917

126 VITA FRATERNA forma di moti sociali, sia quello per il suffr~gio od altri, che lei po– trebbe studiare attualmente il nostro sviiuppo femminile. Tutta questa specie d'attività è ancora debole ed immatura e, secondo me, non tanto rappresentativa, perchè le donne italiane non sono deboli, a mio parere! » -- e Carolina Minghetti lanciò di nuovo un' occhiat~ sorri– dente alla ragazza al suo fianco. Maimie la guardava con crescente simpatia. La sua fiducia in chi parlava era evidente e, notandolo, la donna italiana continuò: « La nostra forza è diversa da quella di voi nordici. Sul piano mentale credo che siamo molto più imitativi, molto più legati da con– venzioni, scuole o sistemi, e credo che questa sia la ragione per cui, fin tanto che le nostre donne si manterranno su quel piano, la loro causa non potrà svilupparsi in. modo tanto vitale quanto nei paesi nordici. Non che sia loro difficile di pensare brillantemente, ma, piuttosto, originalmente. Le più brillanti sono talvolta le più legate dalla loro stessa cultura, dal tipo speciale della cultura fatina. Ma vi è un'altra via attraverso la quale l'ispirazione e la forza potranno un , giorno penetrare - una via che attualmente costituisce la nostra de– bolezza, ma che domani potrà essere la nostra forza ». Carolina si arrestò, ma l'interesse intenso e rispettoso che la_ ra– gazza inglese le dimostrava, unito a qualche cosa di più profondo - a quello cioè che le sembrava un muto anelito dello spirito - l' in– dusse dopo un momento di esitazione a continuare. « Voglio dire la nostra passionalità, mia cara. Ella sa che noi meridionali siamo molto più appassionati che non voi altri popoli del Nord. E la passione, al grado di sviluppo in cui oggi si trova, è una forza da cui la donna meridionale si trova piuttosto soggiogata, ma un giorno sarà invece una leva possente che l'aiuterà a rialzarsi ». Maimie l'ascoltava ora trattenendo il respiro. « Oh l continui - continui I • mormorò. · Spinta dal senso d'un bisogno che avvertiva nella sua interlocutrice pur senza comprenderlo, Carolina Minghetti si spiegò. completamente. " Ella vedrà chiaramente quanto le dico, mia cara, se pensa che questo paese offre il maggior contingente di delitti di sangue alle sta– tistiche criminali d'Europa, ma che in tutti i tempi ha pure prodotto alcuni fra i più grandi santi e mistici del mondo. È vero che i mistici devono generalmente morire prima di venir riconosciuti » - e un lampo di benevola malizia scintillò per un istante negli occhi della donna - « ma ciò non vuol dire che non ve ne siano tuttora fra noi. Creda, mia cara, è altrettanto vero che nei nostri strati sociali si tro- Biblioteca Gino Bianco

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