Vita fraterna - anno I - n. 3 - 10 marzo 1917

100 VITA FRATERNA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tu trovi -la mia fede un po' scossa: è vero. V'è un fatto che non può che renderci scettici sull' unanime e generoso concorso leale di tutto il paese: l'imboscamento. Ogni volta che ritorniamo al fronte tro– viamo sempre gli stessi ed ormai pochi ufficiali scampati dai pericoli, e quelli giovanissimi. Perfino fra i soldati, i complementi che per primi si rimandano al fronte sono quelli già stati feriti più d'una volta, men– tre. si sa che molti sono i soldati ozianti nei Depositi senz' aver mai sentito fischiar le pallottole, C'è poi in noi combattenti la persuasione, tutt'altro che infondata, che in Italia, cogl' imboscati ci sarebbero da fare altrettante armate capaci di dare il cambio a quelle combattenti. Queste riflessioni si fanno in qualche melanconico momento di sosta della bonaria e continua allegria regnante di solito fra noi ufficiali ; anche nei miei scritti troverai quindi più o meno esplicato, e, spero, solo qualche volta, questo senso di tristezza. Ma credi, sono momenti passeggeri; l'alacre lavoro di trincea, di rifornimento e di ispezione alla vedette ai posti avanzati impedisce che la melanconia c'invada e ci abbatta, e grande è la soddisfazione alla fine della gjornata di aver lavorato sia pure col massimo sacrificio, per il nostro carissimo paese. E ancora, quando rivediamo le quiete cittadine, i villaggi coi relativi imboscati dall'occhio addormentato, o fqrse meglio, annoiato dal so– lito lavoro tedioso ed un poco umiliante per i più coscienti, sentiamo benissimo la bellezza e nobiltà del nostro lavoro e dei nostri sacrifici. Ancora, il pensiero che le nostre buone mamme, le sorelle, i fra– telli coi parenti ed amici sanno realmente apprezzare nel giusto va– lore la nostra umile e paziente fatica ci dà forza e riaccende la no– stra fede. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fra otto giorni sarò di nuovo in cima al P.... a godermi incante– voli panorami. Colla neve è ridiventato bello questo gruppo dolomi– tico. La candida cortina dà un aspetto solenne e maestoso a questa montagna in estate arsa e brulla con una roccia di color biancastro ed uniforme. Lassù dormo irt una caverrta tappezzata di legno con luce elet– trica e .son· cullato dal rombo dei motori che mordono instancabilmente la roccia e ci preparano posizioni sempre più forti. L. O. S.Tcn .... Alpini. Biblioteca Gino Bianco

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