Vita fraterna - anno I - n. 3 - 10 marzo 1917

70 YlTA FR TERNA OLTRE L'ORA PRESENTE. Rispondendo al quesito sul compito sociale della donna dopo la guerra, Anita P. Zappa ci manda questo articolo, pubblicato nella " Gazzetta di Venezia », il 23 dicembre 1914, cioè nel periodo della nostra inquil!taneutralità. È bello e buono vedere come ella ha sentito e consideratofin d'allora il problema. L'autrice coglie, sul Molo di Venezia, un dialogo fra due giovani, un uomo e una donna; - a una domanda di lei, risponde egli: - < Che cosa faccio, dici? Non senti che sia1no alla più trc1nenda svolta d_ella storia? Chi può dire che cosa ci re– cherà il domani? Con quali occhi lo vedre1no? Chi è colui che dopo avere rabbrividito per ciò che reputa vero, dopo essersi snervato a interpretare le notizie a1nbigue, dopo aver pensato agli amici in pericolo n1ortale, alle patrie dissanguate, alle popolazioni ra1ninghe, può 1nettersi allo scrittoio a vagheggiar fantasn1i d'arte? Quale romanzo, quale tragedia, quale poen1a ha il diritto di attrarre a sè l'attenzione della gente 1nentre la terra è gravida di erois111i e di orrori? , « Tu puoi dire tutto questo .... ,, replica la voce 1nitc e appassionata. e Sì, per aggiungere un'altra cosa vana alle innun1erc– voli vanità delle quali ho intessuta la n1ia vita! - No, no, io posso fare una sola cosa ragionevole. Vivere, un1iltnentc, aspettando il giorno di avere fra le mani qualche cosa che non sia una penna inutile. ·vedi che anche i sommi tacciono. Ogni ora ha il suo compito. Questa che è per gli altri l'ora desolata e subli1ne, è per noi quella del silenzio e della vigilanza. < .... E dopo? « Non penso al. dopo. Quasi sarei lieto di non esserci. Anche se per il nostro a1nor nazionale il dopo sarà g-iusta– n1ente proficuo, credo che non si coln1crà il senso di vuoto, il . a por di enere eh ho in fondo. Che vuoi che ti dica .... Diffi<l.o del1 1 u1nanith, anche se non diffido çlella nostra sorte Biblioteca Gino Bianèo

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